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L’Alto Adige conquista Firenze e la Toscana. La famiglia dei Pinot, lo scorso 7 febbraio all’Hotel Together Florence Inn in via Alcide de Gasperi 6 (Bagno a Ripoli), è stata protagonista di un’interessante serata di degustazione organizzata dalla delegazione fiorentina della FISAR in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige.

Un viaggio alla scoperta del ricco territorio vinicolo dell’Alto Adige, caratterizzato dai suoi forti contrasti e dalle sue impervie vette alpine, con più di venti vitigni diversi che crescono appunto dal mite fondovalle fino ai 1.000 metri di altitudine ai piedi delle Dolomiti. Il risultato? Una varietà che 5.000 viticoltori e oltre 200 cantine provvedono ogni anno a imbottigliare. E all’interno di questa produzione hanno particolare importanza proprio i vitigni della famiglia dei Pinot: Pinot Bianco, Pinot Grigio, Pinot Nero e Chardonnay (incrocio tra Pinot Nero e Gouais Blanc).

La serata è stata guidata da Eros Teboni, Sommelier Professionista, Comunicatore e vincitore del concorso WSA “Best Sommelier of the World”, che ha condotto la degustazione di otto vini differenti spaziando dalla teoria alla pratica per cogliere appieno le numerose sfumature olfattive e gustative che si possono evidenziare nel medesimo territorio e persino nel medesimo vitigno.

Vini in Degustazione

Manincor – Alto Adige Terlano Pinot Bianco Eichhorn
Cantina Terlano – Alto Adige Terlano Pinot Bianco Riserva Vorberg
Tiefenbrunner – Alto Adige Chardonnay Turmhof
Nals Margreid – Alto Adige Chardonnay Riserva Baron Salvadori
Cantina Valle Isarco – Alto Adige Valle Isarco Pinot Grigio Aristos
Cantina Tramin – Alto Adige Pinot Grigio Unterebner
Tenuta Pfitscher – Alto Adige Pinot Nero Riserva Matan
Castelfeder – Alto Adige Pinot Nero Mazon

A margine di questo imperdibile appuntamento, andato non a caso subito sold out, abbiamo avuto modo di confrontarci col delegato di FISAR Firenze Martin Rance: “È stata molto interessante la modalità di servire i vini a coppie in modo da confrontare per lo stesso vitigno territori e stili, cogliendone al contempo analogie e differenze. L’Alto Adige è un territorio molto variegato e anche il modo di interpretarlo da parte dei protagonisti lo è, quindi la promessa del ventaglio di sfumature è stata davvero mantenuta”, ci ha raccontato.

Fra i vini che più hanno colpito Sommelier e addetti ai lavori, c’è sicuramente il Pinot Bianco Riserva Vorberg di Terlano. “Questo è un vino a cui sono davvero affezionato – prosegue Martin Rance -, uno dei primi che cercavo quando ho intrapreso il mio percorso di avvicinamento a questo mondo, e trovo sempre piacevole riassaggiarlo di tanto in tanto. Ho trovato poi veramente interessante anche il Pinot Nero Riserva Matan di Pfitscher, un vino che resta elegante senza mai perdere in struttura e carattere”.

Ci ha pensato Eros Teboni a rendere tutto più semplice e divertente con la sua grande abilità nel comunicare il mondo del vino. “Eros è stato indubbiamente il valore aggiunto di questa degustazione. Trovo che tra i giovani formatori (nonostante la sua già corposa carriera pensate che ha poco più di trent’anni!) sia uno dei più preparati e comunicativi, e tutti hanno apprezzato come questa preparazione fosse trasmessa attraverso una disponibilità e semplicità rarissima a quei livelli. Lo abbiamo già rinvitato a Firenze… Preparatevi!”, ha concluso Martin. 

La prossima degustazione targata FISAR Firenze, intanto, è già alle porte: il 24 febbraio e il 3 marzo andrà in scena “Mare Nostrum: i vini delle piccole isole”, un doppio appuntamento direttamente in sede per conoscere alcuni fra i vitigni più insoliti del Mediterraneo.

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