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Secondo le analisi dell’ultimo report di Barth Haas, la produzione combinata dei 40 maggiori produttori di birra del mondo nel 2023 è stata pari a 1.624 milioni di ettolitri, portando la loro quota totale di mercato all’86,4% (contro l’88,1% del 2022). Particolarmente degna di nota è l’elevata percentuale dei gruppi di produttori di birra in testa alla classifica: i primi quattro (AB InBev, Heineken, China Resources Snow Breweries e Carlsberg) da soli rappresentavano il 51,1% (contro il 52,9% del 2022) della produzione totale di birra nel mondo. Il 2023 ha quindi visto i grandi produttori perdere un po’ di quota a favore dei birrifici regionali, mentre nel segmento della birra artigianale è proseguito il processo di consolidamento.

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L’interesse dei principali produttori di birra per il segmento artigianale si è notevolmente attenuato; molti di loro hanno ceduto o chiuso birrifici recentemente acquisiti. Hanno invece rivolto la loro attenzione ai marchi premium e di massa. Negli Stati Uniti, ad esempio, AB InBev ha venduto otto birrifici artigianali insieme a tutti i rispettivi diritti di marchio a Tilray, un’azienda che in precedenza si era concentrata sulla commercializzazione di cannabis e ora sta espandendo la propria attività nel segmento delle bevande.

1- AB InBev

Il gruppo AB InBev mantiene la leadership produttiva con una produzione di 506 milioni di ettolitri di birra, in diminuzione del 2,3% rispetto al 2022, con una quota del 26,9% sul totale mondiale e un fatturato in crescita a 59,4 miliardi di euro. Opera a livello globale con un portafoglio diversificato di oltre 500 marchi di birra, comprendenti: i marchi globali Budweiser (Bud in Italia), Corona e Stella Artois; i marchi multi-Paesi (come Beck’s, Hoegaarden, Leffe e Castle) e numerosi marchi locali (come Aguila, Antarctica, Bud Light, Brahma, Cass, Cristal, Harbin, Jupiler, Michelob Ultra, Modelo Especial, Quilmes, Victoria, Sedrin e Skol), leader nei rispettivi Paesi di produzione. AB InBev ha sede a Lovanio (Leuven) in Belgio, ma in realtà rappresenta un articolato agglomerato di birrerie e società sparsi su tutti i continenti, con punte produttive particolarmente elevate nel continente americano.

Nel corso del 2023 il gruppo ha sofferto un particolare calo dei volumi della Bud Light sul mercato USA a causa di una controversa campagna di marketing che ha coinvolto la personalità transgender dei social media Dylan Mulvaney e che ha portato a boicottaggi da parte dei consumatori più tradizionalisti. Di recente, inoltre, il gruppo AB InBev ha disinvestito dalle craft beer vendendo 8 birrifici artigianali USA a Tilray Brands. AB InBev è presente anche in Italia tra i primi tre competitor; opera nel nostro Paese attraverso la controllata commerciale AB InBev Italia.

+Info: www.ab-inbev.com – per l’Italia: ab-inbev.it/

2 – Heineken

Al secondo posto si conferma il gruppo Heineken con 243 milioni di ettolitri, in diminuzione del 5% e una quota globale del 12,4%, esprimendo nel 2023 un fatturato in crescita a 36,4 miliardi di euro. Heineken è il produttore di birra più internazionale del mondo. È il principale sviluppatore e distributore di marchi premium di birra e sidro. Guidato dal marchio Heineken, il gruppo ha un portafoglio di oltre 300 birre e sidri internazionali, regionali, locali e speciali, tra cui: Adelscott, Amstel, Cruzcampo, Affligem, Calanda, Desperados, Starobrno, Tiger, Zagorka, Ochota, Murphy’s, Mc Farland, Lagunitas, Lasko & Union, Red Stripe, Sol, Star, Pelforth e, in Italia, Birra Moretti.

