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In febbraio la media mensile del prezzo indicativo ICO si è portata a 107,60 cents EU la libbra contro 108,39 di gennaio. I prezzi del Colombia dolce e degli altri dolci restano fermi, confermando che la raccolta attuale in Colombia, America Centrale e India sono inferiori alle previsioni iniziali a causa dei problemi climatici e strutturali. Tuttavia l’evoluzione a breve termine dei prezzi del caffè sui mercati a termine di New York e Londra subiscono ancora l’influenza della cattive performance dei principali strumenti di borsa e finanziari.


L’offerta di caffè per l’anno 2008/09 permette di soddisfare la domanda. L’equilibrio tra offerta e domanda dovrebbe però evolversi verso un deficit 2009/10, poiché l’offerta globale sarà ridotta a causa di un debole livello di produzione in Brasile. Nello stesso tempo la domanda del caffè non dovrebbe essere influenzata in maniera significativa dalla crisi economica mondiale. Inoltre, le scorte nei paesi produttori sono al loro livello più basso mai registrato. Questi fattori sono suscettibili di sostenere il mercato nel medio termine e i prezzi dovrebbero rimanere fermi durante l’anno. Nel gennaio 2009 le esportazioni dell’insieme dei paesi esportatori sono state di 7,8 milioni di sacchi, in ribasso del 2,6% rispetto al mese corrispondente dello scorso anno. Tuttavia le esportazioni totali tra ottobre 2008 e gennaio 2009 si sono portate a 30,9 milioni di sacchi, in aumento del 3,6% rispetto ai 29,8 milioni di sacchi esportati nel periodo corrispondente del precedente anno caffeicolo.

Andamento dei prezzi
In febbraio la media mensile del prezzo indicativo ICO si è stabilizzata a 107,60 cents EU la libbra contro 108,39 di gennaio, con un leggero ribasso dello 0,73%. Dopo l’inizio della crisi dei mercati finanziari mondiali nel settembre 2008, l’andamento dei prezzi si è evoluto tra 103,07 e 108,39 cents EU la libbra. In febbraio l’evoluzione dei prezzi dei quattro gruppi di caffè è stata differenziata: i dolci colombiani e gli altri dolci sono aumentati (di 1,6% e 0,9% rispettivamente) mentre i brasiliani e gli altri naturali ed i robusta sono ribassati (1,4% e 3% rispettivamente). Questi movimenti riflettono una più ristretta disponibilità di caffè colombiano che ha spinto i torrefattori ad aumentare i loro acquisti di arabica lavati dagli altri paesi dell’America Centrale. Tra fine febbraio e l’inizio di marzo i prezzi sono scesi sotto l’influenza della fragilità dei mercati finanziari mondiali, Il prezzo indicativo composto ICO registrato il 9 marzo è stato di 101,42 cents EU la libbra.

Andamento della produzione
CAMPAGNA 2008/09: Sulla base delle informazioni disponibili, la produzione totale della campagna 2008/09 è stata aggiustata al ribasso, da 133,4 milioni di sacchi a 127,8 milioni, con una riduzione di 5,6 milioni di sacchi. Ciò e dovuto alla riduzione delle stime del raccolto in Colombia, Vietnam e India. Anche se la quantità attuale di caffè permette di far fronte alla domanda, crescono le preoccupazioni circa la disponibilità di arabica lavati, particolarmente quelli della Colombia. Il raccolto colombiano della campagna in corso appare più debole rispetto a quanto previsto, a causa di forti piogge e alla caduta temporanea della produzione nelle regioni partecipanti al piano di sostituzione delle vecchie piante a bassa produttività, messo in opera dalla Federazione Nazionale dei Caffecultori. La stima del raccolto in Colombia è stato ridotta di 10,5 milioni di sacchi. In conseguenza del deficit dei dolci colombiani, i torrefattori si sono maggiormente interessati agli altri tipi di caffè dolci provenienti dall’America Centrale. La percezione d’una minore offerta è rafforzata dalle novità provenienti dal Vietnam. Il VICOFA pubblica una nuova stima del raccolto 2008/09 pari a 16 milioni di sacchi, con una diminuzione di 3,5 milioni rispetto alla precedente stima ICO, a causa dei più deboli rendimenti delle vecchie piantagioni e di deprezzamenti eccezionali.

CAMPAGNA 2009/10: Nel 2009/10 la produzione del Brasile dovrebbe cadere a causa della bassa stagione secondo il ciclo biennale della produzione. Le autorità brasiliane prevedono un raccolto da 36,9 a 38,8 milioni di sacchi. Una riduzione ciclica similare è prevista in Perù, importante fornitore di arabica lavato. E’ ancora troppo presto per stimare la produzione degli altri paesi per i quali la campagna comincia più in ritardo. In queste condizioni una stima precisa della situazione dell’offerta nel 2009/10 sarebbe prematura. Nondimeno è atteso un calo sensibile della produzione, che creerebbe una insufficienza rispetto agli attuali livelli della domanda

Esportazioni
Le esportazioni nel gennaio 2009 si sono portate a 7,8 milioni di scacchi, in ribasso del 2,6% rispetto al corrispondente mese del 2008, il che porta il volume totale delle esportazioni tra febbraio 2008 e gennaio 2009 a 96.6 milioni di sacchi, con un aumento dello 0.5% in rapporto ai 12 mesi precedenti. Le preoccupazioni sui volumi del raccolto colombiano sono confermate dalla caduta delle esportazioni dei dolci colombiani che -tra ott. 2008 e genn. 2009- sono state il 13,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il ribasso degli approvvigionamenti dalla Colombia è stato ricompensato dalla crescita delle spedizioni degli altri dolci e degli altri naturali del Brasile.

Gli Stock
Secondo le informazioni fornite dei paesi esportatori, il volume delle scorte d’apertura della campagna 2008709 si è portato a 17,2 milioni di sacchi contro 25,3 milioni della campagna precedente. Si tratta del livello iù basso registrato dal 1960. Gli stock nei paesi importatori non hanno subito grosse variazioni negli ultimi mesi, fluttuando ra 21 e 23 milioni di sacchi a seconda della stagione.

Consumi
La stima preliminare dei consumi mondiali nel 2008 si mantiene intorno ai 128 milioni di sacchi, contro 125,1 del 2007. I consumi interni dei paesi esportatori sono stai pari a 33,2 milioni di sacchi nel 2007 contro 31,7 nel 2006. Il consumo globale dei paesi importatori (membri e non membri ICO) è stato pari a 91,9 milioni di sacchi contro 89,9 del 2006. Secondo le nostre valutazioni preliminari, i consumi di caffè non dovrebbero particolarmente soffrire delle turbolenze dei mercati finanziari. Tuttavia la situazione potrebbe cambiare, particolarmente nei paesi emergenti dell’Europa orientale, da seguire con attenzione.

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Conclusione
Nonostante la diminuzione dei prezzi nelle ultime settimane sui mercati a termine, l’equilibrio tra domanda e offerta continua a giocare in favore della tenuta dei prezzi a medio termine. La domanda non dovrebbe troppo soffrire della crisi economica mondiale ma l’offerta dovrebbe restringersi verso la fine del 2009. La debolezza dei raccolti in alcuni paesi produttori ha sostenuto i prezzi nel corso delle ultime settimane, ma i movimenti dei prezzi risentono comunque dell’evoluzione dei valori borsistici e dei tassi di cambio

Per scaricare la versione originale completa in inglese, comprese le tabelle e i grafici di corredo, andare su:
dev.ico.org/documents/cmr-0209-e.pdf

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