Come tutti i grandi gruppi birrari della Germania, anche Radeberger ha dovuto subire, a causa della crisi pandemica, un calo delle vendite del 9,6% raggiungendo un fatturato complessivo di 1.625 milioni di euro, che lo pone ai vertici tra i grandi produttori tedeschi di birre.
Diverso è stato lo sviluppo all’interno dei vari segmenti di attività. A fronte di massicce perdite di birra alla spina (destinate al canale della gastronomia) c’è stato un aumento significativo delle vendite nel settore al dettaglio a causa dell’aumento del consumo domestico. Tuttavia, questa crescita del volume non ha potuto compensare il drastico crollo delle vendite di contenitori per la ristorazione, per cui il volume totale è diminuito rispetto all’anno precedente.
Lo spostamento dal consumo fuori casa a quello domestico ha avuto anche un effetto strutturale nettamente negativo, in quanto il volume si è ridotto soprattutto per gli articoli/contenitori ad alta marginalità. Complessivamente le vendite nazionali a volume di birra del Gruppo sono diminuite del 4,5% rispetto all’anno precedente.
In linea con lo sviluppo generale del mercato, anche il portafoglio del Gruppo Radeberger è diminuito complessivamente nell’anno in esame, in particolare i marchi con una forte presenza nel settore della ristorazione sono stati duramente colpiti dagli effetti della pandemia. I marchi Radeberger Pilsner, Jever e Schöfferhofer hanno registrato nel complesso un moderato calo delle vendite rispetto al precedente anno. Le vendite di Radeberger Pilsner, in particolar sono scese del 5,5%, mentre le vendite del brand Jever, si sono sviluppate positivamente, in particolare grazie alla forte crescita della versione analcolica Jever Fun.
Nel caso delle specialità nazionali, il volume di Clausthaler e Guinness hanno registrato un calo significativo delle vendite. Al contrario, i marchi Altenmünster e Berliner Weisse sono stati in grado di reggere il confronto nel difficile contesto di mercato e di mantenere il livello dell’anno precedente. Nel segmento dei marchi premium regionali, ci sono singoli marchi che hanno sfidato con successo il generale trend negativo con andamenti stabili o positivo rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 il numero dei dipendenti è stato di 7.083, all’incirca lo stesso del anno precedente (7.094). Gli investimenti del Gruppo Radeberger sono stati pari a 82 milioni di euro e sono stati quindi l’11,5 percento in meno rispetto all’anno precedente, principalmente a causa di minori investimenti nei settori della tecnologia, dell’amministrazione e delle vendite.
GRUPPO RADEBERGER
Radebrger è il più grande gruppo di birrifici privati della Germania e fa parte dell’azienda di famiglia Dr. August Oetker KG. Con oltre 80 marchi, il gruppo è leader nel mercato della birra. Oltre ai marchi commercializzati a livello nazionale come Radeberger, Schöfferhofer, Clausthaler e Jever, il portafoglio comprende specialità nazionali e marchi regionali premium e tradizionali di 14 birrerie in tutta la Germania: Berliner Kindl nella capitale, Krostitzer, Dortmunder Kronen, Tucher dalla Franconia, Stuttgarter Hofbräu e la birra Allgäuer Büble sono solo alcuni esempi. Anche i marchi di importazione internazionali come Guinness, Kilkenny e Sol fanno parte del portafoglio prodotti di Radeberger in Germania. Ma non è tutto: Radeberger è anche produttore dell’acqua minerale Original Selters e dei marchi PepsiCo per la Germania. Radeberger commercializza le proprie birre e bevande analcoliche non solo nel nord, sud, est e ovest della Repubblica Federale, ma anche in più di 50 paesi in tutto il mondo. In Italia il gruppo è operativo attraverso la propria filiale Raderberger Italia QBA di Genova ( www.qualitybeeracademy.it – www.radeberger.it )
+Info: www.radeberger.de