Nell’ultimo consiglio di amministrazione del 27 settembre, la holding Gruppo Illy, presieduta da Riccardo Illy (cfr foto a lato), ha dato il via libera a un aumento di capitale da 38 milioni già sottoscritto interamente e si prepara a emettere un bond da 20-25 milioni con scadenza a 18-20 anni che, secondo quanto dichiarato dal nuovo amministratore delegato Federico Marescotti, dovrebbe essere lanciato all’inizio del prossimo anno.
Attorno alla sua dimensione classica di impresa conosciuta per il caffè di qualità, la famiglia ha costruito nel tempo la holding di gruppo Illy Spa, che controlla aziende alimentari di pregio come il cioccolato della genovese Domori, la casa da tè Dammann Frères assieme ai vigneti della Mastrojanni, e Agrimontana (marmellata di alta qualità). Venduti i gelati Grom agli anglolandesi di Unilever, il gruppo sta lanciando una nuova fase di espansione con l’obiettivo di «accelerare la crescita nelle società controllate ampliando la presenza sui mercati esteri».
Ad esempio puntando sull’alta pasticceria all’estero in Francia e Svizzera. «Valutiamo nuove opportunità se economicamente valide sottolinea Marescotti- ma non è previsto lo sbarco a Piazza Affari. Di fatto -aggiunge- molte società familiari italiane si sono aperte a investitori di minoranza con grande successo. Il modello di governance adottato dalla famiglia Illy è già molto vicino a quello di una società quotata». Lo scorso anno anche la illycaffè guidata da Andrea Illy ha lanciato un bond da 70 milioni di euro per garantirsi flessibilità finanziaria e sostenere i piani di sviluppo.