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Il caso dell’Acqua Sant’Anna sarà protagonista dell’incontro “Alla ricerca di Brand sostenibili” il 1° ottobre all’Università Bocconi nell’ambito del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale. Si tratta di un nuovo e importante appuntamento dedicato all’evoluzione della responsabilità d’impresa promosso da Università Bocconi, Fondazione Sodalitas e Koinètica con l’obiettivo di far crescere la cultura della CRS, valorizzare le esperienze esistenti in Italia, favorire il confronto con altri Paesi, avvicinare le persone alla sostenibilità nella sua dimensione quotidiana.

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Alberto Bertone, fondatore e Ad dell’Acqua Sant’Anna, interverrà per raccontare le tappe fondamentali della sua rivoluzione green e sul ruolo dell’innovazione continua, chiave del successo dell’Azienda ai vertici nazionali del settore acque minerali. Sarà lui stesso a raccontare l’esperienza fatta con Sant’Anna Bio Bottle, una delle innovazioni di prodotto in termini di ecosostenibilità più eclatanti e rivoluzionarie. Si tratta della prima bottiglia di acqua minerale realizzata interamente con un biopolimero che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio. L’innovativa bottiglia permette di risparmiare risorse non rinnovabili e di abbattere le emissioni di Co2 in atmosfera preservando al tempo stesso in modo ottimale le caratteristiche del prodotto, oltre alla maneggevolezza e robustezza della plastica tradizionale. La sensibilità green dell’Azienda non si limita alla creazione della Bio Bottle. Alla testimonianza dell’imprenditore Alberto Bertone sarà inoltre affidato il compito di raccontare tutto ciò che l’Azienda ad oggi fa in termini di sostenibilità: dall’utilizzo della logistica su rotaia per il trasporto dell’acqua da Vinadio a tutta Italia, alla movimentazione merci gestita da robot a guida laser elettrici e non a gasolio, che ricaricano autonomamente le batterie. Lo stabilimento di Vinadio rispetta inoltre i principi della bioarchitettura e bioedilizia, con utilizzo prevalente di materiali naturali come legno e pietra; il calore emanato dalle linee di produzione viene canalizzato e utilizzato per riscaldare lo stabilimento e gli uffici. La ricerca sul prodotto non si arresta: Sant’Anna sta anche progettando il primo imballo invisibile che punta all’impatto zero e ha adottato per prima la tecnologia S.U.P.E.R, che combina i filetti del collo della bottiglia con tappi di peso estremamente ridotto, sempre per un utilizzo ridotto e responsabile dei materiali.

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