18Viaggiare piace a tutti e mangiare anche, ma agli italiani piace anche viaggiare “per mangiare”, è quanto emerge dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio Nestlé focalizzata su cibo e viaggi, con l’obiettivo di sondare non solo i luoghi e piatti del cuore ma anche la consapevolezza del proprio benessere dietro il piacere del buon cibo che cerchiamo in giro per il mondo.
La ricerca, dalle due anime, ha sondato i nostri comportamenti durante le vacanze fuori dai confini Italiani, nei Paesi europei, ma anche le nostre inclinazioni quando invece esploriamo le regioni del nostro Paese. Emerge così che l’81% dei nostri compaesani almeno una volta all’anno si dedica al turismo gastronomico anche se, fortunatamente, il 35% dei vacanzieri e il 31% di chi viaggia per lavoro dichiara di mangiare in modo equilibrato perlomeno una volta al giorno.
Il desiderio di sperimentare il cibo locale è alto. Il 59% ama provare e assaggiare di tutto, contro il 28% che non ama allontanarsi troppo dai soliti gusti. Entrando nello specifico della ricerca Nestlé emerge come siano i Paesi con regimi alimentari mediterranei a essere le destinazioni preferite dagli italiani, proprio perché non riservano sorprese e permettono di non discostarsi totalmente dalle nostre abitudini alimentari. La Spagna, con il 60% di preferenze, è al primo posto nel nostro cuore – o meglio nei nostri gusti – seguita da Grecia e Francia con il 50% e Portogallo con il 33%. Ma stanno emergendo a sorpresa anche i Paesi nordici (Norvegia, Svezia e Finlandia) con il 17% delle preferenze.
Giuseppe Fatati, Presidente della Fondazione ADI e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Nestlé, commenta: “I rischi per chi si nutre disordinatamente in viaggio, eccedendo in porzioni e piatti troppo ‘ricchi’, sono dietro l’angolo. E’ un buon segno tuttavia quanto emerso dalla ricerca, che vede circa un terzo degli italiani che viaggiano sempre più attento e consapevole dell’equilibrio della propria alimentazione”.
“La dieta Mediterranea, che è quella privilegiata nei Paesi preferiti per turismo gastronomico, rappresenta un valore universale come stile di vita – sottolinea inoltre Fatati – Un valore universale fondato non tanto sulla specificità e valori nutrizionali dei cibi ad esso riconducibili, quanto sulla loro equilibrata combinazione”.
La ricerca dell’Osservatorio Nestlé ha esplorato inoltre le preferenze rispetto alle regioni italiane, mettendo in luce che, quando gli Italiani rimangono in Italia, il souvenir di viaggio sembra proprio essere l’esperienza culinaria. Ci si fida e affida principalmente ai ristoranti più tradizionali (61%), seguiti dai mercatini locali (44%) e dalle sagre di paese (37%), mentre una buona fetta di intervistati, il 34%, dichiara di scegliere secondo l’istinto. Tutto questo soprattutto nelle regioni preferite per il turismo gastronomico e cioè la Sicilia per il 39%, seguita da Emilia Romagna 33%, Toscana, Campania e Puglia 29%, Calabria 23%, Sardegna 19%.
Ma se si chiede agli italiani in quali regioni si mangia maggiormente equilibrato e sano, la Sicilia lascia il primo posto sostituita da Emilia Romagna (31%) e Toscana (30%). E quali sono infine i piatti per cui gli italiani macinerebbero kilometri? Al solito, la pizza napoletana è preferita dal 51% degli intervistati, seguita dalla mozzarella di bufala (47%), dai cannoli siciliani (40%) e dalla amatriciana (39%). Via libera quindi a questi cibi perché fanno parte della nostra tradizione Mediterranea?
Precisa Giuseppe Fatati: “Tutti gli alimenti caratteristici della dieta mediterranea certamente svolgono un contributo benefico sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari e degenerative. Ma devono essere assunti nelle quantità consigliate”.
E proprio recenti studi Nestlé realizzati negli Stati Uniti, dimostrano come sia possibile tenere sempre sotto controllo la quantità di cibo che assumiamo durante i pasti, ponendo attenzione alle dimensioni dei piatti. Un trucco efficace in vacanza potrebbe quindi essere quello di chiedere la mai tramontata mezza porzione, oppure di servirsi con piatti di portata ridotti, come piattini da insalata o da dessert. Soprattutto quando siamo consapevoli della ‘ricchezza’, da un punto di vista calorico, dei piatti scelti. Via libera quindi a sperimentare nuovi piatti senza tuttavia dimenticarci di riportare a casa, oltre ai piacevoli ricordi, anche il proprio benessere.
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