È il racconto della qualità dei vini d’Italia, della passione per i vigneti e della tradizione vitivinicola elemento imprescindibile nella storia del nostro Paese. La Guida Oro I Vini di Veronelli giunge alla ventisettesima edizione, confermandosi un cult per professionisti e appassionati. Un vademecum irrinunciabile per chi desidera approfondire le eccellenze enoiche del Bel Paese. Curata ed edita dal Seminario Permanente Luigi Veronelli, la Guida Oro I Vini di Veronelli 2015 è stata presentata in anteprima assoluta per la stampa oggi presso la Sede dell’Associazione, in viale delle Mura 1 a Bergamo, con i preziosi interventi del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, del direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli, Andrea Bonini, e dei curatori della Guida 2015, Gigi Brozzoni e Daniel Thomases.
È toccato a loro, curatori del volume che arriverà nelle librerie il 22 ottobre, il compito di approfondire lo stato dell’arte del vino italiano e di svelare finalmente i Top Five 2015, ovvero i vini d’Italia che più si sono distinti in ciascuna tipologia, proponendoli a conclusione dell’evento in una memorabile degustazione in abbinamento a giacimenti gastronomici di altissima qualità offerti daAdamas Caviale, Associazione Tartufai Bergamaschi,Caseificio Quattro Portoni, dalla Pasticceria La Marianna e dallo chef Stefano Fagioli della Trattoria Via Vai. «Il vino è gusto, profumo, sensazione e ricordo. Ognuno dei Top Five 2015 racconta una storia: il Paleo Rosso Toscana 2011 è il più straordinario Cabernet Franc prodotto in Italia e, dato che il Cabernet Franc viene meglio in Italia che in Francia, possiamo dire che è questo il miglior Cabernet Franc al mondo; l’Alto Adige Terlano Sauvignon Quarz 2012 risente moltissimo delle escursioni termiche alpine che donano al vino un aroma ed un’eleganza uniche nel loro genere; l’Etna Rosato 2013 ha in sé tutta la forza del vulcano, la sapidità della terra siciliana e la freschezza di un vino dal colore tenue come è, appunto, il rosato; il Franciacorta Annamaria Clementi Rosé 2006, invece, è una delle più alte espressioni di vini spumanti, realizzato solo da Pinot Noir, capace di regalare consistenza e fragranza al palato e, infine, il Vin San Giusto 2006 è l’esempio massimo della grande tradizione toscana dei vinsanti, con uve che appassiscono lungamente, producendo un vino denso, dalle forti note fruttate» – hanno specificato Gigi Brozzoni e Daniel Thomases curatori della Guida.
La Guida si conferma, dunque, uno strumento fondamentale per l’Associazione che da anni si adopera, con serietà, per far conoscere la qualità dei processi e dei prodotti dell’agroalimentare italiano. Un impegno fatto di costanza e passione, valori nei quali il Seminario Veronelli crede profondamente, rinnovando, con la propria attività, il percorso di Luigi Veronelli, fondatore e presidente onorario del Seminario per quasi vent’anni, nonché primo giornalista in Italia a promuovere le eccellenze gastronomiche quali elementi essenziali del patrimonio culturale collettivo. “L’amministrazione comunale sostiene pienamente i valori che sottostanno l’attività del Seminario Veronelli” ha dichiarato Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo. “E’ molto importante che il Seminario pratichi e promuova i valori che Veronelli, al tempo quasi rivoluzionario, ha portato nel mondo. Oggi l’italia ha preso consapevolezza che la qualità del vino può essere un tratto distintivo del nostro paese e una leva di sviluppo economico. Il seminario nel suo complesso ha fatto un buon lavoro, a partire dalla guida, il suo prodotto principale, che esprime concretamente nel repertorio dei vini e nel ranking che ogni anno compila, la competenza che qui risiede. Sono molto felice che la competenza del Seminario risieda a Bergamo perché intorno al vino vorrei che nei prossimi mesi facessimo un buon lavoro. Sul tema del vino e della nutrizione Bergamo vanta un know how eccellente da spendere a pieno titolo in Expo. Lavorerò per andare oltre la promozione del vino bergamasco, per fare in modo che turisti vengano a Bergamo per incontrare il vino italiano”.
«Mandare in stampa la Guida Oro I Vini di Veronelli 2015 ha significato, per noi, dare compimento a un grande lavoro che ha coinvolto migliaia di uomini e di donne del settore vitivinicolo: non solo la nostra redazione e i curatori Gigi Brozzoni e Daniel Thomases, ma anche i tanti vignaioli italiani che hanno fatto della terra il loro orgoglio e il nostro piacere. L’uscita della Guida Veronelli è, dunque, un momento di soddisfazione condivisa con tutte le aziende recensite, benché i riconoscimenti vengano assegnati, per definizione, solo ai migliori vini d’Italia. La nostra pubblicazione è un alleato prezioso sia per chi produce – che vede i suoi vini valutati in modo competente e imparziale – sia per gli operatori e gli appassionati desiderosi d’informazioni dettagliate, puntuali e affidabili. L’identità del Seminario Veronelli è fondata, infatti, su questi valori che continuiamo a coltivare perché i cibi e i vini italiani siano espressione d’un modo di vivere fatto di umanità, accoglienza e condivisione» – ha affermato Andrea Bonini, direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli.
TOP FIVE 2015
Vini rossi
Paléo Rosso Toscana 2011, Le Macchiole,
Castagneto Carducci, Toscana
Vini bianchi
Alto Adige Terlano Sauvignon Quarz 2012, Cantina Terlano,
Terlano, Alto Adige
Vini rosati
Etna Rosato 2013, Graci,
Castiglione di Sicilia, Sicilia
Vini spumanti
Franciacorta Extra Brut Rosé Riserva Cuvée Annamaria Clementi 2006,
Ca’ del Bosco, Erbusco, Lombardia
Vini dolci
Vin San Giusto 2006, San Giusto a Rentennano,
Gaiole in Chianti, Toscana
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