La fiducia dei consumatori europei, già più bassa nelle rilevazioni precedenti rispetto a quella dei consumatori di altre regioni del mondo, nel quarto trimestre 2012 è ulteriormente diminuita di 3 punti, portando l’indice di confidence a 71. Indice che d’altronde è sceso in ben 20 dei 29 mercati europei misurati dall’indagine, con 10 Paesi che hanno registrato un declino di almeno 6 punti rispetto al terzo trimestre 2012. Livelli di fiducia dei consumatori sopra e sotto i 100 punti indicano il grado di ottimismo e pessimismo. L’Italia segue purtroppo le orme degli altri Paesi europei. Nel quarto trimestre del 2012 si osserva infatti una caduta di 7 punti che porta l’Index a 39, collocando il nostro Paese in quart’ultima posizione in Europa, davanti a Portogallo (38), Ungheria (37) e Grecia (35).
Anche il futuro prossimo sembra non essere roseo: solo l’11% degli italiani pensa di poter uscire dalla recessione nei prossimi 12 mesi, in linea, d’altra parte, con il dato a livello Europa. Le maggiori preoccupazioni per i prossimi 6 mesi sono evidenti: prima di tutto il posto di lavoro, che riguarda circa un terzo (il 28%) degli intervistati (ben al di sopra del valore registrato sia a livello europeo che globale, entrambi pari al 15%), seguita dalla preoccupazione per l’economia, indicata dal 12% del campione e infine da quella per il saldo di debiti (8%). Abbigliamento e out of home sono le maggiori forme di risparmio adottate dai consumatori per far fronte alla crisi. Il 67% degli italiani ha dichiarato che nel quarto trimestre del 2012 ha speso meno in abbigliamento e soprattutto nell’out of home, che ha subito una brusca contrazione: il 64% ha ridotto i pasti fuori casa e il 62% le spese per lo svago extra domestico. Anche i soggiorni brevi sono stati penalizzati dal 55% degli intervistati, dato in crescita del 22% in Italia rispetto a un anno fa.
Se chiamati a esprimere un giudizio sulla opportunità del momento di acquistare ciò che “si desidera” o di cui “si ha bisogno”, più della metà del campione (il 54%) lo considera negativo.
Il denaro restante dopo aver coperto le spese essenziali viene utilizzato in larga parte per il risparmio dal 41% degli italiani, per viaggi e vacanze dal 28%, ma ben un quinto (il 22%) dichiara di non avere avanzato nulla dopo gli acquisti essenziali, dato che segna un trend in peggioramento rispetto a un anno fa. Analizzando i risultati per sesso ed età si notano interessanti differenze. Sono le donne ad essere più pessimiste rispetto agli uomini, con un indice pari a 36 contro il 43 degli uomini. I più ottimisti sono gli intervistati tra i 35 e i 49 anni mentre i più negativi sono i giovani sotto i 20 anni, con un indice di fiducia di 33 punti. Pessimismo che si riscontra anche tra gli over 50. Differenze si rilevano inoltre nell’utilizzo del denaro restante: le donne si orientano verso l’abbigliamento e le spese per la casa, gli uomini invece preferiscono investire in nuovi prodotti tecnologici e impiegare il denaro per saldare mutui e debiti.
Informazioni sulla Nielsen Global Consumer Confidence Survey
L’indagine globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori è stata condotta tra il 10 e il 27 novembre 2012 su più di 29.000 consumatori online, in 58 Paesi in Asia Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America.
A cura di Samantha Rovatti Nielsen Italia
Per scaricare il report “CONSUMER CONFIDENCE – Concerns and Spending Intentions Around the World QUARTER 4, 2012” : www.nielsen.com/us/en/insights/reports-downloads/2012/consumer-confidence–concerns-and-spending-intentions-around-the.html