È stato pubblicato oggi il report annuale delle attività di Fairtrade Italia “La risposta di Fairtrade alle sfide del cambiamento”, una fotografia su come il circuito globale del commercio equosolidale certificato ha affrontato il 2020. È stato reso pubblico stamattina in occasione dell’omonimo evento online di presentazione dei dati di vendita.
436 milioni di euro è quanto gli italiani hanno speso in prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade nel nostro paese lo scorso anno. Oltre alla frutta fresca come banane e ananas, possono recare uno dei Marchi Fairtrade anche caffè, cioccolato, cereali per la colazione, barrette, biscotti, frutta secca, fiori recisi, abbigliamento in cotone e molto altro.
Grazie alle vendite Fairtrade in Italia, le organizzazioni di agricoltori e lavoratori in Asia Africa e America Latina hanno ricevuto più di 3 milioni di euro da utilizzare per il miglioramento tecnico e produttivo, come l’acquisto di fertilizzanti o altri prodotti e macchinari per l’agricoltura; per la realizzazione di aule e strutture scolastiche, ambulatori o altro. Infatti per poter certificare i propri prodotti, le aziende che si servono dei Marchi Fairtrade si impegnano a corrispondere alle organizzazioni di produttori agricoli e non un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, la cui destinazione viene decisa collettivamente dai lavoratori.
Le vendite in Italia. Nel canale GDO la presenza dei prodotti Fairtrade si è consolidata grazie al rapporto storico con Coop Italia che nel 2020 ha raddoppiato l’assortimento rispetto al biennio precedente. Inoltre le catene dei discount partner di Fairtrade hanno dimostrato molto dinamicità con un impegno crescente: Lidl, In’s Mercato e Aldi hanno inserito complessivamente decine di nuovi prodotti. Infine, altre insegne del settore retail stanno lavorando per estendere l’offerta, ampliando la gamma di prodotti e le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.
A causa delle chiusure e delle norme di contenimento del contagio, il settore che ha sofferto di più è stato quello dei consumi fuori casa: bar, caffetterie e hotel, oppure delle mense scolastiche, degli uffici (con le banane).
“Il 2020 è stato un anno difficile per i consumatori e le aziende nel nostro Paese. Tuttavia i nostri partner hanno avuto il coraggio di scommettere ulteriormente su Fairtrade, ampliando in modo significativo la loro offerta di prodotti. Questo ci fa molto piacere e conferma come una proposta di forte valore sociale sia sempre più linea con le richieste di un numero crescente di cittadini, e un’opportunità per le imprese di sviluppare il proprio business” ha dichiarato Thomas Zulian, Direttore commerciale di Fairtrade Italia.
Il boom del cacao. Il 2020 ha visto una importante scesa in campo da parte di alcune catena della grande distribuzione a favore delle filiere del cacao. Il Marchio di Ingrediente Fairtrade, creato allo scopo di aumentare i volumi di materia prima venduta in origine per generare un maggiore impatto sugli agricoltori, ha permesso alle aziende di ampliare la gamma di prodotti certificati, e in modo particolare i discount hanno esteso l’utilizzo del marchio a decine di referenze. Complessivamente sono state vendute 8.000 tonnellate di fave di cacao a condizioni Fairtrade (+33%).
Le banane restano il primo prodotto per volumi. Dopo una crescita sempre costante negli ultimi 15 anni in termini di volumi, per la prima volta il 2020 ha registrato un -15% pari a 13.500 tonnellate di venduto. Le perdite registrate nel fuori casa non sono state controbilanciate dall’aumento delle vendite nel canale retail. Le prime proiezioni sul 2021 fanno comunque già sperare per l’anno in corso ad un ritorno ai valori pre-crisi.
Una dolce sorpresa: lo zucchero. In linea con l’aumento generale a livello nazionale che si è registrato nel 2020, il consumo degli zuccheri di canna Fairtrade in Italia è cresciuto del 30% nel 2020 rispetto all’anno precedente ed ha raggiunto le 5.213 tonnellate, confermando la crescita costante che ha caratterizzato il quinquennio precedente (+70%).
