Svoltosi il 10 febbraio c.a. a Milano, presso la sede della Confcommercio, organizzato da ICA (Associazione Italiana Caffè), con l’autorevole patrocinio della CONFCOMMERCIO, FEDERGROSSISTI e FIPE, ha visto la qualificata partecipazione di circa 100 operatori del settore, oltre ad una folta rappresentanza della stampa specializzata, e di alcune reti televisive, di cui una a carattere nazionale.
Dopo i saluti di “benvenuto” del dott. Carlo SANGALLI, presidente di CONFCOMMERCIO, sono iniziati i lavori veri e propri, sotto la sapiente regia del moderatore dott. Federico MERETA.
Gli obiettivi del convegno sono stati illustrati dal prof. Amleto D’AMICIS, coordinatore scientifico e già direttore UO INRAN, a cui sono seguiti gli interventi dei relatori.
Il prof. Gian Franco SENSINI (professore ordinario di medicina interna Università di Firenze) ha illustrato il tema “la medicina basata sulle Evidenze ed il caffè”.
Il dott. Giorgio GRAZIOSI (presidente della DNA Analytica srl) si è soffermato sul DNA di una tazzina di caffè.
L’ing. Marino PETRACCO (docente dell’Università del caffè di Trieste) ha accentrato l’attenzione sulla presenza di sostanze attive, con particolare riferimento ai composti chimici non presenti nella “derrata allo stato crudo”, ma che si creano con la “iniezione di energia termica nei chicchi di caffè verde, detta torrefazione”.
La dott.ssa Sabina SIERI (ricercatrice della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei tumori di Milano), ha evidenziato gli studi epidemiologici caffè e cancro.
Il prof. Luca SCALFI (professore ordinario all’Università di Napoli Federico II) ha parlato della correlazione tra il caffè ed il sistema cardiovascolare.
Il prof. Daniele DEL RIO (Università degli studi di Parma) ha focalizzato il rapporto intercorrente tra caffè e sistema gastroenterico.
Le conclusioni sono state sintetizzate dal prof. A. D’AMICIS: la caffeina, una delle sostanze che caratterizza maggiormente il caffè, ha un effetto stimolante sull’organismo e può essere tranquillamente assunta, nell’arco della giornata, nella dose massima consigliata di 300 mg (circa 5 mg per Kg di peso), mai in una dose unica.
Le altre sostanze (polifenoli, acido caffeico, acido clorogenico, melanoidine ecc.) hanno un potente effetto antiossidante, ed anche altre proprietà biologiche, molto positive per l’organismo.
Il caffè pertanto, in un soggetto sano, non affetto quindi da particolari patologie, non rappresenta un fattore di rischio per i tumori, così come non lo è per il sistema cardiocircolatorio (ipertensione, malattia coronarica, ictus), e gastroenterico.
In conclusione, parafrasando un antico detto, come ha ricordato il presidente SANGALLI, una tazzina di caffè al giorno toglie il medico di torno.
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