Il gruppo birrario internazionale Carlberg intende investire 20 milioni di euro nella propria succursale serba, per cogliere meglio le opportunità di sviluppo di questo mercato.. Il gruppo danese è entrato in Serbia tre anni fa, quando ha acquisito la birreria PIVARA CELAREVO. Da allora la crescita è stata ininterrotta.
Il fatto che Carlsberg voglia intensificare la propria presenza prova la sua accresciuta fiducia nel mercato birrario serbo, nonché l’intenzione di diventarne leader. Grazie a popolari marche locali come LAV PIVO, Carlsberg ha conquistato il 20% del mercato serbo, diventando il secondo gruppo birrario in tale paese. Lo scorso anno le sue vendite sono quasi raddoppiate rispetto al 2004 (da 570.000 hl. a 1,1 mio hl.). La produzione totale di Serbia Montenegro è stata nel 2005 di 6,7 mio hl con un incremento di ca. il 12% sul 2004.
Carlsberg aumenterà la capacità dello stabilimento situato a Celarevo con l’obiettivo di soddisfare la crescente richiesta di birra. L’azienda ha dichiarato che circa 3 mio di euro verranno usati per ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento, in primo luogo con la costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti liquidi.
Il successo di Carlsberg in Serbia mette ulteriormente in luce la crescente importanza dei mercati birrari dell’Europa orientale, in un momento in cui quelli occidentali sono in leggero declino. Questo stesso anno Carlsberg ha denunciato una fase difficile per quanto riguarda alcuni mercati occidentali come l’Italia e la Svezia; persino quelli tradizionalmente più favorevoli, come il Regno Unito, sono in calo.
La delusione è stata tuttavia ampiamente compensata dalle acquisizioni nei paesi dell’Europa dell’Est, come appunto la Serbia e, soprattutto, l’Ucraina e la Russia. Carlsberg ritiene di essere riuscita a sfruttare la richiesta crescente di birre locali, specialmente del marchio Baltika (la divisione russa della Baltic Beverages Holding, di proprietà di Carlsberg e Scottish & Newcastle).
—————
Fonte: Post di Neil Merrett, su www.beveragedaily.com del 21.09.2006
Carlsberg punta a rafforzare la sua presenza nei mercati emergenti dei paesi dell’Est europeo, dove già opera in posizione di leadership in Russia, Ucraina e repubbliche baltiche (attraverso la BBH Baltika, controllata pariteticamente con Scottish & Newcastle), mentre nei paesi dell’Europa Occidentale i suoi punti di forza restano, oltre alla Danimarca, gli altri paesi scandinavi, il Regno Unito, la Germania, la Svizzera ed il Portogallo. I marchi di punta nelle strategie internazionali restano Carlsberg e Tuborg, cui si è affiancato il marchio tedesco Holsten, di recente acquisizione. Il gruppo opera anche in Italia attraverso la Carlsberg Italia (ex Poretti) che produce negli stabilimenti di Induco Olona (VA) e Ceccano (FR) con una produzione complessiva di 1,5 mio hl di birra. Occupa la terza posizione sul mercato italiano con una quota a volume intorno al 7,2%.
Presentazione dell’annuario birre-> ABIR
Per scaricare il modulo d’ordine clicca -> QUI