Più che positivo il bilancio per Italgrob, da 15 anni unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione di bevande nel canale Horeca, presente all’ultima edizione di Pianeta Birra con un grande stand di oltre 1.500 mq, nel quale hanno trovato spazio tutti i consorzi membri della federazione. Grazie ai recenti ingressi di CBF (Consorzio Bottiglierie Fiorentine, Firenze), CODIT (Consorzio Distributori Italiani, Napoli) e UDIAL (Unione Distributori Alimentari, Bari) Italgrob riunisce oggi i 14 consorzi italiani del settore e numerosi distributori indipendenti, per un totale di quasi 900 affiliati. I membri della Federazione rappresentano in numerica oltre il 45% della distribuzione Horeca, con un giro d’affari complessivo che sfiora l’80% dei traffici globali.
La scelta di partecipare alla IX edizione di pianeta birra creando un unico, grande spazio destinato alla distribuzione, ha voluto sottolineare la forte coesione di intenti e di progetti che oggi come non mai accomuna l’intera categoria dei grossisti di bevande in un momento economico tanto delicato. Il maxi stand di Italgrob, una gigantesca struttura di 1.500 mq, situata nel padiglione C5 di RiminiFiera, ha attirato nei 4 giorni della manifestazione numerosissimi visitatori. Tutta la zona centrale era dedicata alla presentazione della Federazione, con un grande pannello che illustrava la storia di Italgrob, la sua realtà, la mission e il recente passato, arricchita dalla presenza di tutti i gruppi ingrosso aderenti alla Federazione
L’unità della categoria e gli impegni per il futuro sono stati al centro del convegno degli operatori del beverage, organizzato da Italgrob. Due ore di acceso dibattito davanti ad una platea di oltre 300 ospiti ma con un unico e definitivo impegno: il consumatore sempre al centro delle scelte della filiera. A moderare il talk-show dal titolo “L’unità come condizione fondamentale per il futuro delle imprese di distribuzione del beverage e dei loro partner” la nota giornalista televisiva Francesca Grimaldi. Padrone di casa, Giuseppe Cuzziol (Presidente di Italgrob) e a discutere sul palco c’erano i rappresentanti di tutta la filiera: Ettore Fortuna (Presidente di Mineracqua) in rappresentanza del mondo industriale, Edi Sommariva (Direttore Generale di Fipe-Confcommercio) in rappresentanza dei pubblici esercizi, e Sergio Veroli (vice Presidente di Federconsumatori) a dar voce ai diritti e alle esigenze di tutti i consumatori. Ospite d’eccezione, l’onorevole Antonio Mazzocchi, Segretario alla Presidenza della Camera dei Deputati.
“Stiamo affrontando un momento economico delicatissimo ed ora come non mai è necessaria una attenta sensibilizzazione ed una collaborazione più fattiva di tutti i membri della filiera produttiva e distributiva delle bevande” ha precisato Cuzziol, che ha sottolineato come al centro di ogni decisione debba trovarsi il consumatore finale. “Proprio il consumatore infatti è oggi l’elemento fondamentale e discriminante che può decretare il futuro positivo o negativo di un settore come il nostro. Noi ci stiamo impegnando ad implementare la nostra professionalità, trasformandoci in consulenti a 360° per i nostri clienti allo scopo di incrementare la qualità dei prodotti anche e soprattutto in termini di servizio offerto. Lo stesso dovrebbero fare dal canto loro anche gli altri membri della filiera.”
Naturalmente d’accordo sulla necessità di considerare il consumatore al centro della filiera del beverage il vice Presidente di Federconsumatori, Sergio Veroli, che ha evidenziato come “troppo spesso purtroppo le innovazioni si traducano non solo in un miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti, ma anche in un incremento di prezzo che si ritorce quasi esclusivamente sull’ultimo anello della filiera”. Un tema, quello dei prezzi, che ha dato vita ad un acceso dibattito con il rappresentate degli esercenti, che nella foga di difendere la sua categoria, ha accusato le Associazioni dei consumatori di aver spesso “criminalizzato” ingiustamente il comportamento dei pubblici esercizi.
Ettore Fortuna, Presidente di Mineracqua, ha sottolineato come in Italia il settore delle bevande sia spesso penalizzato anche a livello di tassazione. “L’IVA sull’acqua minerale ad esempio, che, oltre ad essere un bene di prima necessità, è in assoluto la bevanda più consumata nel nostro Paese, è ancora del 20%. Una percentuale altissima, che non ha eguali in Europa”. Fortuna ha anche richiamato l’attenzione sul fatto che, per vincere alcune battaglie politiche, le associazioni che rappresentano i vari protagonisti della filiera produttiva e distributiva devono muoversi in modo unitario e convergente.
Edi Sommaria, in rappresentanza degli esercenti, ha voluto però sottolineare anche il ruolo del servizio. Il Direttore di Fipe, sollecitato dalla conduttrice, ha messo in evidenza il problema delle “vending machine”, i distributori automatici sempre più diffusi sui posti di lavoro e in quegli esercizi commerciali che non possiedono la licenza per la somministrazione di bevande. Oltre ad una concorrenza sempre più serrata in termini di prezzo, questi strumenti sminuiscono e banalizzano, secondo l’opinione di Fipe, il ruolo degli esercenti, svilendoli a meri “distributori” di bevande, negando l’importanza del servizio personalizzato offerto dai baristi italiani.
Nel corso del convegno è stato posto l’accento su quello che sarà il primo progetto comune della filiera: il rilancio in Italia del Vuoto a Rendere (VAR). “Da qualche tempo abbiamo intrapreso un proficuo dialogo su questo argomento con Italgrob e con alcuni rappresentati del mondo industriale, che ora deve essere approfondito a livello più ampio” – ha spiegato Sommariva – Il ritorno del contenitore a rendere può essere la strada giusta per una nuova valorizzazione dell’intero settore dell’Horeca e per una sensibilizzazione del mercato sul tema della salvaguardia dell’ambiente e di sicurezza sociale. Per poter essere realizzato concretamente questo progetto necessita della piena e totale collaborazione di tutti i membri della filiera, dai produttori, ai distributori e fino agli esercenti – che dovranno imparare a gestire diversamente i propri stock. Dal convegno di ieri è emersa la ferma volontà di collaborare fattivamente in questo senso, con l’immediata attivazione di un osservatorio comune sul mercato del “fuori casa” e di un nucleo di studio sul VAR.
Grande plauso per questa iniziativa è arrivato anche dal mondo politico, rappresentato in sala dall’onorevole Antonio Mazzocchi. “L’attivazione di un osservatorio comune e l’impegno in termini di salvaguardia dell’ambiente e di attenzione al consumatore di questo settore – ha sottolineato Mazzocchi – meritano sicuramente l’appoggio da parte delle istituzioni italiane, attraverso incentivi come la possibile riduzione della tassa sui rifiuti per quegli esercenti che adottano il VAR”. “Le osservazioni e i temi emersi in questa sede ci fanno pensare di essere sulla strada giusta per una piena riqualificazione del fuori casa e ci fanno andare avanti con più convinzione nel progetto di rilancio del VAR – ha concluso Giuseppe Cuzziol al termine del dibattito – Italgrob si impegnerà sin da subito per fissare le date dei prossimi incontri con la filiera e le istituzioni e procedere con i lavori”.
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