Sarà per il suo colore fulvo che ricorda quello degli alberi in questa stagione, o per il corpo strutturato capace di donare ristoro nelle prime serate un po’ più fredde, ma sicuramente con l’arrivo dell’autunno cresce la voglia di Kwak, la Strong Ale belga famosa per il classico “bicchiere del cocchiere”.
È universalmente riconosciuta per il suo calice speciale, ideato dall’omonimo locandiere belga, ma i veri appassionati di birra ricordano la Kwak soprattutto per il suo gusto unico, inconfondibile.
Un sapore che si sposa benissimo con il calo delle temperature di queste serate d’autunno: non solo per la gradazione alcolica importante, pari all’8,4% del volume, ma anche per i profumi di miele, caramello, spezie, frutta matura e i toni affumicati che, sprigionati dalla persistente schiuma beige, sembrano riscaldare il corpo.
Basta poi prendere un ampio sorso dal particolare bicchiere affinché la magia della Kwak sia completa: in bocca questa birra color mantello di volpe è ricca, decisa, strutturata; le note prevalenti sono dolci e ricordano il caramello, equilibrate da sentori leggermente amari, riconducibili al malto d’orzo tostato.
Una birra complessa, ottima se degustata da sola, ma capace di valorizzare anche piatti complessi, anche ripieni, a base di formaggi o affettati; oppure da accompagnare alla frutta secca o ancora a una sfiziosa crème brûlée.
Un’esperienza sensoriale intensa ed appagante, resa ancora più speciale dal particolare calice inventato dal locandiere Pauwel Kwak per aggirare una legge che impediva ai cocchieri di abbandonare le proprie carrozze, anche durante le soste. La particolare struttura di questo bicchiere rendeva possibile appenderlo alle staffe delle proprie vetture, così i cocchieri potevano trovare ristoro con un’ottima Kwak senza trasgredire la normativa.
Una forma talmente apprezzata da essere giunta fino ai giorni nostri, proprio come l’inimitabile ricetta della Kwak, un tuffo nella tradizione belga!
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