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Hennessy, leader mondiale nel mercato del cognac e parte del gruppo di lusso LVMH, ha annunciato la sospensione del progetto pilota di esportazione di cognac in forma sfusa verso la Cina, secondo quando riportato da Terre de Vins. Questa decisione segue un’ondata di scioperi che ha coinvolto circa 600 lavoratori, preoccupati per le implicazioni occupazionali di tale iniziativa.

Un progetto sospeso, ma non annullato

Hennessy aveva pianificato di esportare il proprio cognac in cisterne per evitare le pesanti sovrattasse del 35% imposte dal governo cinese sulle bottiglie importate. Tuttavia, la maison ha deciso di congelare il progetto, monitorando da vicino l’evoluzione delle tensioni politiche e diplomatiche.

La sospensione non equivale a una cancellazione definitiva ha dichiarato Matthieu Devers, delegato della CGT (Confédération Générale du Travail uno dei principali sindacati francesi), sottolineando che i timori per una possibile delocalizzazione e perdita di posti di lavoro rimangono alti tra i lavoratori. Nonostante la decisione, i sindacati hanno confermato una nuova giornata di mobilitazione per giovedì a Cognac.

Hennessy smentisce le voci di delocalizzazione

In risposta alle preoccupazioni, Hennessy ha smentito categoricamente qualsiasi progetto di delocalizzazione della produzione. La maison ha ribadito che le attività fondamentali, come la vendemmia, la distillazione, l’invecchiamento in botti di rovere e l’assemblaggio, continueranno a svolgersi a Cognac, garantendo anche l’approvvigionamento locale di materiali come bottiglie ed etichette.

Un settore sotto pressione tra economia e diplomazia

Il cognac, che dipende per il 98% dalle esportazioni, genera un valore di 3,35 miliardi di euro e sostiene circa 72.500 posti di lavoro in Francia. La Cina, secondo mercato dopo gli Stati Uniti, assorbe il 25% delle esportazioni, ma le nuove misure antidumping imposte da Pechino, che richiedono garanzie bancarie agli importatori europei, stanno complicando le relazioni commerciali. Considerate una risposta alle sovrattasse UE sui veicoli elettrici cinesi, tali restrizioni hanno spinto l’Unione Europea a portare il caso davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), evidenziando la necessità di bilanciare politiche commerciali e tutela dei lavoratori.

+info: www.terredevins.com/actualites/cognac-la-maison-hennessy-suspend-son-projet-dexport-en-vrac-vers-la-chine

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