Infuso, organico, locale, essenziale: ecco “I.O.L.E.”, il liquore artigianale creato dal bartender toscano Andrea Pastore e protagonista, la scorsa settimana, della “Florence Cocktail Week” 2020.
Una ricetta terapeutica di nonna Iolanda: la storia di “I.O.L.E.” parte da molto lontano, si interrompe per qualche anno, ma viene poi ripresa e rilanciata proprio dall’esperto Bar Manager del “Marina Club” della famiglia Ferragamo a Marina di Scarlino. Chi meglio di lui, dunque, per raccontare questo spirito locale e familiare a Beverfood.com?
“I.O.L.E. nasce da una necessità di miscelare un prodotto nuovo, diverso, un qualcosa che sul mercato non si trovava. Ero alla ricerca di un gusto alternativo capace di stimolare la mia creatività dietro al bancone, così mi sono detto: ‘Perché non creare un liquore tutto mio?'”, esordisce il barman con esperienza ultra-decennale Andrea Pastore.
Quali sono gli ingredienti del suo liquore artigianale?
“Gli ingredienti di I.O.L.E. derivano da una vecchia ricetta terapeutica di mia nonna Iolanda, da un liquore molto grezzo e arcaico, dal sapore intenso e i benefici officinali. Lavorando a questo progetto per ben tre anni, sono riuscito a mantenere alcune proprietà organolettiche delle sue piante: penso al coriandolo antisettico o alla ruta digestiva. Diciamo che ho cambiato solamente alcuni elementi, proprio con l’obiettivo di rendere il prodotto ben bilanciato e unico al naso e al palato del consumatore finale”.
Come consiglia di assaporarlo?
“I.O.L.E. è un prodotto davvero versatile lavorativamente parlando. Si può bere liscio e con una scorza di agrumi, ghiacciato o caldo in stile punch, in base alla stagione e alla temperatura esterna. In generale è un liquore fresco ed erbaceo, con un finale persistente di Sangiovese e ginepro”.
Alla “Florence Cocktail Week” I.O.L.E. si è fatto apprezzare molto anche in miscelazione.
“Assolutamente sì. Miscelato, dà infinite combinazioni avendo solamente un 30% di volume alcolico e uno 0,5% di zucchero. Non solo fa da amaro per la digestione, funge anche da bitter vecchio stampo per creare twist inaspettati o esaltare i grandi classici. Lo consiglio, più semplicemente, anche con una buona tonica per un drink rinfrescante e al contempo speziato”.