Nel 2014 le vendite di caffè torrefatto nel canale Ho.Re.Ca. hanno fatto registrare una contrazione dell’1,6% in termini reali, e del 2,2% a valore, attestandosi a 833,0 Mn di euro. Cresce invece del 17,2% a volume il segmento del caffè monoporzionato, pari a 1.700 tonnellate, destinato sia ai locali basso vendenti, che, in misura minore, in affiancamento alle tradizionali macchine professionali.
Nel contesto attuale, di ulteriore calo dei consumi di caffè nel canale Ho.Re.Ca., le torrefazioni leader riescono a contenere il calo delle vendite entro limiti accettabili, giocando sulla propria solidità finanziaria e la possibilità di concedere sconti importanti, a fronte di listini che formalmente rimangono invariati, oppure trovando nuovi ”sbocchi” di vendita verso clientela non tradizionale.
Gli operatori medi soffrono maggiormente il protrarsi della sempre minore sostenibilità del modello di business tradizionale con cui si è operato per decenni nel settore, facendo registrare, alcuni, cali di quota di mercato sensibili. Chi ha saputo leggere il mutato scenario competitivo e reindirizzare l’azione aziendale in modo opportuno, ha cominciato a dedicare maggiore attenzione alla profittabilità nell’acquisizione e mantenimento dei punti vendita nel tempo, e sacrificare la crescita temporanea del fatturato a vantaggio di una base clienti solida e affidabile in termini sia di consumi di caffè che di tempi di pagamento.
Crediti deteriorati e sofferenze finanziarie fanno aumentare il numero di torrefazioni disponibili ad essere acquisite, incapaci di “rientrare” degli investimenti realizzati per acquisire e mantenere i punti vendita. L’indice completo del report, che analizza le prime 60 torrefazioni italiane, con un fatturato aggregato di 3.768 mn di euro, e una quota di mercato aggregata del 70% a valore e del 65% a volume, è visionabile su www.competitivestore.it/caffe-nei-pubblici-esercizi
A cura di Giandomenico De Franco, Amministratore Unico Competitive Data Srl
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