Migliaia di prodotti alimentari, in prevalenza vini e distillati, con indicazioni geografiche dell’UE saranno protette e riconosciute in Nuova Zelanda in virtù del “Free Trade Agreement”(FTA) firmato il 9 luglio.
Il Free Trade Agreement tra UE-Nuova Zelanda era in negoziazione dal 2018 ed si stima che avrà un un forte impatto sull’agroalimentare perchè prevede anche l’eliminazione o la riduzione dei dazi su vino, distillati ed altri prodotti alimentati tipici.
L’accordo proteggerà l’elenco completo di vini e liquori dell’UE (quasi 2.000 nomi) come il Prosecco, la Vodka Polacca, Rioja, Champagne e Tokaji. Inoltre, 163 dei prodotti alimentari tradizionali (le Indicazioni Geografiche i più rinomate dell’UE) come i formaggi Asiago, Feta, Comté e Queso Manchego, il prosciutto Crudo di Parma, marzapane Lübecker e olive Elia Kalamatas saranno protetti in Nuova Zelanda.
Per quello che riguarda i prodotti Italiani ci sono le indicazioni geografiche di circa 400 tra vini e liquori inserite nel FTA. Tra i prodotti alimentari, invece, troviamo l’Aceto Balsamico di Modena, la Bresaola della Valtellina, l’Asiago, il Castelmagno, la Finocchiona, il Fontina, il Grana Padano, le Mele Alto Adige, il Montasio, la Mortadella Bologna, la Mozzarella di Bufala Campana, il Pecorino Romano e Toscano, Prosciutto di Parma – San Daniele e Toscano, Il Taleggio. Invece per alcuni tra i più falsificati prodotti made in Italy come il Prosecco, il Parmigiano Reggiano (Parmesan), il Gorgonzola e la Grappa si legge che le denominazioni potranno essere ancora utilizzate per 5 anni dall’entrata in vigore dell’accordo se erano stati messi in commercio in precedenza in Nuova Zelanda con il lo stesso nome in modo continuativo. Tuttavia dal giorno in cui entra in vigore l’accordo tali prodotti dovranno essere accompagnati da scritte che indicano la provenienza ed etichettature che non siano forvianti per il consumatore.
In cambio l’Unione Europea si impegna liberalizzare il commercio e a proteggere 23 denominazioni Neozelandesi di vini e liquori tra cui Marlborough e Central Otago. Lista completa qui: FTA-Indicazioni-geografiche-Nuova-Zelanda
L’UE afferma che l’accordo tiene conto degli interessi dei produttori dell’UE di prodotti agricoli sensibili: vari prodotti lattiero-caseari, carne bovina e ovina, etanolo e granturco dolce. Per questi settori, non ci sarà liberalizzazione del commercio. Invece, il patto permetterà solo importazioni con dazi zero o più bassi dalla Nuova Zelanda in quantità limitate (attraverso le cosiddette Quote Tariffarie).
Secondo Bruxelles, le esportazioni dell’UE verso la Nuova Zelanda potrebbero aumentare fino a 4,5 miliardi di euro all’anno, mentre gli investimenti dell’UE in Nuova Zelanda potrebbero crescere fino di un 80%. Entro il 2035, il governo della Nuova Zelanda stima un aumento delle esportazioni verso l’UE fino a 1,8 miliardi di dollari neozelandesi (circa 1 miliardo di €) all’anno.
Un aspetto significativo di questo accordo è il capitolo dedicato allo “sviluppo sostenibile”, che rappresenta una novità negli accordi commerciali europei. Ursula von der Leyen ha sottolineato che l’accordo promuove una crescita equa e sostenibile, con un impegno senza precedenti sia a livello sociale che ambientale, rafforzando allo stesso tempo la sicurezza economica dell’Europa.
Prima di entrare in vigore, l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo e ratificato dalla Nuova Zelanda. Questo rappresenta un passo importante verso una maggiore cooperazione commerciale e una promozione di valori sostenibili tra l’UE e la Nuova Zelanda.