A seguito della sua decisione di non svolgere più alcuna attività in Russia, il gruppo ha venduto le sue attività in questo Paese al prezzo simbolico di 1 euro, con una perdita di 300 milioni di euro. Va anche ricordato che dal gruppo di controllo è uscita di recente la brasiliana FEMSA, cedendo le proprie azioni alla Heineken Holding NV, azionista di controllo dell’omonimo gruppo birrario. Il gruppo è operativo, in posizioni di leadership, anche sul mercato italiano attraverso la controllata Heineken Italia, che commercializza più di 6 milioni di ettolitri di birra con un ampio portafoglio di marche, tra cui le italiane Moretti, Dreher, Ichnusa e Messina, i marchi internazionali Heineken e Amstel e numerosi marchi importati da altre aziende del gruppo.

+Info: www.theheinekencompany.com – per l’Italia www.heinekenitalia.it

3 – China Resources Snow Breweries

Fondata nel 1994, China Resources Snow Breweries è un’azienda che produce e gestisce birra e, più marginalmente, altre bevande. Ha sede a Pechino, Cina, ed è quotata alla Borsa di Hong Kong Limited. Attualmente, China Resources Snow Beer gestisce più di 90 birrifici in Cina, tra cui il marchio Snow Beer e più di 30 marchi regionali. Con 112 milioni di ettolitri di produzione nel 2023, una quota mondiale del 5,9% e un fatturato di circa 4,9 miliardi di dollari, il gruppo cinese China Resources Snow Breweries è il terzo più grande produttore birraio al mondo a volume e il primo gruppo in Cina (oltre il 20% di quota). Il gruppo distribuisce in Cina anche alcuni marchi del gruppo Heineken. Di recente, il gruppo, che finora ha operato quasi esclusivamente in Cina, ha avviato un piano di introduzione e sviluppo delle birre Snow sul mercato USA.

+Info: www.snow.crbeer.com.hk/en/

4 – Carlsberg

Il gruppo danese Carlsberg, con 101 milioni di ettolitri di produzione di birra e una quota globale del 5,4%, si ricolloca al quarto posto nella classifica mondiale. La multinazionale danese ha chiuso il 2023 con ricavi a 73,6 miliardi di corone danesi (circa 9,8 miliardi di euro). Il gruppo a suo tempo aveva acquisito in Russia la Baltika Breweries, il principale produttore birrario russo, la cui gestione è stata ora forzatamente trasferita alle autorità russe.

Il suo portafoglio prodotti (oltre 140 marche) comprende birre e sidri. Offre anche bevande energetiche, prodotti a basso contenuto di alcol e ready-to-drink e bevande analcoliche. L’azienda commercializza questi prodotti con vari marchi come Carlsberg, Astra, Angkor, Warteck, Kronenbourg, Ringnes, Dali, 1664 Blanc, Grimbergen, Somersby, Holsten, Tuborg, Wusu, tra gli altri. Di recente, il gruppo ha portato a termine l’acquisizione del gruppo inglese Britvic, il secondo più grande produttore di soft drink in UK, rafforzando così la sua posizione anche nel settore delle bevande analcoliche. Il gruppo ha una presenza operativa in Europa occidentale, Europa centrale e orientale e Asia. La società è presente anche sul mercato italiano con il birrificio di Induno Olona (VA), dove produce su licenza i marchi Carlsberg, Tuborg, 1664 Blanc e le birre nazionali del Birrificio Angelo Poretti, occupando la quarta posizione nel nostro Paese. Inoltre, commercializza alcuni marchi internazionali (Grimbergen, Brooklyn, Tucher).

