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I consumi alimentari delle famiglie italiane mantengono un trend negativo anche nella prima metà di quest’anno. E’ quanto emerge dai dati Panel Famiglie ISMEA-GfK/Eurisko che indicano, rispetto al primo semestre 2013, una flessione degli acquisti domestici dell’1,5% in quantità e dell’1,2% in valore. Rispetto a quanto osservato nel 2013 si accentua la flessione nel reparto dei lattiero-caseari (-5,0% i volumi d’acquisto), con riduzioni soprattutto per latte e formaggi freschi, e in quello dell’ortofrutta (-1,6%), nonostante la generale riduzione dei prezzi.

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Al contrario, dopo lo scivolone dell’anno scorso, si stabilizzano i consumi di carni, grazie all’aumento del pollame e al lieve recupero dei tagli di bovino. Cambia la direzione per le uova e i prodotti ittici: le prime segnano una pesante battuta d’arresto (-2,9%), dopo la crescita sostenuta del 2013, mentre gli acquisti di pesci, crostacei e molluschi (freschi, surgelati e lavorati) crescono, sempre con riferimento ai volumi, dell’1,0%.Inverte la marcia anche l’olio extra vergine di oliva che, dopo un biennio negativo, risale la china con un più 2,3% e una spesa lievitata del 3,6%. Tra i derivati dei cereali, non emergono variazioni su base annua per gli acquisti domestici di pasta, mentre avanzano del 4% i biscotti e i prodotti per la prima colazione, in un semestre positivo inoltre per i dolciumi (+2,6%), segmento che comprende le merendine e la pasticceria industriale.

Va segnalata la ripresa dei consumi di olio extravergine di oliva confezionato, che dopo aver chiuso il 2013 con un -7,8% in quantità ed un -5,6% in valore, nei primi sei mesi del 2014 cresce in volume (+2,3%) e in valore (+3,6%). In calo anche i consumi (spesa -0,8% e volumi -2,1%) di bevande, a causa essenzialmente dalla voce delle bevande analcoliche e dalle gassate; cala la spesa destinata dalle famiglie ai succhi di frutta, a fronte di una crescita degli acquisti; situazione opposta per le acque minerali. In controtendenza il segmento delle bevande alcoliche (amari e birre) che segna volumi e spesa in crescita.

Infine, inversioni di tendenza rispetto a quanto registrato a chiusura del 2013 anche per la spesa indirizzata dalle famiglie ai vini: dopo un 2013 positivo (+3,6%), il primo semestre del 2014 risulta per lo più stabile (-0,1%). Tale battuta di arresto è stata determinata da una flessione dei prezzi all’origine dei vini, in particolare IGT e comuni, avviatasi circa sei mesi fa e i cui effetti nella fase al dettaglio iniziano ad intravedersi adesso. I volumi risultano ancora in caduta (-2,9%), ma in modo più attenuato rispetto allo scorso anno (-6,1% nel 2013 su base annua). In generale, conclude l’Ismea, rispetto alla dinamica del 2013 si rileva un rallentamento della flessione della spesa alimentare: il meno 1,2% del semestre in esame si confronta infatti con un calo del 3,1% dell’anno scorso, seguito a un biennio già fortemente negativo.

Per accedere al rapporto completo di Ismea: www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4278

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