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Partiamo subito da una smentita. Il 29 ottobre a Milano al Westin Palace non c’è stato il consueto appuntamento con il GIV Day. Questo perché il GIV Day è tutti giorni, ogni istante in cui viene aperta una delle tante bottiglie a tutte le coordinate del globo terrestre, di quello che rappresenta il primo produttore in Italia e tra le prime aziende al mondo nella produzione e commercializzazione di vini di pregio. Gruppo Italiano Vini, in una sigla semplicemente GIV.
Tre lettere che riassumono un grande produttore di vino in grado di mettere insieme i vantaggi del “piccolo è bello”, con la tranquillità di avere le spalle coperte da una macchina organizzativa oliata come una formula 1. Le cantine che fanno l’ossatura del GIV mantengono in casa tutti i tasselli della filiera produttiva, un wine business model che funziona. Dalla vigna, alla cantina, passando attraverso la coltivazione dei vigneti, la vendemmia, la vinificazione, l’affinamento e l’imbottigliamento. 15 aziende vinicole storiche, con marchi che hanno scritto pagine memorabili della viticoltura in Italia, che coprono tutte le zone vinicole di maggior fascino dello stivale, con personale locale che può sfruttare la consulenza fornita dalla casa madre. Siamo stati anche noi alla festa del GIV, insieme a tanti ristoratori, sommelier e semplici appassionati e vi raccontiamo le nostre impressioni sui migliori assaggi.
VERTICALE SFURSAT 5 STELLE NINO NEGRI
La Nino Negri rappresenta la punta di diamante del GIV, tanto che sono state organizzate due Masterclass di Sfursat 5 Stelle Sforzato di Valtellina Docg, annate 2015, 2011, 2006, 2002 e 1999, tenute entrambe dal Direttore della Nino Negri Danilo Drocco e dal giornalista Gianni Fabrizio. “E’ un’azienda storica, per me è un onore e una grande soddisfazione guidare questa cantina dove ho trovato delle ottime professionalità e un territorio unico- le parole di Drocco- Mi piace definire la Valtellina come una zona piantata in mezzo alle Alpi, dove alla prima osservazione si potrebbe pensare che qui il nebbiolo non c’entra nulla. Grazie a un versante completamente assolato tutto il giorno il nebbiolo invece riesce a catturare l’energia luminosa dalle prime luci sino alla sera. Le montagne proteggono dalle grandi perturbazioni, in Valtellina abbiamo la stessa piovosità del sud de Piemonte nel periodo estivo”. Lo Sfursat 5 Stelle, il vino bandiera non solo di un’azienda ma di un’intero territorio, secondo Drocco vale ancora questo. “Il mio precedessore Casimiro Maule ha fatto un lavoro straordinario e lo Sfursat 5 Stelle è un vino che ha fatto la storia e continua ad essere l’etichetta più conosciuta non solo della Negri ma di tutta la Valtellina. In questa verticale ci siamo resi conto delle potenzialità di un vino di evolvere nel tempo con la tecnica dell’appassimento, dove anche annate non memorabili hanno acquisito caratteristiche interessanti sia come profumi che come gusto. In prospettiva continueremo a lavorare con le uve per lo Sforzato alzandoci sempre più di quota per avere buccia spessa e resistente, lo stesso ragionamento che stiamo facendo con il Valtellina Superiore Docg che oggi sta crescendo molto come denominazione ed è sempre più ricercata perché un vino dalla beva più facile per accompagnare i pasti”.
SANTI E LA NUOVA SFIDA
Gioca in casa Santi nel territorio veronese. Ecco allora che l’investimento della nuova cantina inaugurata un paio di anni fa rappresenta un fiore all’occhiello. Al banco di assaggio del GIV Day abbiamo assaggiato due vini iconici. Il Ventale, che prende il nome dalla vallata caratterizzata da una forte ventilazione in cui ha sede la cantina Santi. In questo vino la Corvina trova la sua espressione più spontanea. Un bel frutto fragrante e sapidità per celebrare il ritorno alle origini, una delle espressioni più tipiche del Valpolicella Classico. Con il Proemio invece è pura poesia, per questo Amarone della Valpolicella Classico Docg. Le migliori poesie non vengono tutti i gironi, ma si si produce solo nelle migliori annate. Un Amarone in stile moderno, molto elegante e vellutato, che dopo aver fatto riposare le uve, può essere tranquillamente lasciato in cantina per anni. Vini che portano la firma di un grande winemaker come Cristian Ridolfi, al banco di assaggio milanese abbiamo avuto modo di incontrare anche il giovane enologo Alessandro Nogara, che come un vino giovane appare già pronto ma con il futuro tutto dalla sua parte se saprà aspettare il suo momento.
ROSSI DEL SUD ALLA RISCOSSA
Il Gruppo Italiano Vini l’Italia la percorre praticamente tutta da nord a sud. Al banco di assaggio del GIV Day ci siamo fatti attirare dai grandi rossi del sud. Patendo dalla Basilicata, dove nella batteria dell’Aglianico del Vulture di Re Manfredi spicca il Serpara 2013. Aglianico del Vulture Superiore Docg 2013, un rosso potente ma al tempo stesso equilibrato, si sente l’influsso del Vulture, note eteree al naso e in bocca una decisa speziatura. Doppietta in Puglia con Castello Monaci, una della location più belle di tutta la regione con un castello del ‘600 e un museo del vino tutto da visitare. Assaggiamo il Coribante, un vino che è stato creato apposta per soddisfare un’esigenza del mercato americano. Blend di Syrah e Malvasia Nera. “Nessuno che credeva che potesse funzionare, invece stiamo aprendo un filone interessante nel mercato americano che adora questi vini, che prende profumi e aromi di un vino fresco e struttura e corpo di un vino maturo”. Artas Primitivo Salento IGT si conferma sugli scudi, grande persistenza e potenza, gradazioni importanti, equilibrio di sapori e sensazioni che hanno reso il Primitivo famosissimo nel mondo. Per chiudere in bellezza andiamo in Sicilia. Con Etna Rosso della cantina Rapitalà, una new entry nella linea di vini di Alta Gamma che sfrutta tutta l’esperienza dela cantina Rapitalà e l’interpretazione di un territorio e di una denominazione prestigiosa quale è la Doc Etna. Nerello Mascalese in purezza, con la prima annata del Nasce del 2016 si è dato avvio a una nuova frontiera con una produzione di 13.000 bottiglie.
+info: www.gruppoitalianovini.it
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