I sistemi di macinatura si distinguono in funzione della tipologia degli organi di frammentazione dei chicchi, e in base a questi possiamo avere: macine a rulli, macine piane e macine coniche. Le prime procedono alla frantumazione per schiacciamento, mentre le macine piane e coniche operano per taglio del chicco. Essendo la macinatura a rulli utilizzata quasi esclusivamente in ambito industriale, in quanto capace di elevate produzioni orarie, concentreremo la nostra attenzione sugli altri due tipi di macine.
Le macine piane
Le macine piane sono formate da due dischi dentati di acciaio temprato, uguali e contrapposti, fissati rispettivamente uno sull’albero del motore e l’altro su un supporto circolare filettato, chiamato ghiera di regolazione. Il cambio della finezza della polvere si ottiene azionando la ghiera regolatrice in senso orario o antiorario, con il conseguente avvicinamento o allontanamento delle macine. La velocità di rotazione del motore, per questo tipo di macine, è decisamente elevata: varia dai 900 ai 1400 giri per minuto. L’utilizzo prolungato del motore e delle macine provoca un surriscaldamento delle macine e di riflesso del caffè.
C’è un’ulteriore classificazione tra le macine piane in funzione del diametro: quelle di 58-63 mm sono adatte per un consumo – giornaliero e con attenzione alle punte di lavoro – medio-basso, da uno a due chilogrammi. Le macine di diametro maggiore (per esempio 83 mm) possono raggiungere produzioni doppie e sopperire anche a momenti di forte necessità di macinato.
Le macine piane possono avere i denti inclinati verso destra o verso sinistra. Quelle inclinate verso destra necessitano del senso di rotazione orario, in quelle col taglio inclinato verso sinistra il senso di rotazione è antiorario. I denti di taglio delle macine sono di dimensioni diverse procedendo dal centro verso l’esterno: il primo ordine ha i denti più grandi che spezzano il chicco grossolanamente, il secondo ha già una dentatura più serrata e produce frammenti più piccoli, il terzo, quando c’è, ha denti ancora più piccoli.
La comminuzione procede quindi mentre la forza centrifuga fa percorrere al caffè il percorso che vede al centro il chicco intero e la polvere fine espulsa all’esterno, pronta per essere raccolta nel portafiltro in caso di macinadosatori on demand o dal serbatoio di stoccaggio nel caso dei volumetrici.
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