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Diciamo la verità, quando pensiamo alla Toscana, Pistoia non è propriamente la prima zona che ci viene in mente. E anche quando parliamo di vino toscano vale questo ragionamento. Mettendo insieme le lettere PT, allora immediatamente la nostra immaginazione va a Pistoia, con una sigla che diventa  quasi un marchio. Sarà per questo che due produttori di vino toscani hanno deciso di fare squadra come si suole dire in questi casi e hanno messo insieme le loro forze in un progetto molto interessante. I love PT Wine vede protagoniste Fattoria Casalbosco e Fattoria Betti. Due realtà vinicole della Toscana molto ricercate che stanno riscuotendo grande successo in giro per il mondo e nella girandola di tappe non poteva mancare Milano.

 

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PISTOIA E VINO

Citata a più riprese nel passato, Pistoia è un crocevia. Nella sua storia si sono alternate alleanze, dominazioni, aperture. Dante ne scriveva nella Divina Commedia, Macchiavelli nel Principe, mentre sono celebri alcuni passaggi di D’Annunzio su Pistoia. Con un passato così ricco di cultura, il presente non potrebbe essere diverso. Una meta turistico cultrale da fascia medio alta, sicuramente ricercata, che sente di influenze di tipo geografico. La vicinanza con l’Appennino emiliano e con le province di Pisa, Prato e Firenze donano una sua identità del tutto autonoma ai pistoiesi. Uno stile e un’eleganza da Toscana del nord che ritroveremo anche nei vini, fini e puliti per una zona che abbraccia la Docg del Chianti Montalbano, ma che può giocare anche con Merlot in purezza, oppure sulla freschezza dei bianchi toscani a base di Trebbiano e Chardonnay.

FATTORIA CASALBOSCO

L’azienda vitivinicola è di proprietà della famiglia Becagli, attiva nel settore tessile e nel carbonio. Il vino non è solo una passione ma un’attività gestita a livello imprenditoriale, con Eleonora Ciardi, Direttore Commerciale che rappresenta il volto e l’anima di Casalbosco, dove non manca mai l’innovazione per portare sempre qualcosa di nuovo. “La nostra realtà è molto apprezzata all’estero e anche nel nostro territorio, stiamo cercando di creare questo concetto di denominazione con un lavoro che vede rispetto del territorio, sperimentazioni in cantina e una grande voglia di proporre sempre qualche cosa di nuovo. Un esempio quello dei vini fatti in anfora, ogni anno insieme all’enologo decidiamo quale vino mettere in anfora, una tecnica ancestrale che ci sta dando dei grandissimi risultati”. Dicevamo appunto di un’azienda proiettata verso l’estero, è appena reduce dal ProWein dove non sono mancati incontri con molti importatori esteri, per una produzione destinata al 50% in mercati consolidati come il Canada e anche verso nuove rotte come la Cina. Il consiglio è anche quello di fare una tappa in loco, magari nel resort di Fattoria Casalbosco che può offrire sia ospitalità, in una location ideale anche per matrimoni ed eventi.

 

Eleonora Ciardi

FATTORIA BETTI

Qui protagonista è il territorio di Montalbano, dove si produce un Chianti Montalbano Docg anche in versione riserva. Un piccolo angolo di Toscana molto romantico, la Fattoria Betti nasce agli inizi del ‘900,  di generazione in generazione la cantina è all’interno di una splendida Villa Medicea. “Ci siamo ritrovati questo gioiello e abbiamo voluto continuare questa tradizione di famiglia mantenendo intatto l’amore e la cura della terra cercando sempre di migliorarci giorno dopo giorno- spiega il titolare Guido Betti- magari introducendo anche qualche novità senza mai però lasciarsi sopraffare dalle mode. Per esempio non ci interessa spumantizzare, sarebbe una forzatura legata a qualche cosa che non ci rappresenta appieno”. Nella Fattoria Betti si produce anche olio di qualità, le tipiche cultivar toscane come Frantonio, Moraiolo, Leccino e Pendolino, una produzione di nicchia con le olive raccolte manualmente che vengono lavorate in azienda entro 24 ore con frangitura a martelli e spremitura a freddo.

