La politica come ogni anno in scena a Vinitaly nelle prime giornate, un bagno di folla lunedì 15 aprile per la Premier Giorgia Meloni, accolta a Verona insieme ai ministri Lollobrigida e Valditara per partecipare alla kermesse enoica punto di riferimento del settore vinicolo italiano.
“Sono giornate un po’ complesse- ha esordito la presidente del Consiglio nel suo intervento- Eppure io ci ho tenuto particolarmente a essere qui oggi, facendo uno sforzo significativo in queste curiose giornate per diverse ragioni. La prima di queste ragioni è ribadire ancora una volta il valore e la centralità che questo Governo attribuisce al mondo dell’agricoltura, alla capacità e alla possibilità per i nostri agricoltori di continuare a produrre eccellenze vedendo riconosciuto il giusto prezzo per il lavoro che fanno ogni giorno, perché quelle eccellenze fanno un pezzo estremamente significativo del nostro Made in Italy e noi siamo in un tempo nel quale a problemi strutturali, costi di produzione che aumentano, prezzi di vendita che diminuiscono, si sono aggiunte anche una serie di letture, che noi abbiamo cercato di smontare”.
Una giornata speciale quella di lunedì 15 aprile, in quanto si festeggia la giornata dedicata al Made in Italy. “La seconda ragione per la quale sono molto contenta di essere qui è che oggi è la Giornata Nazionale del Made in Italy, è la prima giornata istituita con un Disegno di legge sul Made in Italy che questo Governo ha voluto per sostenere il valore che il Made in Italy ha per la nostra economia, che ha anche per il nostro nome. La qualità dei nostri prodotti, la grandezza dei nostri prodotti, fanno un pezzo fondamentale di come l’Italia è vista all’estero. Fatevelo dire da qualcuno che gira il mondo diciamo in lungo e in largo, è costruito dall’innovazione, dal genio, dall’intelligenza, dalla ricerca dei nostri produttori del comparto del Made in Italy”.
Una giornata scelta non a caso, come ricordato dalla premier istituita nel giorno che ricorda la nascita di Leonardo da Vinci, un pezzo fondamentale della nostra identità e del nostro genio. “In quel disegno di legge sul Made in Italy, noi abbiamo fatto tante cose, abbiamo messo risorse per sostenere le filiere strategiche, abbiamo lavorato sulla valorizzazione del Made in Italy al femminile, abbiamo immaginato una serie di misure di protezione. La contraffazione e l’Italian Sounding ogni anno drenano dal Sistema Italia decine di miliardi di euro e nel fare questo purtroppo compromettono anche la qualità della nostra eccellenza e del nostro nome, perché quando tu non distingui cosa sia italiano e cosa non lo sia è purtroppo quando il livello di produzioni che vengono vendute come italiane ma italiane non sono non è il livello delle produzioni che in Italia si portano avanti, purtroppo questo compromette anche il nostro nome”.
Nella Legge-quadro sul Made in Italy, c’è anche l’istituzione del Liceo del Made in Italy, Giorgia Meloni si è dichiarata molto contenta anche quest’anno di incontrare soprattutto gli studenti. “C’è una difficoltà da parte delle aziende spesso di trovare lavoratori qualificati per questi settori e a monte di questo problema c’è soprattutto una questione culturale che è quella per la quale qualcuno ci ha venduto nel tempo che l’istruzione tecnica in buona sostanza quasi sembrava un’istruzione di serie B e che se tu volevi essere una persona di un certo livello nella vita dovevi fare il liceo e non dovevi fare l’istruzione tecnica allora l’abbiamo chiamato Liceo del Made in Italy. E sapete perché? Perché non c’è identità italiana senza il Made in Italy, non c’è cultura italiana senza il Made in Italy”.