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Nell’ambito della manifestazione milanese, la prestigiosa acquavite presenta il meglio della sua produzione allo “Spazio Grappa”, presso il Padiglione “Vino – a taste of Italy”. In questa cornice d’eccezione, a partire dal 5 giugno e per tutta la durata dell’Esposizione, ogni venerdì, alle ore 14, saranno organizzate degustazioni guidate, con l’obiettivo di scoprire i mille sentori dell’IG Grappa, grazie al contributo di sommeliers ed esperti del settore.

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“Già in questi primi giorni – afferma Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Acquaviti di AssoDistil – l’attenzione del grande pubblico ha premiato il nostro impegno a favore dell’EXPO: questa sorta di ‘salotto’ dedicato alla Grappa ha già ospitato molti visitatori, italiani e stranieri, dimostrando quanto interesse ci sia intorno a questa eccellenza italiana. E’ doveroso per me ringraziare il Ministero delle politiche agricole che ci ha sostenuto, gli imprenditori che hanno contribuito a realizzare il progetto, e lo staff di AssoDistil, a cominciare dal Direttore Nicolini”.

Tuttavia, sull’andamento del mercato italiano, continua ad incidere l’aumento delle accise sull’alcol. A dimostrarlo, sono proprio i dati del Ministero dell’Economia sul gettito fiscale. I tecnici ministeriali, mettendo a confronto il preconsuntivo 2013 e quello del 2014 sulle entrate, indicavano una crescita del 14% del gettito derivante dall’aumento delle accise e giustificavano così la scelta del Governo di ritoccare verso l’alto l’imposta. A consuntivo, invece, l’aumento delle entrate si è limitato al solo 2%. Tra gennaio e febbraio di quest’anno, si è registrata addirittura una diminuzione del gettito legato alle bevande alcoliche di oltre il 60%. A fronte di un risultato così modesto, il comparto dei distillati ha, invece, visto calare drammaticamente l’immissione sul mercato dei suoi prodotti (-10%), con enormi danni per il comparto e riflessi negativi sull’occupazione.

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“E’ accaduto ciò che avevamo previsto – spiega Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil – gli aumenti delle accise, l’ultimo dei quali è scattato proprio lo scorso gennaio, hanno fatto crollare il mercato, già colpito dalla crisi dei consumi. A risentirne, oltre alle aziende, le stesse entrate fiscali. L’interrogativo che sembra legittimo porsi è: ne vale ancora la pena?”. Per i distillatori, la questione deve trovare presto una risposta adeguata. “In questa vicenda è chiaro che hanno perso tutti: il Governo e i produttori. Ci auguriamo – sottolinea Emaldi – che l’attenzione suscitata da EXPO apra la strada ad un ripensamento del fisco, che pesa in maniera eccessiva sul nostro settore, rilanciando così un segmento rappresentativo dell’agroalimentare italiano che, da sempre, valorizza i prodotti dell’intera filiera vinicola”.

Ufficio stampa:

 

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