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Il 2007 è stato un anno nero per il settore delle bevande, soprattutto per quanto riguarda il comparto dei consumi fuori casa, ovvero bar, ristoranti e locali notturni. Lo afferma il Consorzio Distributori Alimentari (Cda) che rappresenta oltre l’11% del mercato italiano della distribuzione di liquidi alimentari.


Da un’indagine effettuata nei primi 10 mesi dell’anno, su un campione di circa 19mila pubblici esercizi, si registrano consumi in netto calo (-4,22%) in tutto il canale Horeca, con un contemporaneo aumento dei prezzi e “prospettive che non lasciano ben sperare nemmeno per il 2008”. La situazione peggiore si registra nel Sud e nelle isole, dove il trend dei consumi sfiora quasi il -9%, mentre reggono il Nord Ovest e il Centro Italia (-0,75% e -0,86%); in calo invece il Nord Est (-3%).
Nel dettaglio scendono aperitivi monodose, vermouth e sciroppi (base per i cocktail), che segnano rispettivamente -8,72%, -9,63% e -11,82% (media nazionale). Male le bibite gasate (-8,75%), i vini (-6,55%), le birre (-6,10%) e i succhi di frutta (-6,44%). “Vertiginoso il calo dei ready to drink (-26,49%), mentre tengono meglio – sottolinea il Cda – i consumi di acqua (-1,54%) e bibite piatte (-2,54%). Crescono i consumi di energy drink (oltre il 12%).
Considerando i canali distributivi, cali consistenti si registrano in pub e discoteche, con una flessione complessiva dei consumi che supera il 5,8%, con picchi di calo del 27% per i ready to drink, i vermouth (-21,41%) e i succhi di frutta (-17,41%). In calo anche la ristorazione: -4,25%, mentre i bar si attestano attorno ad un -3,5%.
Dal calo dei consumi all’aumento dei prezzi: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un aumento del 2,29% “a parziale copertura – spiega il Cda – dei costi di distribuzione”. Ma la situazione è comunque “destinata a peggiorare” nel 2008. “Tutti i produttori di marca – si legge in una nota – hanno già reso noti gli aumenti dei propri listini per il prossimo anno, con incrementi dell’8% per la birra e del 10-15% per il vino, dovuti soprattutto all’aumento dei prezzi delle materie prime”.
“Situazione preoccupante – commenta Lucio Roncoroni, direttore di Cda -. L’estate 2007 (periodo cruciale per le vendite di bevande) non ha dato i frutti sperati e sicuramente non ci saranno margini di miglioramento almeno per i prossimi mesi”. L’aumento dei prezzi al consumo è quasi scontato e il Cda non si attende grandi miglioramenti nemmeno in occasione del Natale, se non “un lieve incremento nelle vendite di vini, spumanti e superalcolici”.
Fonte CDA www.cdaweb.it

INFOFLASH SUL CONSORZIO CDA
Il Consorzio Distributori Alimentari nasce nel 1988 in Lombardia. Da gruppo regionale, nel giro di pochi anni, CDA si è consolidato in una struttura dal carattere nazionale: il consorzio infatti conta oggi ben 91 associati distribuiti in tutte le regioni italiane, per un fatturato di 450 milioni di euro nel 2005, ottenuto per il 75% nel canale Horeca. CDA vanta un quota di mercato pari al 10% e serve, grazie ai suoi 600 venditori, oltre 40.500 pubblici esercizi su tutto il territorio nazionale. +info: www.cdaweb.it

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