+Info: www.carlsberggroup.com/ – per l’Italia www.carlsbergitalia.it/

5 – Molson Coors

Molson Coors Beverage Company è una multinazionale statunitense operante nel settore delle bevande alcoliche creata nel 2005 dalla fusione dell’azienda americana del Colorado Coors Brewing Company con l’azienda canadese Molson Brewery Inc. Opera principalmente nel mercato nordamericano e in quello europeo tramite le divisioni Molson Coors North America e Molson Coors Europe. La sua sussidiaria MillerCoors LLC è il secondo produttore di birra nel mercato degli Stati Uniti dopo Anheuser-Busch InBev. Tra i marchi principali: Coors Light, Miller Lite, Coors Banquet, Molson Canadian, Carling (leader in UK) e Ožujsko, cui si aggiungono i marchi di fascia alta (Madri, Staropramen, Blue Moon Belgian White e Leinenkugel’s Summer Shandy) e i marchi economici e di valore. Molson Coors offre un portafoglio moderno che si espande anche oltre il reparto birra, includendo bevande aromatizzate come Vizzy Hard Seltzer, liquori come il whisky Five Trail e bevande analcoliche. Il gruppo Molson Coors, con 84 milioni di ettolitri di produzione di birra e una quota globale del 4,4%, si colloca al quinto posto nella classifica mondiale dei gruppi birrari. La multinazionale ha chiuso il 2023 con ricavi a 11,7 miliardi di dollari.

+Info: www.molsoncoors.com

6 – Tsingtao

Tsingtao Brewery fu fondata nel 1903 da coloni tedeschi e ha sede a Qingdao, Cina. La birra è oggi prodotta a Qingdao nella provincia di Shandong e più recentemente in altre fabbriche di birra controllate dal gruppo. La società è stata privatizzata nei primi anni ’90 e nel 1993 si fuse con tre birrerie a Qingdao, venendo quindi ribattezzata Tsingtao Brewery Company Limited. La società possiede attualmente diverse altre birrerie in Cina. L’azienda offre diverse varietà di birra, tra cui Great Ocean Beer, Huiquan Beer, Tsingtao Draft Beer, Tsingtao Dark Beer, Tsingtao Beer Premium e Tsingtao Beer. Tsingtao Brewery è stata fondata nell’agosto 1903. Tsingtao è oggi il secondo gruppo birrario più importante in Cina con una produzione nel 2023 pari a 74 milioni di ettolitri, con una quota del 3,9% sul totale mondiale e un giro d’affari di 4,8 miliardi di dollari. Tsingtao è anche il marchio di birra cinese più esportato al mondo. La birra è importata anche in Italia ed è venduta principalmente nei locali italiani che praticano ristorazione cinese.

+Info: www.tsingtao.com

7 – Asahi

Asahi Group Holdings con sede centrale in Giappone, è un leader globale che offre una collezione diversificata di marchi incentrati su birra, spirits, bevande analcoliche e cibo. Con riguardo al settore birrario, Asahi si pone al settimo posto nella classifica mondiale dei birrifici, con una produzione di 65 milioni di ettolitri e una quota del 3,5%. Asahi è ben presente anche sul continente europeo, dove controlla, tra gli altri, Peroni in Italia, Grolsch in Olanda e Pilsner Urquell in Repubblica Ceca. Asahi controlla anche l’italiana Birra Peroni, che produce e distribuisce in Italia anche il marchio principale Asahi Super Dry e diversi importanti marchi del gruppo. Con la recente acquisizione di Carlton & United Breweries, Asahi ha conquistato la leadership anche in Australia. Il gruppo giapponese nel 2023 ha fatturato complessivamente 17,5 miliardi di euro.

+info: www.asahigroup-holdings.comwww.asahisuperdry.comwww.asahibeer.co.jp – per l’Italia: www.birraperoni.it

8 – BGI/Groupe Castel

All’ottavo posto, con una produzione di 42,7 milioni di ettolitri e una quota mondiale del 2,3%, si pone il gruppo francese BGI/Groupe Castel, leader nella produzione di vini in Francia ma molto attivo anche nel settore della birra con la BGI, che esprime i maggiori volumi produttivi di birra sui mercati dell’Africa, dove risulta uno dei più grandi produttori continentali. Con specifico riferimento al settore birrario, il gruppo inizia la sua attività nel 1966 con la nascita del birrificio SOBRAGA, cui segue l’acquisizione di successivi stabilimenti. Nel 1990 il gruppo acquisisce BGI, all’epoca sua diretta concorrente, configurando una dimensione più organicamente continentale, che consolida con ulteriori acquisizioni di birrerie negli anni successivi. Il gruppo opera sui diversi mercati africani con diverse marche, tra cui Castel Beer, Flag, Beaufort, Casablanca, Manyan, Mocaf. Castel Afrique, cui fanno capo le attività produttive in Africa, ha fatturato nel 2022 circa 4,8 miliardi di euro.