“I risultati ottenuti nel 2020 ci rinforzano nel lavoro che stiamo facendo per sviluppare le filiere Fairtrade in Italia, e già i primi mesi del 2021 ci stanno dando dei segnali positivi. A nostro avviso, in questa fase in cui ci accingiamo a vedere la conclusione del periodo di pandemia, per ridisegnare i modelli di sviluppo economico e produttivo in una chiave di giustizia sociale e climatica è necessario ripartire dai principi siglati negli Obiettivi di sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite” ha dichiarato Paolo Pastore, Direttore generale di Fairtrade Italia.
Sul fronte internazionale è Dr. Nyagoy Nyong’o, Global CEO di Fairtrade a fare una panoramica sull’anno trascorso: “Il 2020 è stato un anno molto difficile, eppure il sistema Fairtrade ha dimostrato un’incredibile forza e capacità di saper rispondere alle situazioni. Ne sono prova i risultati raggiunti con i Fondi per l’emergenza COVID-19 che hanno messo i lavoratori e gli agricoltori nella condizione di implementare protocolli di sicurezza, acquistare cibo, coprire spese mediche, fare formazione sui rischi, e mettere in campo iniziative di miglioramento della capacità produttiva” ha dichiarato Nyong’o. “Ma ci sono molte altre sfide su cui dobbiamo lavorare ora nell’era post-Covid. La risposta ai cambiamenti climatici per gli agricoltori e il reddito dei contadini sono aspetti cruciali, oltre che due facce della stessa medaglia” ha concluso Nyong’o.
Durante l’incontro Nova Coop, una delle cooperative del sistema Coop presente in Piemonte, ha ricevuto il Premio Fairtrade Best Partner 2020 per l’impegno sulla filiera delle banane Fairtrade. “L’impegno di Nova Coop è quello di agire ogni giorno per coniugare responsabilità sociale ed efficienza, coerenza con i nostri valori e sostenibilità economica delle scelte che facciamo. L’attenzione per i prodotti Fairtrade e in particolare per la frutta è un esempio di questo impegno, un esempio di successo grazie al positivo riscontro da parte dei nostri soci e clienti” ha dichiarato Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop.
+info: www.fairtrade.it
Uff. Stampa:
Cosâè Fairtrade
Il sistema di certificazione Fairtrade, nasce per ridurre le ingiustizie del commercio internazionale attraverso pratiche scambio più eque nei confronti di contadini e dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo. Attraverso un sistema rigoroso di Standard, regola i rapporti commerciali tra aziende e organizzazioni di contadini e lavoratori, in modo che a questi ultimi venga assicurato il pagamento di un prezzo minimo, il Prezzo minimo Fairtrade, tale da coprire i costi medi di una produzione sostenibile, e un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, per la realizzazione di progetti sociali, ambientali o di incremento della produzione. Il circuito rappresenta 1,6 milioni di agricoltori in 75 paesi di Asia, Africa e America Latina coltivatori di caffè, zucchero, banane, ananas, cacao, lavoratori nelle piantagioni di banane, tè, fiori e molto altro. Più di 30.000 prodotti finiti sono in vendita sugli scaffali di negozi e supermercati di oltre 150 paesi nel mondo. Fairtrade International è lâorganizzazione capofila del network.
Per maggiori informazioni: www.fairtrade.net
Fairtrade Italia
Fairtrade Italia rappresenta il Marchio di Certificazione FAIRTRADE nel nostro paese dal 1994. Lavora in partnership con le aziende concedendo in sub-licenza il Marchio FAIRTRADE a garanzia del controllo delle filiere dei prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo, nel rispetto dei criteri di terzietà che lâente di certificazione assicura. Supporta le aziende nellâapprovvigionamento di materie prime certificate e nel consolidamento delle filiere in base alle richieste specifiche dei propri partner. Attualmente in Italia sono in vendita più di 2000 prodotti Fairtrade e il valore del venduto è di 436 milioni di euro.
Per maggiori informazioni: www.fairtrade.it