Dopo aver debuttato sul mercato nella seconda parte del 2016 con la Vintage 2015, una nuova annata di Thomas Hardy’s Ale è stata finalmente rilasciata nelle ultime settimane: si tratta della Vintage 2016. Che ha già saputo far parlare di sé, specialmente a Beer Attraction.
La Fiera di Rimini ha ospitato negli scorsi giorni Beer Attraction, manifestazione dedicata al variegato mondo della birra. Un’occasione perfetta per far assaggiare, quasi in anteprima, la nuova Vintage 2016 della Thomas Hardy’s Ale.
Una birra che rispetta tutti i canoni dell’affascinante tradizione di questo storico Barley Wine: produzione su suolo inglese, lunga e paziente fermentazione in grado di trasformare gli zuccheri del malto d’orzo in ben 11,7% di volume alcolico, confezionamento in bottiglie millesimate e numerate, con citazione della storica frase dello scrittore e poeta inglese Thomas Hardy:
“Era del colore più bello che l’occhio di un artista potesse desiderare per una birra: robusta e forte come un vulcano, piccante senza essere pungente, luminosa come un tramonto d’autunno, dal sapore uniforme, ma, alla fine, piuttosto inebriante.”
Disponibile in degustazione presso lo stand di Interbrau a Beer Attraction, la Thomas Hardy’s Ale dell’ultima annata si è rivelata ovviamente giovane (solo tre mesi sono passati dalla data di imbottigliamento) ma con un carattere deciso e già ben definito: i commenti raccolti raccontavano note di frutta sotto spirito, secca e candita, sentori di caramello e tabacco fresco, note di brandy, marmellata di arancia e altre suggestioni aromatiche ancora, in un rapido susseguirsi di profumi e di emozioni mano a mano che la birra “respirava” all’interno dei classici calici a balloon.
I numeri di Beer Attraction parlano di oltre 250 degustazioni di Thomas Hardy’s Ale effettuate nei quattro giorni della manifestazione, con un pubblico eterogeneo che spaziava dai neofiti del genere agli amanti di lungo corso della Thomas Hardy’s Ale.
Non resta che fare nuovo spazio in cantina e affiancare qualche Vintage 2016 alla precedente annata del 2015; ma – perché no – anche stappare già una bottiglia di entrambe per una mini verticale in grado di evidenziare il percorso evolutivo della regina delle Barley Wine.
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