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Non solo la leadership mondiale nella produzione di birre (Beck’s, Stella Artois, Corona, Leffe). Per confermare un ruolo di punta nel mondo del consumo alcolico, AB InBev si schiera ancora una volta come alfiere nella sensibilizzazione al consumo consapevole: la campagna #bevicomesecifosseundomani è stata infatti lanciata in occasione del Global Beer Responsible Day, da nove anni gioiello della proposta AB InBev, con un progetto dedicato a una categoria particolarmente a rischio come quella dei giovani.

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Sulla scia del modello del 2017, quando vennero suggerite le “10 idee per bere birra”, AB InBev reinventa i consigli per un consumo moderato di alcolici, e quest’anno lo fa in un’ottica quasi rivoluzionaria. Volto e ambasciatore della campagna sarà Antonio Dikele Distefano, 26enne scrittore e produttore discografico, responsabile della rivista musicale STO Magazine, che presterà il suo volto per dei video promozionali. Il messaggio sarà chiaro, con uno stuzzicante invito ai giovani: ci si può divertire senza esagerare, e AB InBev organizzerà un evento per dimostrarlo. Il 5 ottobre al Dude Club di Milano, infatti, si svolgerà un concerto a ingresso gratuito, raggiungibile solo su invito dopo aver risposto a un questionario online, ovviamente con domande tematiche: “I protagonisti saranno loro, i giovani, e i producer che si esibiranno. L’obiettivo è quello di trasmettere la possibilità di un miglioramento, e il filo conduttore sarà l’esperienza della musica, forte, senza interferenze. L’alcool non sarà cancellato, solo posticipato Una piccolissima sfida da vincere quindi, ma con un ritorno stimolante: la diversa qualità di un tempo piacevole vissuto con consapevolezza”.

 

AB InBev, nata in Belgio circa 300 anni fa come semplice birreria, è oggi presente in oltre 150 paesi e occupa circa 200.000 dipendenti. In qualità di colosso globale, forte è anche la responsabilità nei confronti dei consumatori, tanto che i progetti a breve termine sono già definiti: entro il 2025 AB InBev punta a ridurre l’abuso o l’uso sconsiderato dei propri prodotti attraverso campagne di sensibilizzazioni, con un finanziamento di un miliardo di dollari e la collaborazione di realtà locali e autorità. Si mira quindi a una educazione al piacere e al consumo moderato, partecipando però attivamente al progetto. “Avremmo potuto adempiere alle disposizioni, applicando il bollino con l’invito alla moderazione sulle nostre confezioni, e fermarci lì”, spiega Massimiliano Colognersi, Responsabile degli Affari Legali di InBev Italia. “Invece abbiamo deciso di intervenire sia sul lato pratico che su quello scientifico”.

Per la preparazione della campagna è stato coinvolto anche Claudio Cippitelli, sociologo esperto dei consumi giovanili, intervenuto a sua volta surante la presentazione al Centromarca di Milano: “AB InBev ha scelto un approccio molto onesto: proibire o vietare, collidere con il desiderio comune sarebbe stato inutile e anzi deleterio, come spesso si vede anche in seguito a decisioni della pubblica amministrazione. Piuttosto si fa leva sulla responsabilità e soprattutto sul rispetto, per le persone e per il prodotto”. La birra non è cosa da poco, prosegue Cippitelli, perché ricca di storia e tradizione che vanno tenute in conto prima di “disonorarle” con un comportamento non adeguato. È infatti il prodotto alcolico più antico scoperto dall’uomo con i suoi 7000 anni, attraversando paesi, popoli e gusti. “È un messaggio semplice, che però impegna e ha come obiettivo la consapevolezza dei limiti. Il piacere illimitato dura sempre poco”.

Il Global Beer Responsible Day cade ogni anno il secondo venerdì del mese di settembre ed è parte della strategia adottata per raggiungere entro il 2025 gli obiettivi globali di smart drinking AB InBev. “Far stare insieme la gente in modo piacevole è qualcosa che la birra è sempre riuscita a fare in modo naturale. Che questo stare insieme sia sicuro, sano, felice è per AB InBev un obiettivo importantissimo da realizzare”, ha aggiunto Colognesi. “Ed è una motivazione molto forte per continuare a svolgere un ruolo attivo nella promozione delle pratiche di smart drinking. L’idea di Antonio ci è piaciuta tanto proprio per la sua capacità di combinare elementi piacevoli in modo semplice, veicolando un messaggio profondo e serio: bevi responsabilmente ma anche vivi consapevolmente”.

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