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Appena dopo l’autentico boom della birra artigianale, il movimento brassicolo, in particolare quello statunitense, ha conosciuto un periodo di sostanziale plateau, una stabilizzazione che ha permesso di constatare e apprezzare quanto di buono era stato fatto. Sembrava mancassero gli stimoli per un nuovo impulso, e invece si sta assistendo a una nuova ondata di adepti e appassionati, attirati da un elemento chiave: l’esperienza in sé.
LA REAZIONE – Il 2018 ha infatti visto un aumento di realtà apparentemente in disuso o sconosciute, come birrifici aperti, sale di spillatura e birrerie a tema, per contrastare un leggerissimo calo delle vendite. Tra il 2017 e il 2018 infatti si è registrato una diminuzione dello 0.2% di vendite di birra artigianale, che comunque avevano raggiunto valore per quasi cinque miliardi di dollari, secondo Nielsen data. Questo perché i consumatori sono oggi alla ricerca di luoghi che incentrino il bere su un’esperienza in particolare, piuttosto che di bar privi di personalità o attività collaterali.
ESPERIENZE – L’ultimo anno ha visto il 42% dei consumatori visitare locali a tema, il 43% un birrificio aperto per degustazioni, più ulteriori percentuali relative a rooftops o esperienze enogastronomiche di food pairing. “Sebbene il desiderio di un’esperienza che vada oltre il bere sia in buona parte appannaggio dei più giovani, non è un desiderio esclusivo dei Millennials”, ha detto Nielsen. “Il 15% dei consumatori in età legale negli USA ha rivelato di aver visitato un nuovo birrificio negli ultimi tre mesi, il 42% dice di visitarne di più rispetto allo scorso anno”.
CONSUMATORI ESIGENTI – Le IPA sono le proposte sovrane quando si tratta di birra artigianale, con il 24.9% delle vendite di categoria. Non sorprende il divario tra consumatori e visitatori uomini rispetto alle donne, mentre è importante da registrare la motivazione che muove i nuovi appassionati: il 55% degli intervistati si è detto attratto dalla necessità di qualcosa di nuovo e dalla varietà dell’offerta. Il consumatore odierno richiede svariati fattori quando decide di concedersi un’esperienza di degustazione di birra artigianale. È ben disposto a supportare realtà locali e minori, a vantaggio dei produttori, ma esige che il cibo e le bevande proposte siano documentate e certificate: per questo i birrifici aperti sono la soluzione più gettonata, con la possibilità di veri e propri tour nel ciclo di produzione.
ANDARE OLTRE – I birrifici artigianali hanno anche dei contro, tutti sostenuti dalle idee degli intervistati: locali troppo affollati (24%), prezzi eccessivi (23%) e un’atmosfera a volte un po’ altezzosa verso chi non è pratico dell’ambiente e da poco si interessa alla craft beer (17%). Almeno la metà dei consumatori visita locali “relativi” alla birra artigianale, quindi bar e ristoranti invece di birrifici e taprooms. “Non si tratta più del semplice gesto, della semplice esperienza fisica di bere. Oggi c’è la possibilità di entrare in contatto con la cultura della birra, come mai prima d’ora”.
fonte: beveragedaily.com
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