L’ultima indagine sulle società vinicole di Mediobanca ci consente di tracciare anche il quadro distributivo dei vini italiani sia con riferimento alle vendite sul mercato interno sia con riferimento alle vendite nei Paesi esteri.
Nel 2017 il 38,2% delle vendite nazionali delle principali società vinicole sono transitate per la grande distribuzione. Si tratta della media tra il 45,5% delle cooperative e il 33,9% delle restanti società. Nel canale della distribuzione moderna avviene tra l’altro la quasi totalità delle vendite di vini da tavola in brik
Il secondo canale per importanza è il grossista/intermediario (16,8%) che a sua volta redistribuisce i prodotti soprattutto sui punti di vendita tradizionali. I canali Ho.Re.Ca. (Hotel-Restaurant-Catering) assorbono il 16,5% anch’esso con incidenze differenti per cooperative (8,2%) ed altre società (21,7%). Enoteche e wine bar coprono l’8,1% (con le cooperative al 4,5%). Mentre la vendita diretta incide per poco meno del 13%, sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Gli altri canali (tra cui le “vendite porta a porta”) rappresentano il 7,8%
Nell’ambito dei “grandi vini” con prezzi più alti, la quota più elevata è ascrivibile al canale Ho.Re.Ca. (37%), cui seguono enoteche e wine bar al 23,6%; la vendita diretta sale qui al 18,8% con la grande distribuzione a quota 3,3%.
Relativamente alle esportazioni, prevalgono le vendite tramite intermediari importatori (poco meno di otto decimi del totale), mentre il controllo della rete di proprietà permane limitato al 9,9%.
Fonte: www.mbres.it/it/publications/wine-industry-survey