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Estate 2021. Voglia di normalità, di libertà, di aria aperta. Voglia di ripartenza, di convivialità, di nuove scoperte. Proprio come il secret garden che negli ultimi giorni è finito sulla bocca di tutti i fiorentini. In primis perché ancora in pochi sanno dove si trovi… Che secret sarebbe sennò? Per Beverfood.com abbiamo avuto il piacere di provarlo in anteprima e quindi di raccontarvelo. Vi avvisiamo subito però: questo articolo è pieno di spoiler!

Siamo alle porte dell’Isolotto, per la precisione in via Baccio Bandinelli 98, dove proprio sulle rive dell’Arno si nasconde – alquanto a sorpresa – uno degli spazi verdi più suggestivi dell’intera città: il giardino di Riva Lofts. Ma la vera novità è un’altra: cosa succede quando una location del genere sposa le brillanti idee di un’icona fiorentina come il gruppo de La Ménagère? Ebbene, la risposta a questa domanda è Jardin La Ménagère, nuovissimo experience restaurant e cocktail bar coi piatti dello chef Erez Ohayon de La Bottega del Buon Caffè (una stella Michelin) e i drink del barman Denis Paonessa.

Frutto di una recente ristrutturazione firmata dall’architetto Claudio Nardi, lo stesso che in queste settimane sta portando avanti i lavori di restyling de La Ménagère in via de’ Ginori, il giardino di Riva Lofts è pronto così a sbocciare come un fiore nel suo massimo splendore. In un ambiente elegante, ma al contempo accogliente e genuino, dai tavolini alla piscina fino al punto bar. Al centro della proposta gastronomica, riservata sia agli ospiti del residence che ai clienti esterni, piatti che evocano un mix di culture e Paesi, come la storia personale dello chef Erez Ohayon, intrecciando le tradizioni culinarie di Marocco, Russia, Polonia e Israele. Contrasti, sapori decisi e preparazioni antiche guidano il suo menu à la carte e i due percorsi di degustazione, di cui uno vegetariano.

La parte vegetale nel complesso gioca un ruolo da protagonista: verdure e ortaggi da filiera corta e cortissima provengono da produttori selezionati per l’approccio olistico e la condivisione di un “patto di fiducia” che consente loro la possibilità di sperimentare in cambio di una materia prima più ricca di sapore ed elementi nutraceutici. Una collaborazione costante che lega intrinsecamente l’orto alla cucina, generando piatti a dir poco speciali. Così, ad esempio, un’ampia fornitura di fragole che rischiavano di andare perdute a causa di una pioggia inaspettata dà origine a un fermentato che diventa fondo per un piatto vegetariano o marinatura per un pesce. Il processo di fermentazione costituisce d’altronde un elemento fondamentale nella cucina di chef Ohayon, segnando un nostalgico ma sempre più necessario ritorno alle radici. Il menu cambia spesso, in base alla disponibilità degli ingredienti: la cinta senese, cresciuta allo stato brado in un piccolo allevamento, si articolerà di conseguenza in più ricette diverse in grado di esaltare ogni sua parte, facendo sì che sia difficile assaggiare lo stesso piatto nel corso dei giorni successivi. Anche se si è sempre nel medesimo posto.

Tutto questo, affiancato da una ricercata selezione di vini italiani e internazionali, birre artigianali prodotte in Toscana, proposte anche in pairing con i piatti, e una cocktail list costituita da classici rivisitati e originali signature, da sorseggiare fin dall’orario dell’aperitivo nell’atmosfera rilassante del Jardin, magari direttamente a bordo piscina. Forse vi abbiamo già detto anche troppo… Non vi resta dunque che provare e scoprire di persona la nuova (ma non ultima) sfida targata La Ménagère. Scommettiamo che resterete a bocca aperta?

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