Sarà uno dei temi del nuovo FORUM DELLE OPPURTUNITA’ che si terrà a Garda nel prossimo mese di maggio.
STERILIZZAZIONE A SECCO CON PEROSSIDO D’IDROGENO
Oltre al sistema di riempimento asettico a freddo con il processo PET-Asept con acido peracetico, ormai in uso con successo presso oltre 40 clienti, in occasione della drinktec la KRONES AG di Neutraubling (Germania) ha presentato per la prima volta un’alternativa: la “sterilizzazione a secco” con perossido d’idrogeno (H2O2).
Il concetto H2O2 si presta ad essere applicato con successo specialmente nell’industria del latte, dove la sterilizzazione con perossido d’idrogeno è ormai un procedimento sì consolidato, ma anche specifico per i singoli Paesi. Abbinata all’impiego di determinati tappi, i cosiddetti “sports cap” quali i tappi push-pull o i flip-top, la sterilizzazione con H2O2 promette vantaggi evidenti anche rispetto a quelli offerti dal trattamento con acido peracetico.
Un motivo determinante per utilizzare l’H2O2, però, è anche il consumo d’acqua considerevolmente inferiore e, di conseguenza, la riduzione della quantità di acqua di scarico. Il procedimento PET-Asept con trattamento a base di acido peracetico, tuttavia, continua ad essere parte integrante della gamma dei prodotti KRONES.
UNA “VERA” STERILIZZAZIONE A SECCO
Il perossido d’idrogeno può essere utilizzato in diversi modi per la sterilizzazione dei materiali delle confezioni. La KRONES sceglie il terzo dei tre modi: la vera sterilizzazione a secco con l’impiego di H2O2 allo stato gassoso per la degerminazione.
In questo caso le bottiglie vengono sottoposte a preriscaldamento fino a raggiungere la temperatura di trattamento (50-60° C), e vengono poi sterilizzate internamente con il perossido d’idrogeno gassoso, che evita la condensazione. Il processo della degerminazione gassosa senza condensazione è ampiamente collaudato da lungo tempo, e viene applicato, ad esempio, per la sterilizzazione delle sale operatorie, nonché delle camere bianche e degli isolatori per l’industria farmaceutica.
Il fascino di questo processo di sterilizzazione a secco va ricondotto all’impiego di temperature di media intensità, che consente di prolungare quasi a piacere il tempo d’azione dell’H2O2 gassoso senza tuttavia danneggiare i recipienti in PET. Si tratta di un metodo che risulta impossibile nel procedimento di “attivazione” dell’H2O2 condensato.
UNA COMBINAZIONE DI TRE OBIETTIVI
Con questo procedimento il concetto H2O2 della KRONES centra contemporaneamente tre diversi obiettivi:
• il rendimento in termini di sterilizzazione
• la concentrazione residua definita
• una retrazione minima.
La sterilizzazione a secco con H2O2 ha senso solo quando questi tre obiettivi vengono raggiunti in combinazione. La retrazione dei recipienti è inferiore allo 0,5 percento, la concentrazione residua di H2O2 è inferiore a 0,5 ppm, come previsto dalla direttiva FDA, mentre il rendimento della degerminazione a spruzzo nella bottiglia corrisponde al log. 5, rilevato con il count reduction test con riferimento alle spore di Bacillus subtilis (atrophaeus) e Aspergillus niger.
POSSIBILITÀ DI BLOC DIRETTO DELLA SOFFIATRICE CON IL BLOC ASETTICO
Il concetto H2O2 della KRONES per l’imbottigliamento asettico delle bevande, tuttavia, si segnala per un altro vantaggio determinante: l’eliminazione della condensazione consente di collegare in bloc la soffiatrice direttamente con il bloc asettico.
Con il concetto H2O2 la KRONES offre un’alternativa all’ormai collaudato procedimento del PET-Asept con acido peracetico, che continua tuttavia a rimanere il sistema da scegliere per un’ampia serie di applicazioni.
Questo è uno dei tanti argomenti che verranno approfonditi in occasione del prossimo FORUM DELLE OPPORTUNITA’ organizzato a Garda da KRONES ITALIA.
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