C’erano una volta gli addolcitori. Rispondevano ad un’esigenza pratica: mantenere l’efficienza della macchina da caffè preservandola da depositi di calcare in caldaia e nelle tubazioni.In gioco c’è la qualità della bevanda in tazza. “Le cartucce consentono infatti di ottenere, indipendentemente dalla qualità dell’acqua di rete, un filtrato di composizione correttamente bilanciata per garantire sia la protezione delle apparecchiature sia una qualità ottimale delle bevande”, spiega Enrico Metti, Sales & Marketing Director di Brita Professional.
Non si tratta solo di demineralizzare, come spiega Sergio Barbarisi, Direttore Generale di BWT Water + More: “La sfida è sempre più l’equilibrio tra naturalità dell’acqua ed esigenze di purezza. Le cartucce devono da un lato filtrare il calcio che produce il calcare danneggiando le macchine, dall’altro consentire la giusta presenza nell’acqua di quei sali minerali che contribuiscono all’aroma e alla schiuma del classico espresso del bar”. L’innovazione in questo campo si gioca anche nel campo della semplicità d’uso. Da qui l’idea di BWT Water+More di proporre una gamma di cartucce di dimensioni diverse, secondo la frequentazione dei bar di modo che la cartuccia duri comunque un anno. Ma anche di promuovere l’adozione di una testa unica per tutti i produttori. “A Host 2015 presenteremo un’importante innovazione tecnologica legata alle nuove normative sull’acqua che si stanno preparando a livello europeo. Partecipare per noi è importante perché ci dà la possibilità di interagire con campioni baristi da tutto il mondo. Una nuova generazione che capisce bene l’importanza dell’acqua nel preparare un buon caffè: sono per noi dei testimonial indiretti molto efficaci”, spiega Barbarisi. Brita ha invece lanciato l’App Brita Filtermanager, che avvisa via smartphone e tablet quando è il momento di sostituire la cartuccia filtrante.
FONTE: www.host.fieramilano.it/ DEL 27.05.14
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