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Oltre 85 milioni di bottiglie all’anno sono state alleggerite e viaggeranno con il tappo ancorato alla bottiglia stessa, anticipando una direttiva europea che entrerà in vigore a partire dal 2024 e la scelta viene subito premiata dall’ADI Packaging Design Award.

 

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Nell’ottica del miglioramento continuo della Ricerca e Sviluppo sul Packaging, Granarolo ha lavorato nell’ultimo anno per intervenire sulle bottiglie del latte alto pastorizzato in PET al fine di ridurre la grammatura del collo della preforma e del tappo, che è stato ancorato alla bottiglia per evitare dispersioni nell’ambiente. Il nuovo tappo del latte Granarolo punta dritto all’obiettivo di riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari, infatti ha un meno 30% di plastica rispetto al suo predecessore, rimane agganciato alla bottiglia e non va disperso nell’ambiente, rendendo più facile la raccolta e il riciclo. Contestualmente alla novità relativa al tappo, il peso delle bottiglie nei vari formati prodotti è stato ridotto mediamente del 13% rispetto alle bottiglie commercializzate nel corso del 2021. E l’ADI Packaging Design Award assegna un premio a Granarolo. “Il tappo Tethered cap, che prevede l’ancoraggio del tappo alla bottiglia nell’ottica di ridurre al massimo la dispersione di plastica, è stato inserito in bottiglie monomateriale in PET ed è stato studiato in esclusiva per Granarolo, prima fra le aziende dairy ad anticipare la direttiva europea”, ha dichiarato Filippo Marchi, il Direttore Generale del Gruppo Granarolo. “Da anni lavoriamo sulla sostenibilità del packaging Granarolo e tre sono le direttive sulle quali ci muoviamo:

1.  Ridurre il peso degli imballaggi primari e secondari

2. Utilizzare plastica riciclabile e riciclata

3. Sperimentare materiali alternativi alla plastica

 

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Il tappo si inserisce nel capitolo della riduzione del peso degli imballaggi, da non sottovalutare dati i significativi volumi generati. Non sempre le soluzioni apparentemente più facili da pensare, come il vetro, sono le più ambientalmente sostenibili se si pensa che il PET è un materiale riciclabile al 100% e che l’impatto in termini di CO2 eq di una bottiglia da 1 l in PET del peso di 18,3 g impatta per 59 g di CO2 eq e una bottiglia di vetro da 500 g (di cui 51% riciclato) impatterebbe per 455 g di CO2 eq.

Sull’ultimo dei 3 obiettivi identificati, l’utilizzo di materiali alternativi alla plastica, lo scorso anno è stato avviato un grande lavoro sui nostri yogurt a marchio Yomo”, continua Filippo Marchi. “66 milioni di vasetti/anno sono stati convertiti da plastica a carta e a regime, quando la conversione di tutte le linee sarà ultimata, saranno 185 milioni di vasetti/anno“. In merito alle bottiglie di latte in PET saranno prodotte 7,3 milioni di confezioni di latte al mese, cioè oltre 85 milioni di confezioni/anno con il nuovo tappo (-30% di plastica) e una preforma alleggerita (-13% di plastica). Per quanto attiene le referenze si tratta di tutte le bottiglie del latte pastorizzato a temperatura elevata Granarolo in tutti i formati (1 l, 500 ml, 1,5 l), delle bottigliette di Kefir 500 ml, del latte per l’infanzia Latte Crescita 3 e Granarolo Bimbi 500 ml. Con questo effetto combinato di riduzioni Granarolo prevede di risparmiare oltre 355.000 kg di plastica in un anno: si tratta di 537 ton di CO2 eq pari all’illuminazione annua di un paese di 7.760 abitanti.

 

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Gruppo Granarolo

Il Gruppo Granarolo comprende due realtà diverse e sinergiche: una cooperativa di produttori di latte – Granlatte – che opera nel settore agricolo e raccoglie la materia prima – e una società per azioni – Granarolo S.p.A. – che trasforma e commercializza il prodotto finito e conta 14 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 siti produttivi in Francia, 3 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda, 1 nel Regno Unito, 1 in Germania e 1 negli Stati Uniti. Il Gruppo Granarolo rappresenta la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa. Riunisce infatti oltre 600 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con 70 mezzi, 720 automezzi per la distribuzione, che movimentano 850 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita presso i quali 20 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo. La missione del Gruppo all’estero è di esportare la tradizione di prodotti Made in Italy. Il Gruppo si avvale di controlli qualità esterni svolti da enti di certificazione internazionale qualificati e garantiti dall’International Food Standard (IFS), dal British Retail Consortium (BRC) e dall’EU Organic Food Certification (CCPB). Dal 2002, il processo produttivo è certificato dal sistema di gestione qualità ISO 9001. Il Gruppo Granarolo conta 2.628 dipendenti al 31/12/2021. Il 77,48% del Gruppo è controllato dal Consorzio Granlatte, il 19,78% da Intesa Sanpaolo, il restante 2,74% da Cooperlat. Nel 2021 il Gruppo ha realizzato un fatturato di 1.280 milioni di Euro.

 

+info: www.granarolo.it

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