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La nuova edizione della Rossa porta 27 nuovi stellati e solo due new entry – Il Piccolo Principe di Viareggio e la Taverna Estia di Brusciano – tra i bistellati. Matteo Baronetto regala al Cambio la prima stella, soddisfazione anche per Andrea Berton, Matteo Lorenzini e Tommaso Verni (Tre Lune di Calenzano) e nella Capitale per due nuovi giovani stellati: Marco Martini di Stazione di Posta e Lele Usai del Tino di Ostia.

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Sono 332 i ristoranti stellati della sessantesima edizione italiana (285 una stella, 39 due stelle e 8 tre stelle), tra cui si contano due nuovi due stelle e 27 premiati con la prima stella. C’è Matteo Baronetto, storico secondo di Carlo Cracco, tra i nuovi stellati: conquista la prima stella per il ristorante Il Cambio di Torino. Ma è la Lombardia a confermare il suo primato come regione con più insegne stellate, ben 58.

 Al Nord festeggia infatti anche Andrea Berton con il suo ristorante meneghino, ma diverse sono le new entry di rilievo nel panorama nazionale: una stella va tra gli altri a Iyo (insegna giapponese di riferimento a Milano,), alla Macelleria Damini di Arzignano, alle Tre Lune di Calenzano, al Winter Garden by Caino di Firenze condotto da Michele Griglio, e al temperamento di Cristiano Tomei alla guida dell’Imbuto di Lucca. La Toscana è la regione più dinamica, con sette novità, ma anche la Campania tiene il passo e fa registrare, insieme alla Lombardia, il numero più alto di due stelle.

 Il firmamento capitolino si conferma sempre più competitivo; assegnazione della prima stella all’insegna di Stazione di Posta, che il giovane Marco Martini – già Chef Emergente 2013 – dirige con personalità presso la Città dell’Altra Economia nel quartiere Testaccio di Roma. Nell’orbita della Capitale anche Il Tino di Lele Usai che porta la stella a Ostia, sul litorale romano: l’incontro tra cucina di mare e sapori di terra ha saputo conquistare gli ispettori della Rossa.

 Al Sud una stella per Salvatore La Ragione, che in solo un anno ha saputo far brillare la cucina del Mammà di Capri, sotto l’ala protettiva di Gennaro Esposito. Sempre in Campania arriva la seconda stella per Francesco Sposito e la sua Taverna Estia di Brusciano; si aggiudica la due stelle anche ilPiccolo Principe di Viareggio (entrambi guidati da chef campani).

 “Non possiamo fabbricare le stelle – ha detto a margine della presentazione Michael Ellis, direttore internazionale delle Guide – ma l’Italia resta una delle destinazioni gastronomiche più dinamiche al mondo”. Con i suoi 332 ristoranti stellati, l’Italia si conferma secondo paese al mondo per quantità di riconoscimenti Michelin, mentre nella classifica di donne stellate in cucina l’Italia è al primo posto (47 stellate su 110 nel mondo). Accanto alla guida, in arrivo da domani nelle librerie, Michelin lancia dal 7 novembre anche un’app gratuita .

+info: www.gamberorosso.it/agenda/item/1020697-guida-michelin-italia-2015-ecco-tutti-i-risultati-nessun-nuovo-tre-stelle-festeggiano-la-prima-matteo-baronetto-andrea-berton-cristiano-tomei-marco-martini-e-lele-usai

 

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