La via del piacere passa anche dal caffè, per gli italiani. In una tazzina c’è condivisione e meditazione, relax e energia, scambio di informazioni e gossip. Questo è quanto emerge dall’indagine “Gli Italiani e il caffè” condotta nel mese di ottobre 2020 da AstraRicerche per conto del Consorzio Promozione Caffè, tramite interviste on line su un campione rappresentativo di 1.000 individui, di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
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L’indagine, che aggiorna e arricchisce la fotografia delle abitudini di consumo degli italiani realizzata nel 2014 da AstraRicerche, conferma infatti il quasi unanime amore degli italiani per il caffè, nonostante il cambiamento vissuto a livello nazionale e mondiale dall’emergenza Covid-19 e dal lockdown: ben il 96,6%, infatti, dichiara di consumare, almeno saltuariamente, caffè o bevande a base di caffè (96,5% nel 2014). Quasi 4 italiani su 10 bevono da 2 a 3 tazzine al giorno e lo stesso numero ne beve dalle 3 alle 4. Il consumo cresce al crescere dell’età ed è maggiore al Sud e nelle grandi città.
Si conferma la predilezione degli italiani per un consumo domestico, tra le mura della propria casa, oggi come nel 2014 (90,3% nel 2020 e 89,4% nel 2014). Il bar, luogo a volte ad alta densità di clienti, patisce il lockdown e le successive restrizioni agli spostamenti, scendendo nelle preferenze dal 77,5% del 2014, al 65% di quest’anno: percentuali comunque sempre alte, a testimonianza che, pur con le limitazioni, i minuti al bar restano un tempo prezioso, simbolo della bellezza dello stile di vita italiano[1]. Ciò che attrae del caffè al bar è la sua bontà (primo motivo di scelta per 4 italiani su 10), la pulizia e l’atmosfera del locale.
Come emerge dalla survey, il Covid-19 e l’isolamento forzato rappresentano esperienze che hanno tolto agli italiani una parte importante della loro quotidianità: il 60,3% ha sentito la mancanza del rito del caffè al bar. In particolare, è mancata una piacevole routine dell’inizio della giornata, l’incontro con gli amici e il gusto del caffè preparato al bar[2]. Non solo: una percentuale ancora superiore, pari a oltre il 65% dei lavoratori e degli studenti, ha sofferto anche l’assenza della pausa caffè nel luogo di lavoro o di studio. Un cambiamento si conferma anche nella modalità di preparazione: la moka, storicamente la regina della casa, viene utilizzata oggi dal 37,2% degli italiani, ed è leggermente superata dalla macchina con cialde o capsule, preferita da quasi il 40%.
La ricerca non si è però limitata a tracciare i comportamenti e le preferenze di consumo: è stato anche rilevato il vissuto, il rapporto “emotivo” sviluppato con il caffè. E su questo gli italiani non smentiscono le aspettative: il caffè è associato a pensieri di benessere, a sensazioni di comfort e di calore. Significa prendersi una pausa (85%); è il pretesto per fare quattro chiacchiere con amici o colleghi di lavoro (82,3%), è il simbolo dell’italianità (l’84,3%). Molti italiani lo definiscono, semplicemente, uno dei piaceri della vita (83,7%).Le valenze positive del caffè proseguono: ormai è stato compreso che il caffè fa bene alla salute, migliora l’umore, dà la carica, aumenta la concentrazione e le prestazioni mentali.
Anche a livello personale, per quasi 6 persone su 10 bere un buon caffè è un piacere e per poco meno della metà degli intervistati rappresenta un momento di relax[3]. Un quarto degli italiani lo considera una pausa per rilassarsi durante la giornata; addirittura, per un terzo è un momento “introspettivo”, da vivere da soli. Il caffè non colpisce solo al cuore: è una vera esperienza multisensoriale. 9 italiani su 10 apprezzano il caffè soprattutto per il gusto, e per l’aroma. Non manca l’appagamento degli altri sensi: gli occhi (il “color caffè” piace all’80% dei consumatori) e l’udito: il suono della macchina del caffè al bar piace quasi a 7 intervistati su 10.
Infine, nonostante sia tanto amato, il caffè resta ancora un mondo poco conosciuto. A proposito di maggiore conoscenza, dall’indagine AstraRicerche emerge che gli italiani hanno sviluppato una buona sensibilità sui temi della sostenibilità sociale ed ecologica e della qualità del prodotto. Hanno infatti dichiarato che ci sono alcune caratteristiche che addirittura potrebbero determinare le preferenze d’acquisto: in particolare, in ambito di sostenibilità, al primo posto troviamo la garanzia del rispetto dei lavoratori in tutte le fasi di produzione e al secondo la provenienza biologica del prodotto. Riguardo alla qualità, quasi 7 consumatori su 10 confermano di preferire un prodotto biologico e, nella stessa misura, un marchio che fornisca indicazioni sulle proprietà organolettiche e sulle diverse origini di produzione.
Per il dettaglio dei risultati della ricerca di Astra Ricerca si rimanda al documento:
AstraRicerche su gli italiani e il caffè: un rito a cui non si rinuncia, a casa come al bar
+info: Ufficio stampa Consorzio Promozione Caffè – OPRG