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Heineken festeggia i 50 anni di produzione in Italia guardando avanti: ecco la birra del futuro


Da sx Alfredo Pratolongo, Alexander Koch, Francesco Morace, Beppe Severgnini,

Rivivere il passato per prevedere il futuro, tra rispetto per l’ambiente e consapevolezza dei consumatori. L’ad di Heineken Italia Alexander Koch: “Lavoriamo sulla qualità”.
Socialità e rispetto dell’ambiente. Intorno a queste due parole Heineken ha voluto celebrare i 50 anni di produzione in Italia. Ricordare il passato per onorarlo e analizzare il presente per poter essere pronti a produrre, gustare, vivere la birra del futuro.

Dunque, all’evento “Heineken: il futuro della birra in Italia”, si vuol partire proprio da quel 1974, anno in cui l’azienda decise di puntare anche sul mercato italiano con l’acquisizione di Dreher e del birrificio di Massafra. Una storia fatta di piccoli e mirati passi, che ha portato agli ottimi risultati odierni: per fare un esempio, Birra Moretti, all’interno del gruppo Heineken, è passata dal produrre 500 mila ettolitri a 2,5 milioni ed è stata la prima a parlare del concetto di birra a tavola e non solo al bar.

Questo perché Heineken ha visto nel mercato italiano occasioni di crescita, come spiegato dallo stesso amministratore delegato di Heineken Italia Alexander Koch: “L’Italia ha un consumo più basso di birra rispetto ad altri Paesi come la Francia o la Grecia perché ha una cultura molto forte del vino, ma la buona notizia è che questo dato può crescere e ci sono molte opportunità”.

Una visione e una programmazione che hanno portato ai risultati odierni: dopo cinquant’anni dall’arrivo di Heineken la birra è diventata una costante nelle abitudini degli italiani, che oggi ne consumano oltre 36 litri pro capite (+118%) e l’hanno eletta a bevanda simbolo della socialità. Inoltre, una bottiglia di birra su 3 bevuta in Italia è prodotta da Heineken in uno dei quattro birrifici dislocati sul territorio nazionale: dal primissimo di Massafra, a quello di Assemini (Cagliari), Pollein (Aosta) e a Comun Nuovo in provincia di Bergamo.

Nel futuro una birra più leggera e sociale, ma cambieranno anche i consumatori

Il presente è radioso, ma la nuova sfida di Heineken è un’altra. Ovvero, rispondere a una domanda cruciale: come sarà la birra di domani? A spiegarlo, all’interno dell’evento, è Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab che, insieme all’azienda, ha delineato i quattro macro trend dei prossimi anni.

Una socialità con consumi sempre più green e veg privilegerà il gusto naturale della birra: quindi esperienze di consumo che rimandano alla natura nel segno di una produzione sempre più sostenibile. Inoltre, prosegue Morace, un altro punto fondamentale sarà  “Il trust and sharing (fidarsi e condividere, ndr), ovvero acquisire fiducia negli altri in termini conviviali e anche riappropriandoci degli spazi della città, con i pubblici esercenti e con chi ha esperienze nel mondo del bere”.

Altro elemento fondamentale dal quale ripartire, molto legato ai giovani, è il valore del tempo personale. In un mondo sempre più dominato dai social network e dalla frenesia della vita quotidiana, ecco che assume particolare importanza il concetto di staccare e prendersi una pausa, magari proprio sorseggiando una birra in casa. “Questo è il quadro che ci si presenta oggi – sottolinea Morace e la birra è un facilitatore perché si trova in relazione con tutti questi grandi fenomeni di cambiamento che non si escludono tra di loro, anzi si completano”.

 

Al presidente di Future Concept Lab fa eco Alfredo Pratolongo, Corporate Affairs Director Heineken Italia: “Siamo partiti nel ’74 quando la birra era un comprimario, non una protagonista della realtà sociale e conviviale. Oggi è cambiato tutto grazie al lavoro fatto negli anni. Nel tempo si ampliano le gamme, si creano nuove ricette, tutto per essere al passo con le richieste dei consumatori. Nel futuro, le birre di domani, ricercheranno la semplicità e saranno caratterizzate da ingredienti e sapori specifici”. Ma nel futuro non cambierà solo la birra, perché ci sarà anche un consumatore più preparato e, dunque, esigente.

A tal proposito analizza così il futuro Alexander Koch: “Il consumatore italiano deve ancora conoscere appiano quanto è grande l’universo della birra, ma sta facendo enormi passi in avanti. Il futuro della birra sarà intorno a più occasioni e soprattutto grazie al legame con il cibo. Ma c’è di più, una delle barriere che vorremmo abbattere è che al bar le persone ordinano ‘Una birra bionda’, ecco noi vorremmo che loro dicano ‘Una Ichnusa non filtrata’ o ‘Una Moretti rossa’. Ovvero riuscire a far alzare il livello anche di chi la nostra birra la vende e la degusta, in maniera tale che si capisca fino in fondo la passione e il cuore che mettiamo durante la produzione”.

Uno sguardo all’ambiente: zero emissioni entro il 2030

L’universo della birra non si limita alla produzione e al consumo, bensì anche all’ambiente. Heineken, grazie al programma Brewing a Better World, si impegna a rendere la sua produzione sostenibile e ha l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette in produzione entro il 2030, e raggiungere la carbon neutrality sulla catena del valore entro il 2040.

“La sostenibilità rappresenta da anni una priorità per Heineken Italia – commenta Alfredo Pratolongo. Lo dimostrano i risultati passati, ma soprattutto gli obiettivi concreti per i prossimi anni: i nostri birrifici del futuro saranno a zero emissioni entro il 2030. Inoltre, proseguiremo nel percorso di riduzione dei consumi idrici, che vedono già ora l’Italia tra le ‘best practice Heineken in Europa’ con un taglio di 3,8 milioni di ettolitri di acqua nel solo 2023 (-13% sul 2022)”.

Responsabilità verso l’ambiente e, ancora, verso i consumatori. Siamo nell’ambito di bevande alcoliche, dunque ricordare e sottolineare il consumo responsabile è fondamentale per Heineken Italia. “Vorrei ricordare lo spot pubblicitario ‘Pensaci’ – dice Pratolongoche fu il primo spot televisivo dedicato esclusivamente al consumo responsabile di alcool e venne fatto proprio da Heineken qui in Italia 20 anni fa. Da tempo continuiamo a veicolare messaggi di questo tipo ai nostro clienti”. Inoltre, aggiunge Koch: “Nel futuro ci sarà uno sviluppo di birre con 0% di alcool o con gradazione più bassa, perché vogliamo combattere quella parte oscura, seppur minima, di sovra-consumo perché serve anche responsabilità nel bere”.

Nell’evento “Heineken: il futuro della birra in Italia” l’azienda ha voluto ripercorrere la sua storia per utilizzarla come rampa di lancio verso un futuro che, soprattutto nel mercato italiano, si prospetta dei migliori. Questo grazie alla maggiore consapevolezza e conoscenza del prodotto da parte dei consumatori, senza dimenticare la responsabilità del marchio nei confronti dell’ambiente e del consumo consapevole da parte dei clienti.

+info: heinekenitalia.it/

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