 

Guido Betti

DEGUSTAZIONE DI SQUADRA

Alla serata di presentazione andata in scena a Milano al ristorante A Casa Eeatery in zona Darsena, si sono assaggiate varie tipologie di vini delle due aziende. Qualcuno ha scomodato Atene e Sparta per rappresentare un percorso comune e valorizzare le differenze, qualcun altro Guelfi e Ghibellini. Sicuro che siamo di fronte in entrambi i casi a produzioni con numeri limitati in cui poter lavorare con i classici vitigni autoctoni e giocare con uvaggi internazionali con rese e densità per ettaro molto basse, mentre in cantina vengono scelti affinamenti per esaltare la produzione. In entrambe le espressioni abbiamo ritrovato equilibrio ed eleganza nel bicchiere, i terreni argillosi e in parte calcarei donano ai vini una spiccata mineralità.

CHIANTI RISERVA DOCG FATTORIA CASALBOSCO

Le vigne hanno un’età intorno a 15-20 anni, poste su terreni argillosi con rocce e minerali. Produzione annua di 10.000 bottiglie, dopo una vendemmia manuale la macerazione viene fatta per una quindicina di giorni, a cui segue una fermentazione in acciaio per dieci giorni. Affinamenti in botticella da 12 ettolitri di rovere italiano per 24 mesi a cui segue un periodo di altri sei mesi di affinamento in bottiglia, legno non impattante ma che dona sentori vanigliati e una bella rotondità in bocca.

CHIANTI MONTALBANO DOCG FATTORIA BETTI

Una delle nuove zone del Chianti, vitigno in prevalenza Sangiovese al 90%, Canaiolo e Colorino 10%. Allevamento a cordone speronato, vendemmia manuale con grandissima attenzione alla selezione manuale delle uve. La vinificazione viene svolta in cemento vetrificato e acciaio, segue un affinamento in bottiglia. Naso pulito e con sentori di frutta rossa e freschezza, che ritroviamo anche in bocca con un bel tannino acidulo che aiuta a pulire la bocca e ad accompagnare primi piatti strutturati.

 

ORCHIDEA IGT TOSCANA FATTORIA CASALBOSCO

Forse il vino bandiera dell’azienda, pluripremiato nelle principali guide italiane, un blend di 50% Cabernet Sauvignon e 50% Merlot, vitigni internazionali ma considerati quasi autoctoni visto che si fondono perfettamente nel terreno fatto da una argilla mista con rocce. Allevamento a cordone speronato, la densità dei vigneti che hanno un’età di vent’anni è intorno alle 4.000 piante per ettaro con rese che si attestano intorno ai 1.300 kg per ettaro. Affinamento in legno piccolo, passaggio in barrique di rovere francese di media tostatura, un vino già pronto in questa annata 2016 che può stare ancora ad aspettare a lungo vista la grande longevità, un vino che ben si sposta alla proposta culinaria della toscana del nord in una sorta di fusion in mezzo a varie province dai sapori forti.

 

ROSSO DI TOSCANA IGT PRUNIDEO FATTORIA BETTI

Un vino che si è aggiudicato una Stella Bellavita alla Chicago 2017 Award, un Igt toscano con Sangiovese 90% e Cabernet 10%. Dopo una fermentazione tradizionale controllata sosta in botti di rovere francese per dodici mesi dove fa la malaolattica con un leggero fltraggio. Bello il colore, un rossi rubino intenso, al naso dominano note di frutta rossa sottospirito in bocca ha una spinta tannica che rende ideale ad accompagnare secondi piatti di carne.

 

 

INFO:

www.fattoriacasalbosco.it

www.fattoriabetti.it

 

 

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