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Positiva e in lieve miglioramento la fiducia degli operatori dell’industria alimentare italiana nel secondo trimestre del 2011. L’indice, con un valore pari a 3,3 (il campo di variazione dell’indice è compreso tra -100 e +100), guadagna quasi un punto nel confronto col trimestre precedente e tre punti sul livello del secondo trimestre del 2010. Questo il risultato che emerge dall’indagine congiunturale trimestrale condotta da Ismea nel mese di giugno presso il panel dell’industria alimentare.

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La lieve ripresa degli ordini e il contestuale ridimensionamento delle scorte sono i fattori che hanno determinato la ripresa congiunturale della fiducia dell’industria alimentare italiana in questo trimestre. In cifre, nel periodo aprile-maggio 2011 la produzione manifatturiera nazionale è risultata in ripresa sia rispetto al livello medio produttivo del primo trimestre dell’anno (+1,5%), sia in termini tendenziali, dato che, sulla scorta dei dati corretti per gli effetti di calendario, ha registrato un +3% sul dato medio del bimestre aprile-maggio 2010. I corrispondenti dati del comparto alimentare confermano un andamento positivo congiunturale e tendenziale anche della produzione di questo comparto, rispettivamente nella misura del +1,4% e del +2,2%, sebbene in termini tendenziali la produzione cumulata dei primi cinque mesi dell’anno dell’industria alimentare abbia solo confermato il livello dello scorso anno (+0,1%) mentre l’intero settore manifatturiero nazionale spuntava un +2,6%. Le dinamiche congiunturali e tendenziali evidenziano quindi un andamento pressoché costante della produzione alimentare, caratterizzata da contenute e brevi oscillazioni in aumento o in diminuzione; diversamente, per il settore manifatturiero si osserva una lenta ma progressiva ripresa, dopo la fase di crisi del 2008-2009.

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Gli indici di clima di fiducia settoriali evidenziano una congiuntura più favorevole (indice positivo e variazione congiunturale positiva) per l’industria delle carni bianche, ortofrutticola, delle acque naturali e delle bevande analcoliche e per l’industria del riso. In modo speculare, il trimestre invece si è rivelato più difficile per l’industria dell’olio d’oliva, per quella del pane, dolciaria e dei prodotti da forno (valore dell’indice negativo e variazione congiunturale negativa). In ambito territoriale, l’indice della fiducia si conferma migliore nell’area di Nord Est e al Centro; più contenuto nelle regioni di Nord Ovest e del Mezzogiorno.

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Infine, i dati dell’approfondimento trimestrale sulla situazione economico-finanziaria delle imprese hanno messo in evidenza un lieve miglioramento rispetto allo scorso anno, sebbene vada evidenziato che tale miglioramento complessivo di fatto celi il miglioramento di alcuni aspetti, come quello della redditività, e il peggioramento di altri, ossia della solidità, dell’efficienza e in parte anche della liquidità. Nello scenario complessivo dell’industria alimentare, le imprese del settore delle acque naturali e delle bevande analcoliche e quelle industria della pasta e dei prodotti da forno hanno denotato una migliore tenuta economico-finanziaria; viceversa, sono apparse in maggiore difficoltà le imprese dell’industria del pane, dell’olio d’oliva e lattiero-casearia.

FONTE: ismea – ASA Mercati

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