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La Guida Vitae 2018 dei sommelier ha svelato sabato 21 ottobre al The Mall nella nuova skyline milaneese Milano il suo lato migliore. Come messaggio l’Associazione Italiana Sommelier ha voluto raccontare questo viaggio nel mondo del vino con un’immagine precisa. Mani e vite, unite in un rapporto intimo e inscindibile tra l’uomo e la terra.
Immagini che contraddistinguono il volume enciclopedico di Vitae giunta alla sua quarta edizione. “Da questa edizione di Vitae emerge un settore in forma smagliante– il commento di Antonello Maietta, Presidente Nazionale AIS- siamo certi che saprà affrontare una delle vendemmie più avare degli ultimi settant’anni compensando la sensibile riduzione della quantità prodotta con un innalzamento ulteriore della qualità media”.
NUMERI E SIMBOLI DEL VINO
Quindicimila etichette in rappresentanza di oltre duemila cantine sono raccontate nelle pagine di Vitae 2018. Un grande lavoro a monte, svolto da un vero esercito di degustatori che hanno preso in analisi oltre trentacinquemila campioni provenienti da tutta Italia. Una selezione difficile, svolta rigorosamente alla cieca, che ha evidenziato l’ulteriore crescita qualitativa del vino nel Belpaese. Ventidue vini si sono aggiudicati il Tastevin, premio che l’AIS dedica alle etichette che meglio sanno rappresentare il proprio territorio di appartenenza, scelte tra quelle insignite delle Quattro Viti. Una classifica che diventa sempre più affollata, con punteggi medi che salgono, stimolando l’impegno dei degustatori. I nuovi simboli introdotti lo scorso anno, la Freccia di Cupido e il Salvadanaio, hanno riscosso consensi per l’immediatezza del messaggio. Emozione al primo sorso e percezione di un valore che travalica i parametri di prezzo e tipologia. Centodue i vini che hanno colpito emotivamente all’assaggio e centosettantaquattro quelli segnalati per il loro plus valore. Le pagine mettono in evidenza un’attenzione crescente verso le produzioni “green”, in cui sostenibilità ed etica produttiva danno origine a vini di grande originalità ed espressione qualitativa. Le immagini che arricchiscono la nuova edizione di Vitae celebrano il gesto manuale, il saper fare, con le mani protagoniste. Lavoro, forza, conoscenza, ma anche amore, convivialità e amicizia sono i sentimenti che emergono dagli scatti fotografici che impreziosiscono la guida.
TASTEVIN E DEGUSTAZIONE
Tanti i momenti interessanti della presentazione della quarta edizione di Vitae 2018. La cerimonia di premiazione dei Tastevin, assegnati ai prodotti migliori per regione. Ogni produttore alla ricezione del premio ha raccontato un aneddoto o parte della sua storia. Come Marco Caprai, che ha parlato del suo Sagrantino di Montefalco in Umbria e del fatto che il piano del vino in Australia prevede un investimento su questo vitigno. Oppure l’azienda Torrevento, che ha raccontato della Puglia e in particolare Castel del Monte e il Nero di Troia, uva che prima veniva intesa solo da taglio mentre oggi viene vinificata in purezza con prodotti che possono dare soddisfazioni andando al di là degli anni. Una degustazione stellare che ha messo in luce il top dell’enologia italiana. Da nord a sud, tutto lo stivale unito in una qualità eccezionale delle quattro viti. Siamo partiti dai vini di casa, le bollicine di Franciacorta. Prima un poker d’assi con un Satèn Palazzo Lana Riserva 2008 Guido Berlucchi, Pas Dosé Baiana Riserva 2008 La Montina, Brut Cru Perdu Riserva 2008 Castello Bonomi e Dosaggio Zero Gualberto 2009 Ricci Curbastro. Sempre per rimanere in Franciacorta i gemelli diversi di Ca’ del Bosco, con due Franciacorta Extra Brut Cuvée Annamaria Clementi 2007 davvero sensazionali, Rosé Riserva e la versione classica che si è aggiudicata il tastevin per la Lombardia. Da Faccoli siamo stati 107 mesi sui lieviti, così come da Maso Martis sopra i 100 mesi sui lieviti passando in Trentino. Per i vini bianchi qualche macerato come la Ribolla Gialla 2009 di Gravner e il Nekaj 2013 di Podversic. Valle d’Aosta con il Blanc de Morgex et de la Salle Pas Dosé di Ermes Pavese, un vino che ha fatto la rivoluzione copernicana in zona. E per chiudere i bianchi commovente l’assaggio del Trebbiano d’Abruzzo di Valentini 2013, allo stesso banco con il Pecorino Casadonna 2015 Feudo Antico, il vino fatto dalla tenuta dello chef tristellato Niko Romito. E già che eravamo in Abruzzo non ci siamo fatti mancare un assaggio di Pecorino di Emidio Pepe, annata 2015. Passando ai rossi tappa obbligata il Piemonte, ma prima di dirigerci verso il fondo del The Mall un assaggio di Toscana di livello. Sassicaia, Solaia, Masseto, L’Apparita, tutti vini annata 2014. Quante volte capita di assaggiare così uno in fila all’altro vini di un simile livello? Il passaggio in Piemonte non è da meno. Curiosità per il Barolo Villero Riserva 2009 Vietti Barolo, uno due assoluto per Gaja, prima Barolo Sperss 2013 e poi Barbaresco Sorì Tildìn 2014. Ritorniamo a bomba sul Barolo, in un banco vicino abbiamo Barolo Tre Tine 2013 Rinaldi, Barolo 2013 Bartolo Mascarello e Barolo Cannubi 2013 Chiara Boschis. Vai ad assaggiare il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Conterno mi segnala più di un amico sommelier. Siamo fortunati perché arriviamo prima che la bottiglia sia finita, il prossimo turno di apertura scatta alle 15.30. Vicino ci scappa anche un Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2011 di Bruno Giacosa. Prima di lasciare il Piemonte ci dirigiamo verso il banco di Carema, Etichetta Nera 2013 di Ferrando che ha ottenuto il premio tastevin sbaragliando la concorrenza langarola. Parlando di tastevin proviamo il Montefalco Sagrantino 25 anni 2013 Arnaldo Caprai, poi il Castel del Monte Nero di Troia Vigna Pedale 2014 Riserva di Torrevento, Kupra 2014 Oasi degli Angeli, Aglianico del Vulture Superiore Martino Riserva 2011, Sicilia Nero D’Avola Lu Patri 2015 Baglio del Cristo di Campobello, Romagna Albana Secco Vitalba 2016 Tre Monti vino fatto in anfora. E’ tempo di andare senza aver provato i vini dolci. Alghero Liquoroso Anghelu Ruju Riserva 2006 Sella & Mosca per la Sardegna, infine chiudiamo in bellezza con la Sicilia. Malvasia delle Lipari Passito Selezione Carlo Hauner 2014, Passito di Pantelleria Bukkuram Padre della Vigna 2012 Marco De Bartoli, Marsala Superiore Oro Riserva 2012 Francesco Intorcia Heritage.
INFO www.aisitalia.it
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