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Ottimo avvio 2008 per il gruppo De Longhi, che ha ormai assunto un ruolo di primo piano nel settore delle macchine per caffè. Fabio De Longhi, Amministratore Delegato del gruppo trevigiano, ha dichiarato a Repubblica del 9.6.08 che l’azienda sta andando più veloce rispetto agli obiettivi di budget Per il primo trimestre 2008 emerge una progressione dei ricavi del +13,5% e dell’Ebitda per +31,6%. Numeri che tuttavia non riescono a dare la scossa al titolo in Borsa, che in realtà soffre di una più generale depressione dovuta alla attuale crisi economica-finanziaria generale.


Fabio De Longhi precisa in particolare che il gruppo sta guadagnando quote di mercato rispetto ai concorrenti. Affermazione che vale, in particolare, per un segmento del catalogo: le macchine da caffè, soprattutto le superautomatiche come gli apparecchi a capsule. Leader mondiale nei condizionatori portatili, attore di primo piano in Europa negli elettrodomestici da cucina, De Longhi trova in questa fase nelle macchine da caffè e nei robot da cucina i suoi traini principali.

Fino allo scorso anno le macchine da caffè valevano un quarto dei ricavi del settore household (oltre un miliardo di euro), ma la produzione segna ritmi di crescita del 20% in questa prima parte del 2008. “L’obiettivo è diventare il numero uno a livello mondiale nell’espresso, che non è poca cosa tenendo conto del fatto che il mercato delle capsule sta conoscendo uno sviluppo fortissimo” sostiene ancora l’amministratore delegato. In questo alveo va sottolineato l’accordo commerciale stretto con il gruppo Nestlè, che ha condotto De Longhi a divenire il primo fornitore per macchine da caffè a marchio Nespresso.

Se il caffè è oggi il driver per eccellenza, un anno fa questo business era letteralmente andato in fumo. Il 18 aprile 2007 un incendio devastante aveva ridotto al suolo lo stabilimento trevigiano attrezzato appunto per le macchine da caffè. Ma nella sorpresa generale De Longhi a un mese dal rogo apriva, in un’altra fabbrica, una nuova prima linea di produzione e altre progressivamente, fino a arrivare a 7 linee 12 mesi dopo. Il tutto in capo a investimenti per una ventina di milioni di euro, con tempi di realizzazione decisamente inusuali in Italia.

FONTE: ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/09/154de.html

+INFO sulla società: www.delonghi.it

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