+Info: castel-afrique.com/

9 – Yanjing

Beijing Yanjing Brewery Co. è una società con sede in Cina fondata nel 1980 con sede a Pechino. Si occupa principalmente della produzione e distribuzione di birra e, in misura più marginale, di vino distillato, acqua minerale, materiali per la birra e altri prodotti vari. L’azienda ha prodotto 39,4 milioni di ettolitri di birra nel 2023, diventando il nono gruppo birrario più grande al mondo e il terzo più grande in Cina. L’azienda produce una gamma di birre principalmente chiare con il marchio Yanjing. Altri marchi includono Liquan, Huiquan e Xuelu. La società distribuisce i suoi prodotti principalmente nel mercato interno, con la Cina settentrionale e la Cina meridionale come mercati principali.

+Info: www.yanjing.com.cn

10 – Efes

Con una produzione di 35,7 milioni di ettolitri e una quota dell’1,9%, si colloca al decimo posto il gruppo turco Efes (Anadolu Efes Brewery), leader in Turchia sia nel settore della birra che nel settore delle bevande analcoliche (è, tra l’altro, uno dei più importanti imbottigliatori delle bevande di Coca-Cola). Il gruppo è operativo anche in diversi mercati dell’Europa balcanica e orientale e in diversi Paesi del Medio Oriente. Nel 2016, in seguito all’acquisizione di SABMiller da parte di Anheuser-Busch InBev, AB InBev è diventata titolare di una quota del 24% in Anadolu Efes, ma il controllo resta saldamente in mano delle famiglie fondatrici. Realizzando oltre due terzi delle sue vendite nette nei mercati internazionali, Anadolu Efes è il quinto produttore di birra in Europa e il decimo al mondo per volume di produzione. La marca principale di birra è la pilsen Efes, importata anche in Italia con destinazione prevalente verso le comunità e i locali di origine turca.

+Info: www.anadoluefes.com

11 – Constellation Brands

Constellation Brands è un produttore e distributore americano di birra, vino e liquori con un giro d’affari 2023 di 10,2 miliardi di dollari. Attualmente è considerata la più grande società di importazione di birra negli Stati Uniti, detenendo la terza quota di mercato più grande dopo AB InBev e Molson Coors. Constellation Brands in passato già importava e distribuiva negli USA i marchi di birra del gruppo messicano Modelo, poi passato ad AB InBev. Ma nel 2013, su intervento delle autorità statunitensi, AB InBev ha ceduto i diritti dei marchi di birra di Modelo negli USA a Constellation, che ora dispone di due fabbriche in Messico per la produzione delle birre Corona, Modelo e Pacifico destinate al mercato USA. Con una produzione birraria di 34,4 milioni di ettolitri (1,8% di quota mondiale), il gruppo Constellation si pone all’11° posto nella graduatoria mondiale.

+Info: www.cbrands.com

12 – Diageo / Guinness

Con una produzione di 24,7 milioni di ettolitri, pari a una quota dell’1,3% della produzione mondiale, si colloca al tredicesimo posto Guinness, la divisione birraria del gruppo Diageo UK, leader mondiale nel settore spirits. La stout Guinness, inventata nel 1759, è la birra scura più famosa al mondo, con stabilimento principale a Dublino, che oggi rappresenta l’attrazione turistica più visitata d’Irlanda. Ma il mercato a maggior volume è la vicina Gran Bretagna, dove Guinness è la birra leader nell’HoReCa. Il gruppo è particolarmente attivo anche in alcune regioni dell’Africa, dove ha aperto delle unità produttive in Nigeria, Ghana e Camerun. Guinness è commercializzata in oltre 50 Paesi in tutto il mondo. È operativa anche sul mercato italiano con la controllata Diageo Italia di Torino.

+Info: www.diageo.comwww.guinness.com

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Vanno infine segnalati altri grandi gruppi birrari europei che esprimono posizioni di leadership a livello nazionale:

fonte BarthHaas Report 2023/2024

Fonti: BarthHaas Report 2023/2024 e www.beverfood.com/downloads/birritalia-annuario-birra-beverfood/

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