Per gli operatori della distribuzione, quello dei famosi decreti Ristori è ormai un sequel di speranze e delusioni. Come i grani di un rosario di dolore il Governo, ad oggi, ne ha snocciolati ben 4, ma in nessuno di questi, nonostante le massicce pressioni, interrogazioni, appelli, grida d’allarme profuse dalla Federazione Italgrob, a nome di tutta la categoria, è stato previsto un anche minimo ristoro alla categoria dei distributori delle bevande.
Una palese ingiustizia per un comparto ed una funzione essenziale come la distribuzione Food&Beverage, un settore con imprenditori che non esistono quando devono prendere dei ristori, salvo poi esistere quando si tratta di versare le tasse. Seppur ora, in preda all’emergenza Covid, un tantino posticipate. L’anomalia, per non dire l’ingiustizia, è palese, come da tempo e in maniera incessante denuncia Italgrob.
“Le aziende di distribuzione Horeca – contesta il Presidente di Italgrob Vincenzo Caso – sono legate obbligatoriamente a doppio filo con la ristorazione e l’intrattenimento del fuori casa: chiusi loro, sono di fatto chiuse anche le aziende di distribuzione che li riforniscono. E giustizia vuole che se i gestori sono in qualche modo “ristorati” devono anche esserlo le aziende commerciali che li riforniscono di prodotti.”
Sin dallo scoppio della seconda ondata e i conseguenti DPCM restrittivi, la Federazione Italgrob ha spiegato, illustrato, documentato nei diversi incontri, sia con i rappresentanti delle Commissioni Finanza e Bilancio del Senato, sia con altri deputati. Un’attività di lobby che si è fatta ancora più pressante proprio in questi ultimi giorni, in vista delle presentazioni delle proposte emendative alla legge di bilancio. Ma ad oggi solo promesse, come si è purtroppo rilevato dall’esclusione dei codici ATECO dei distributori nei ristori uno, bis, ter e quater.
Italgrob non demorde – ribadisce il Direttore Generale di Italgrob Dino Di Marino – e chiede interventi certi e urgenti, considerando che il DPCM Natale imporrà almeno fino a dopo il 6 gennaio le strette sui locali, oltre ai divieti di circolazione, provvedimenti che costituiranno per il mercato Horeca la mazzata finale di un anno terribile. Per dare un numero emblematico la distribuzione Horeca in quest’anno infausto perderà oltre il 45% del fatturato.”
E allora facendo leva su queste gravissime perdite che mettono a rischio oltre mille aziende di distribuzione e con loro decine di migliaia di occupati, e prendendo in parola le stesse dichiarazioni del Premier Conte “Non lasceremo indietro nessuno” come quelle del Ministro Gualtieri “Saremo a fianco di tutte le imprese in difficoltà”
LA FEDERAZIONE ITALGROB, PER L’ENNESIMA VOLTA CHIEDE A NOME DI TUTTA LA CATEGORIA DI MANTENERE QUESTE PROMESSE E DI RISTABILIRE EQUITA’ E RISPETTO.
Urge riservare appositi fondi per il comparto distributivo destinati ad indennizzare in percentuale le gravose perdite di fatturato 2020 su base 2019.
“Basta con le promesse, vogliamo i fatti – incalza il Presidente Vincenzo Caso – la categoria che rappresento merita attenzione e per questo continuiamo a far sentire la nostra voce.”
“In questi giorni – conclude Dino Di Marino – confrontandoci con diversi parlamentari abbiamo presentato un nostro emendamento sulla legge di bilancio per il 2021: chiediamo l’inserimento di un fondo ad hoc per le aziende di distribuzione della filiera Horeca colpite dalla chiusura della ristorazione, simile al fondo per la ristorazione previsto dal Mipaaf. Riscontriamo che nell’art 21 del ristori quater si parla di un “fondo perequativo” e quindi delle risorse a disposizione ancora ci sono: pretendiamo vengano indirizzate a ristorare la categoria che Italgrob rappresenta. Attendiamo ora di capire tempi e modalità di acceso a questi fondi, ma vogliamo risposte tempestive. Il tempo delle speranze è finito da un pezzo, ora gli imprenditori della distribuzione Horeca hanno il diritto di avere delle certezze.”
ITALGROB, la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, è l’unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – ricordiamo acronimo di Hotel, Restaurant e Café – che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”. La Federazione, membro di Confindustria dal 2014, identificata come imprenditoria dei servizi e distribuzione del Food&Beverage, è riconosciuta a livello internazionale quale membro dell’associazione europea CEGROBB “Communauté Européenne des Associations du Commerce de Gros en Bières et autres Boissons”. Nata nel 1992 per volontà dei consorzi dei grossisti distributori bevande italiani, persegue l’obiettivo di rappresentare la categoria e le sue istanze sia verso le istituzioni che verso altri membri della filiera produttiva, contribuendo allo stesso tempo alla crescita, alla formazione e allo sviluppo del settore.
+Info: Ufficio stampa Italgrob
2 Commenti
Dal 1993 l’azienda IL BERE della famiglia Fondacaro Antonio e figli si occupa di distribuzione bevande, abbiamo sempre lavorato tanto pagato tasse, da due persone del 1993 oggi l’azienda ha 11 persone che lavorano.Fatturato calato a picco i nostri clienti sono chiusi o quasi siamo in forte perdita tutti i mesi, dove non solo non prendiamo lo stipendio ma ci stiamo indebitando.Cosa aspetta lo Stato a considerarci?
Oltre la beffa dei codici ateo, ci sono crediti che non risquoteremo piu essendo che molti locali non apriranno . Tutto questo e anche colpa di una giustizia lenta e farraginosa, in piu abbiamo merce che scade e sacadenze di tasse come ici e imu ecc, che non sono state prorogate.