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Bisognerebbe clonare non solo il Nebbiolo, ma anche gli amanti del principe dei vitigni. E allora perché non partire da Sara Missaglia, sommelier, degustatrice ufficiale e relatrice AIS che il prossimo giovedì 6 giugno 2019 condurrà una serata speciale sulla Valtellina al Westin Palace, nella casa dei sommelier milanesi. Una passione sfrenata per il Nebbiolo quella di Sara, milanesissima Docg, Stella al Merito del Lavoro insignita dell’Ambrogino d’Oro, ma cresciuta tra biberon e Nebbiolo, con il suo secondo quartier generale in Valtellina. Perché clonarla? La risposta sarebbe interessante sentirla dai produttori valtellinesi, che hanno trovato in lei una super Valtellina Wine Ambassador con entusiasmo trascinante, competenza e capacità di narrare la storia del vino con collegamenti che partono da lontano. Sprizza energia e chiavennasca da tutti i pori Sara Missaglia, si accende e scatta come una molla quando parla di Valtellina. Una bella malattia incurabile, una saudade che ti colpisce e non ti molla, che si affievolisce solo con un calice di vino valtellinese in una mano e un piatto di sciatt o pizzoccheri nell’altra, magari trovando accoglienza da Sciatt à Porter, rifugio valtellinese all’ombra della Madonnina che ha dato lustro alla Valtellina.

Per avvicinarsi all’appuntamento del 6 giugno, Sara Missaglia ha condotto serate sulla Valtellina in giro nelle varie delegazioni dei sommelier della Lombardia guidata da un altro grande fan della valle, il Presidente di Ais Lombardia Hosam Eldin Abou Eleyoun. Ormai è scattato il countdown per la serata probabilmente più importante della sua vita da sommelier, perché dal 6 giugno in avanti a Milano e non solo si guarderà alla Valtellina con occhi diversi. I produttori valtellinesi accostati a dei giganti, ispirandosi a un testo del 1675 di Newton. “Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti”. E Sara Missaglia, donna manager in banca come professione nella vita, ha una vision che le consente di proiettare l’immagine dei produttori valtellinesi da un lato con radici profonde nei vigneti, fra storia e tradizione, con la consapevolezza di quanto di buono è stato fatto. Dall’altro un orizzonte che si sposta in avanti, uno scenario che va oltre, che vede come protagonista una new generation di produttori. Un percorso verso l’eccellenza, con stili e proposte diverse, con una modalità nuova di comunicarle e farle conoscere. Una serata con una proposta inedita di scoperta del Consorzio Tutela vini di Valtellina, con i volti delle donne e degli uomini che ogni giorno, con orgoglio e grande responsabilità, hanno cura del territorio e rispetto per l’ambiente e per il consumatore, producendo vino in un territorio complesso. Partecipanti e produttori assisteranno alla serata e alla degustazione intorno a tavoli dove avranno la possibilità di conoscerci da vicino, gomito a gomito, perché la dimensione digital è espressione dei nostri tempi, ma il touch, in queste occasioni, è il valore aggiunto.

Sara Missaglia

Una sala che inviterà al contatto e alla circolazione delle idee e dell’energia, favorendo il confronto ed il dibattito. Una top ten di produttori in sala che più rappresentativi non si può. Arpepe, Dirupi, Fay, Giorgio Gianatti, Mamete Prevostini, Walter Menegola, Nino Negri, Marco Triacca La Perla, Tenuta Scerscè, presente anche Aldo Rainoldi come Presidente del Consorzio, che non porterà i suoi vini, ma lascerà spazio agli atri colleghi produttori. In totale di 9 calici in degustazione, in batteria una selezione di Doc e Docg di Valtellina, oltre a pensieri in ordine rigorosamente sparso intorno ad un vitigno, il Nebbiolo, e a quei muretti dove viene allevato, che l’Unesco ha iscritto il 28 novembre scorso nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’Umanità. In degustazione due Rosso di Valtellina Doc, 5 Valtellina Superiore, 2 Sforzati. “L’intento è di rappresentare l’intero territorio, raccontando anche di vini più semplici e immediati come la Doc Rosso di Valtellina, ma sicuramente idonei ad un primo ingresso in Valtellina, per gradevolezza e maggiore facilità nell’approccio anche economico- racconta Sara Missaglia. Il format della serata prevede un racconto del territorio, dalla sua storia alle sue specificità in termini di terroir. “Sui diversi argomenti sarò io ad ingaggiare di volta in colta il produttore ospite, chiedendo un suo intervento sullo specifico aspetto”. Tanti i temi che spazieranno su contenuti diversi, come il cambiamento nel modo di interpretare il ruolo del Consorzio, lo stato di salute della Valtellina in termini di ricettività, il rapporto con le nuove generazioni e con i giovani che stanno tornando in vigna. Una viticoltura che si misura in quote altimetriche tra muretti, terrazzamenti e un paesaggio rurale dove la sostenibilità e la lotta integrata sono il segreto per preservare vigne centenarie che stanno decretando il successo dei vini valtellinesi nel mondo. Da non perdere, in sala sessanta fortunati.

INFO www.aismilano.it

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1 Commento

  1. La mamma della Missaglia è di Caserta…quindi milanesisima diciamo …mica tanto …..per dovere di cronaca…

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