Il gruppo campano ha registrato lo scorso anno un fatturato di oltre 70 milioni di euro, con un mix di prodotto rinnovato rispetto a due anni fa; le vendite sono aumentate in valore del 6,6 per cento rispetto al 2011, contro una media del settore italiano delle acque minerali pari ad un più 1,9 per cento. Lo scorso anno la produzione del gruppo ha superato i 500 milioni di bottiglie. L’andamento positivo è confermato anche dai risultati del primo trimestre 2013, che mostrano una crescita delle vendite dell’11,2% rispetto a un mercato nazionale in calo del 2,1%. Per la propria produzione di acque minerali, il gruppo Lete attinge a sorgenti situate all’interno del parco naturale del Matese, al confine tra Campania e Molise e imbottiglia nello stabilimento di Pratella, in provincia di Caserta, lavorano a regime 150 dipendenti.
Per far fronte alla crisi, negli ultimi anni l’azienda ha rivisto le proprie strategie, orientandole sulle nuove esigenze del mercato ai tempi della recessione. Così, Lete ha fatto il proprio ingresso nel segmento delle acque oligominerali di prezzo contenuto con l’acqua Sorgesana. Nicola Arnone, presidente di acqua Lete ha così precisato: « Il consumatore ha cambiato approccio, c’è un nuovo paradigma di consumo. Si cerca un prodotto di fascia economica e di buona qualità a partire dall’anno scorso. Abbiamo fatto un’analisi per capire quale prodotto poteva soddisfare il bisogno di spendere meno e meglio. Poi, a fine 2010, abbiamo messo sul mercato l’acqua Sorgesana, che ci permette di completare la gamma». Il nuovo prodotto è stato determinante per raggiungere i risultati del 2012, grazie alla crescita di questa fascia di mercato: «con questo prodotto abbiamo sfondato su un segmento che vale il 68% del mercato complessivo. Ma anche l’Acqua Lete, il nostro marchio di punta di alta gamma, ha resistito bene», dice Arnone.