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Il grande potenziale della Cina nel “new retail” per il caffè


La Cina continua ad essere uno dei più grandi mercati per l’industria delle caffetterie. Il suo potenziale è tale da essere percepito come allettante per le grandi catene internazionali di coffee shop, così come per altri concorrenti, desiderosi di capitalizzare caffè e caffetterie.

 

 

Si legge ormai di continuo della crescita della cultura dei coffee shop in Cina, in particolare dello sviluppo di Luckin Coffee, (una start-up con base a Pechino che mira per superare Starbucks), delle ambizioni della catena canadese Tim Horton’s di espandersi nel mercato cinese, o della partnership di Starbucks con Alibaba per introdurre un servizio di consegna a domicilio. Del resto, la Cina è attualmente il secondo mercato più grande al mondo per numero di store a marchio Starbucks, dietro gli Stati Uniti.  Conta infatti circa 3400 negozi in tutto il Paese e mira a raggiungere quota 6000.

La caffetteria americana fondata da Howard Schultz ha recentemente registrato una diminuzione delle vendite e sta affrontando una crescente concorrenza da parte di altri marchi internazionali come Costa Coffee o Tim Hortons, così come il recente player nel mercato, il cinese Luckin Coffee. Quest’ultima, una start-up cinese, è emersa sul mercato delle caffetterie in Cina alla fine del 2017 dimostrando di essere particolarmente competitiva, fino a diventare la seconda catena di negozi di caffè del paese con ambiziosi piani di crescita futura. Nell’agosto 2018 registrava già l’apertura di 660 punti vendita in 13 città della Cina.

 

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Oltre ad una questione di fasce di prezzo – essendo Luckin Coffee lievemente più conveniente rispetto a Starbucks – la neoimpresa cinese risulta essere vincente soprattutto nel servizio di consegna. La caffetteria utilizza infatti un’app che permette di ordinare online il caffè, il quale può essere consegnato a casa o in ufficio o ritirato dal cliente presso uno dei suoi punti vendita.  L’uso della tecnologia è ormai visto come parte della strategia “nuova vendita al dettaglio”. Ad oggi il “new retail” coincide, di fatto, con la digitalizzazione del commercio. Motivo per cui, le aziende più avanguardiste – quelle che conseguentemente riscuotono maggiore successo in termini di fatturato e fidelizzazione del cliente – sfruttano al meglio tutti i sistemi hi-tech offerti dall’era 4.0.

 

Fonte: www.coffeebi.com

 

A cura della Redazione Beverfood.com

© Riproduzione Riservata

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