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IMA sugli scudi in Borsa il giorno dopo l’annuncio dell’Opa sulla società bolognese che vede tra gli azionisti di riferimento la famiglia Vacchi, i titoli segnano un deciso rialzo del 13% allineandosi a 67,75 euro per azioni in area 68 euro, la cifra che è stata offerta con un premio di oltre il 26% rispetto ai valori del listino di Piazza Affari dell’ultimo mese.

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Nella serata di martedì 28 luglio IMA leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, con una presenza importante nei processi per la produzione di parti del motore elettrico per auto trazione ha annunciato in un comunicato della società che i soci della controllante Sofima, la holding della famiglia Vacchi l’accordo per cedere il 20% circa a un pool di fondi assistiti da Bc Partners.

L’operazione rappresenta un grande risultato per la società e per i suoi collaboratori che potranno beneficiare in maniera estensiva dell’avere BC Partners come importante azionista, per iniziare una fase di sviluppo di IMA tutta basata sull’innovazione-le parole del Presidente Alberto Vacchi– Nel processo di ricerca del miglior partner possibile per SOFIMA e IMA è stato importante trovare una controparte che permettesse a IMA di rimanere indipendente, garantendo continuità al management e ai collaboratori, e di accelerare la strategia di crescita come global consolidator nel settore dei macchinari per packaging”.

Alberto Vacchi
Alberto Vacchi

A seguito del perfezionamento dell’operazione, Sofima, insieme con Bc Partners, lanceranno un’offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria su tutte le azioni di Ima che non sono in mano alla finanziaria, pari a circa il 48,4% del capitale, per delistare il titolo. Il prezzo è stato fissato a 68 euro per ogni titolo della società di Bologna, che per l’occasione è stata valutata 2,93 miliardi. Non sono noti i termini a monte dell’operazione, ma se il 20% di Sofima controlla a sua volta poco più del 10% di Ima, si stima che il passaggio di mano sia avvenuto a un prezzo intorno ai 300 milioni.

Un’operazione che porterà al delisting dell’azione IMA da Piazza Affari, Sofima detiene circa il 51,6% del capitale e il 67% dei diritti di voto di Ima che conta circa 6.200 dipendenti, di cui circa 2.400 all’estero, e si avvale di 45 stabilimenti di produzione. I vertici della società ieri hanno fornito anche alcuni dati preliminari del primo semestre: vendite in calo dell’8% a 636,4 milioni di euro, l’ebitda del 15% a 78,1 milioni, con previsioni confermate per fine anno.

 

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