Il day after l’inchiesta sul mondo del vino di Report andata in onda in prima serata su Rai 3, non sono mancati i commenti e le reazioni. Già nella serata di domenica sulle bacheche social di tanti appassionati enoici si sono scatenati commenti, oggi le dichiarazioni ufficiali affidate ad una nota diramata dall’Uiv Unione Italiana Vini che parla di occasione mancata da parte del servizio pubblico. “Riteniamo che l’inchiesta di Report sul vino in onda ieri sera sia stata un’occasione di servizio pubblico mancata per la testata della Rai. Siamo fermamente convinti che un giornalismo libero sia necessario per la crescita del sistema Paese e dei suoi asset, ma in questo caso si è clamorosamente mancato l’obiettivo”- le parole del Presidente dell’Uiv Lamberto Frescobaldi.
Piccoli chimici, questo il titolo della puntata del programma di inchieste condotto da Sigfrido Ranucci, dove c’è stato l’intervento dello stesso Lamberto Frescobaldi che non si è sottratto alle domande dell’inviato di Report. “Se da una parte – ha aggiunto Frescobaldi – Report ha giustamente rilevato, come fatto in precedenza da Uiv, alcune attività non consentite dalla legge come il commercio di uva da tavola per fare il vino, dall’altra ha pedissequamente confuso pratiche perfettamente legali con altre illegali, additivi chimici con prodotti dell’uva consentiti”.
Secondo l’UIV sarebbe stato imbarazzante da parte del programma Rai, affidare la narrazione a un sedicente esperto di vino, tale Francesco Grossi, lui sì “piccolo chimico” – con considerazioni da Bar Sport che non rendono onore alla trasmissione. “Report ha fatto di un’erba un fascio lasciando intendere che il settore sia pervaso dal marcio; anziché evidenziare e circostanziare le zone d’ombra si è scelta la strada del qualunquismo, e questo fa male sia ai consumatori che a un asset in grado di rendere 7,5 miliardi di euro all’anno di bilancia commerciale con l’estero e dare lavoro a quasi un milione di persone”- ha concluso il presidente UIV.
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