Pasticceria sull’erba. Come in un quadro impressionista. Cova raddoppia a Milano. E si spinge da via Monte Napoleone fino a viale Alemagna. Nei giardini del Palazzo dell’Arte. Dal 25 aprile, nel giardino della Triennale, tra sculture, installazioni e i «Bagni misteriosi» di De Chirico, ci sarà anche un caffè. Storico e lussuoso.
«Era un’opportunità che non si poteva perdere», spiega Paola Faccioli, amministratore delegato di Cova, la pasticceria che nel 2013 è stata oggetto di una contesa tra il gruppo Prada e il colosso Louis Vuitton-Moet Hennessy (Lvmh), conclusa con la «vittoria» dei francesi che hanno acquistato dai Faccioli la quota di maggioranza. Ma i patti erano chiari fin da subito: identità e marchio intoccabili, famiglia nel management. E così è stato: «Anzi – continua Paola, che segue il marchio insieme con la sorella Daniela – la società è stata subito d’accordo con la nostra idea».
Ed ecco che il divino Cova apre la sua «succursale» all’aperto per tutto il periodo di Expo. «Vogliamo crescere mantenendo il nostro stile – continua la manager – come stiamo facendo con le aperture all’estero: entro l’anno saranno inaugurati due negozi a Pechino, uno a Bangkok, uno a Dubai e uno a Taiwan (il marchio conta già diciotto pasticcerie tra Hong Kong e Giappone, ndr )». E nella nuova pasticceria Cova della Triennale, spazio anche agli eventi culturali, con presentazioni di libri e incontri con gli scrittori. Un assaggio letterario (e non solo) nel salotto sull’erba.