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Infinito Campari: una storia lunga 160 anni tra arte, passato e futuro


Un compleanno speciale quello dei 160 anni di Campari, festeggiato giovedì 10 settembre con l’inaugurazione di Infinito Campari, la grande scultura di Oliviero Rainaldi emblema dell’espressione artistica e simbolica della red passion. Un evento esclusivo quello andato in scena nella sede di Campari Group a Sesto San Giovanni, con la presenza del gotha dell’azienda milanese e di selezionatissimi ospiti con grande attesa per il momento dello svelamento dell’opera.

 

BRINDARE ALLA VITA “Vogliamo celebrare i 160 anni passati, ma sottolineiamo un messaggio di fiducia per i prossimi 160 anni. Abbiamo brindato alla vita nei 160 anni scorsi e lo faremo nei prossimi anni con molti più paesi e molti più marchi nei decenni a venire- il discorso introduttivo di Bob Kunze-Concewitz, CEO di Campari Group – Abbiamo pensato molto come celebrare i 160 anni di Campari, quando un anno fa abbiamo concepito questo evento avevamo in mente qualcosa di molto diverso, a causa della pandemia abbiamo dovuto ripensare i festeggiamenti per garantire la sicurezza di tutti. Campari ha portato lo stile di vita italiano e la cultura dell’aperitivo in tutto il mondo e continuiamo oggi a investire proiettandoci verso un futuro sempre più globale, grazie all’eccellenza delle nostre persone e alla costante valorizzazione dei marchi, ciascuno con la propria identità e un forte legame con il territorio di provenienza”.

Bob Kunze-Concewitz e Oliviero Rainaldi

DNA ARTE Infinito Campari rappresenta i valori che hanno guidato il Gruppo Campari dalla sua nascita nel 1860, un percorso di evoluzione e crescita in tutto il mondo, sempre con uno sguardo al futuro. Il 160° anniversario è stato celebrato nel luogo dove è sorto il primo stabilimento dell’azienda, a Sesto San Giovanni, con l’inaugurazione di “Infinito Campari”, opera d’arte pensata e realizzata dallo scultore Oliviero Rainaldi. Un lascito non soltanto alle generazioni presenti ma anche a quelle future che rafforza il legame dell’azienda con l’Italia, la città di Sesto e il mondo dell’arte. Un dono per i Camparisti in tutto il mondo e gli oltre 4 mila collaboratori che lavorano per il Gruppo Campari. “Questa è casa nostra, nel nostro quartier generale lavorano 500 Camparisti, ma è anche il luogo dove la famiglia Campari aveva acquistato una casa di campagna e nel 1904 aveva inaugurato il primo stabilimento produttivo a Sesto San Giovanni – continua Bob Kunze-Concewitz- Avevamo subito pensato all’arte per festeggiare il nostro anniversario, un passo naturale per noi visto che l’azienda nella sua storia, nel suo dna e nella sua anima ha sempre avuto un legame con gli artisti in ogni generazione di Camparisti ed è parte della grande storia imprenditoriale italiana. Desidero ringraziare Oliviero Rainaldi per essere stato in grado di catturare in pieno l’anima di Campari, esaltandone l’ambizione di durare nel tempo come solo l’Arte può fare.”

 

CONTEMPORANEITA’ Infinito Campari che trae ispirazione dalla storia di Campari, nello specifico fondendo due opere realizzate da artisti che nella loro epoca hanno dato un contributo essenziale alla costruzione della marca. Il futurista Fortunato Depero con la sua opera del 1931 “Il Tempio Campari”e il pittore e illustratore Leonetto Cappiello con  “Lo Spiritello” che risale al 1921 che ha segnato la storia della marca. “Lavorare con Campari è stato entrare in contatto con la contemporaneità in compagnia di un sacco di nomi che hanno fatto la storia non solo in fatto di spiriti”-  il commento dello scultore, Oliviero Rainaldi. “La prima emozione e un timore è stato doversi confrontare con artisti e creativi così importanti, ma al contempo ho sentito che era una cosa che mi apparteneva, visto che sono da sempre un grande appassionati di Campari. Ho accolto questo incarico come un segno: il segno di potermi spingere ancora oltre ed è proprio in questa visione che supera i confini del tangibile che ho pensato e potuto realizzare quella che ritengo una delle mie opere più innovative: Infinito Campari. Un grazie a tutti i Camparisti e in particolare al Presidente Luca Garavoglia.”

INFINITO CAMPARI Un’opera d’arte complessa che si compone di due elementi. Da un lato si tratta di un’opera paesaggistica, con il Labirinto Telescopico, 320 mq di superficie  composto dal monogramma CG, iniziali di Campari Group che insieme creano il simbolo dell’infinito. Un richiamo al principio vegetale del Campari, che custodisce al centro la scultura  monumentale in marmo di Carrara al suo interno con una forma geometrica dinamica e aperta che richiama una sfera del diametro di 2,50 m. La scultura è stata realizzata a partire da un unico blocco in marmo bianco di Carrara del peso di 74 tonnellate si è arrivati alle 7 tonnellate finali. Un’opera d’arte ispirata alla buccia d’arancia che avvolge lo Spiritello di Cappiello, costituita da due cerchi che rappresentano ancora una C e una G intrecciate, dentro l’opera di marmo si trova un’apposita nicchia sigillata che custodisce un piccolo segreto, una bottiglia di Bitter Campari, cuore pulsante e segreto di Infinito Campari.

SCENARI FUTURI Non solo arte, ma anche un cocktail creato dal Barmanager del Camparino Tommaso Cecca che con Infinito Campari ha creato un drink mettendo nella ricetta alcuni dei prodotti più iconici con le ultimi acquisizioni di brand messe a segno, in stile Negroni molto ben bilanciato con tendenza dolce. Aperitivo accompagnato dalle creazioni dello Chef Davide Oldani che guida la cucina del Camparino, uno dei tanti simboli di Campari e di Milano in questi suoi 160 anni di storia. A margine della presentazione Bob Kunze-Concewitz, CEO di Campari Group ha commentato l’attualità nel mercato del beverage e gli scenari futuri. “In questi mesi non ci siamo mai fermati e abbiamo cercato di contenere i mancati ricavi del settore fuori casa dove il lockdown si è fatto sentire maggiormente, cercando di spingere in mercati come quello nord-americano più abituato al consumo domestico. Abbiamo realizzato un’acquisizione importante come Tannico operativo nel commercio di vino e spirits on-line senza mai sedersi di persona ma in remoto, un’operazione nata e chiusa in tempi di Covid-19. Lo spostamento della sede legale in Olanda è stato effettuato, la mente e il cuore rimangono quelli di un’azienda italiana, abbiamo investito molto per cercare di spiegare questo concetto ai consumatori. Un’operazione che ci potrà permettere in futuro di poter guardare ad occasioni presenti sul mercato del beverage che andrà sempre più verso un consolidamento con il valore dei possibili deal sempre più elevato”.

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