Nelle stanze della sede storica di Gruppo Meregalli a Monza ha dimorato la Monaca raccontata dal Manzoni, gli uffici del Gruppo e i muri del museo Vinarte poggiano infatti sulle fondamenta dell’antico convento, e le cantine del quartier generale, caratterizzate da umidità e temperatura uniche al mondo, conservano ancora la struttura del quindicesimo secolo.
Sorprendentemente, in un ambiente come questo, che procura ancora ai visitatori emozioni e sensazioni profonde, la tecnologia è sempre stata in primo piano, sfruttata spesso nelle sue accezioni più di frontiera, come l’IoT o l’Intelligenza Artificiale.
Meregalli nasce nel 1856 e resta, negli anni, un’impresa di famiglia, anche se oggi sfiora i 66 milioni di euro di fatturato e fa lavorare 120 dipendenti e circa 330 agenti. Il Gruppo, che conta tre società in Italia e tre in Europa, distribuisce in 40 Paesi un catalogo di quasi 1.700 referenze e utilizza solo in Italia più di 12.000 metri quadrati di spazi destinati alla logistica, servendo oltre 10.000 clienti del canale Ho.Re.Ca. Insomma, nel frastagliato e parcellizzato mercato italiano del vino la società brianzola è un colosso e non a caso si distingue per innovazione tecnologica.
La pandemia e il relativo lockdown arrivano nel pieno di un percorso di trasformazione digitale all’interno di Gruppo Meregalli, centrato sugli strumenti di collaborazione, smart working ed e-commerce. L’ottimizzazione dei diversi processi di business grazie alla tecnologia, già avviata con un progetto di tracciamento dei prodotti che sfruttava l’IoT, prosegue con l’utilizzo avanzato del sito Web per attività rivolte ai clienti professionali e agli utenti finali.
Ai primi segnali di lockdown, la società accelera l’adozione di Microsoft 365 e in particolare della piattaforma Teams, individuata subito come la soluzione ideale per implementare lo smart working ma anche per restare efficacemente in contatto con clienti e partner.
“Abbiamo subito cercato una soluzione che ci permettesse di avvicinarci ai clienti del canale Ho.re.ca ma anche agli utenti finali”, racconta Marcello Meregalli CEO di Gruppo Meregalli, “avevamo bisogno di mantenere quel contatto e quel calore che ha sempre caratterizzato il nostro lavoro e la nostra comunicazione”.
Abituato a pensare in grande, il Gruppo ha scelto Teams con un’ottica di ampio respiro, pensando anche alle attività di training verso i dipendenti, gli agenti e i clienti, fondamentali quando si diffonde non solo un prodotto ma anche una cultura, come nel caso del vino.
“Grazie alla rapida implementazione dello smart working, al mantenimento dell’operatività dei nostri magazzini e dei punti di distribuzione sul territorio”, prosegue Meregalli, “Teams ci ha permesso di tenere attivi tutti i dipendenti, nonostante l’impatto del Covid-19“.
Inoltre, la piattaforma di collaboration di Microsoft ha permesso a Gruppo Meregalli di proseguire in digitale i corsi di formazione e staff training dedicati agli agenti e ai dipendenti dei clienti Ho.re.ca. L’intelligenza artificiale integrata nella soluzione Teams è stata sfruttata nella comunicazione con i clienti e i partner esteri.
“Nel prossimo futuro”, aggiunge Meregalli, “daremo l’accesso a Teams a tutti i fornitori e gli agenti, per avere una base comune e poter lavorare con ancora più efficienza. Inoltre, la piattaforma di collaborazione online sarà utilizzata sia per abilitare nuovi servizi per il mondo Ho.re.ca, sia come strumento per dar vita a nuove esperienze di ingaggio dei clienti finali, ad esempio tramite corsi professionali di sommelier, momenti di degustazione ad hoc, presentazioni congiunte con i produttori di nuovi cataloghi ed annate e tanto altro ancora per fidelizzare la clientela offrendo esperienze esclusive”.
+Info: www.meregalli.it