Il pianeta è alle prese con inquinamento, siccità e cambiamenti climatici: così l’agricoltura, e la viticoltura in particolare, si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse. Tuttavia, emergono nuove tecnologie di produzione utili alla gestione delle risorse – in un’ottica di sostenibilità – e nuove tendenze nella segmentazione dell’offerta – in un’ottica di marketing. C’era un tempo in cui il vino italiano poteva dirsi principalmente differenziato per il suo prezzo allo scaffale; sforzarsi a cercare una continuità in tal senso sarebbe un puro esercizio di riduzionismo. Siamo ormai entrati nell’“Era della complessità”: l’effetto di un insieme di elementi, purtroppo, non corrisponde alla somma degli effetti considerati separatamente, e questo genera un’onda lunga capace di aggiungere confusione e frustrazione ai mercati, producendo instabilità.
Consumatori Consapevoli e Mercati in Evoluzione
I consumatori, in Italia come all’estero, sono sempre più attenti a variabili diverse dal prezzo come la qualità, la salute e l’ambiente. Questo si traduce in una crescente richiesta di vini a basso contenuto alcolico o analcolici, di prodotti ottenuti con metodi di agricoltura sostenibile, e di garanzie all’utente finale date dai diversi tipi di certificazioni, fra cui vanno menzionate quelle biologiche, vegane e Kosher. Il mainstream del consumo, almeno qui in Europa, resta quello biologico. A sua conferma, secondo i dati elaborati dal Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB), ci stanno oltre dieci anni un progressivo, ed ininterrotto incremento della quota riservata all’agricoltura biologica in Italia, viticoltura compresa (www.SINAB.it/reportannuali/bio-cifre-2023).
Per tradizione, a guidare la classifica ci sono tre regioni, Sicilia, Toscana e Puglia – da sole rappresentano quasi il 60% della viticoltura biologica nazionale. Questo è quanto risulta dal rapporto “Bio in cifre 2023”.
Eccellenze Abruzzesi: Agriverde e Casalbordino
Sul biologico c’è parecchio fermento al centro e al sud Italia. Un esempio di eccellenza, nella regione Abruzzo, è la cantina Agriverde, pioniera del biologico sin dal 1988. Nel 2023, l’unione con Casalbordino ha dato vita a MDM Wine Group, realizzando un gruppo efficace nel coniugare una proposta bilanciata di vini convenzionali e biologici, un approccio ideale per rafforzare la competitività sui mercati esteri.
Strategia di Export: MDM e CaesarNet per l’Est Europa
L’Europa orientale rappresenta un mercato chiave per l’export del vino italiano. Per entrare in questi paesi è fondamentale costruire relazioni solide con gli importatori e i distributori locali. CaesarNet, società a capitale italiano ma con sede in Slovenia, vanta una comprovata esperienza in questo settore e, da oggi, collabora con MDM Wine Group per promuovere i suoi vini nei paesi baltici, in Polonia e in Ucraina.
Nina Monastyretska, Sommelier di CaesarNet e Responsabile del mercato ucraino, sottolinea l’importanza del rapporto umano: “Poter campionare i vini e costruire relazioni di fiducia con i decision maker è fondamentale per l’export del vino nei paesi dell’Est Europa. In particolare, poi, in Ucraina dove, a causa del conflitto in corso, è diventato molto difficile, per i manager, partecipare a fiere, eventi o wine tours all’esterno del paese. Le occasioni per degustare i vini passano quasi tutte per i campionamenti che i produttori inviano direttamente alla sede degli importatori. Noi siamo fra le poche realtà in grado di far consegnare ovunque nel paese il vino anche in piccole quantità.”
Manteniamo Aperto il Dialogo: Dalla Vendita alla Consulenza
Mantenere un canale di comunicazione costante con i buyer internazionali è essenziale. Col tempo, i rapporti commerciali evolvono dalla semplice vendita alla consulenza, poiché l’offerta vinicola italiana, con le sue molteplici regionalità, non può essere completamente rappresentata in un catalogo, specialmente in un contesto di conflitto.
Adattamenti e Nuove Strategie in Tempi di Conflitto
Alessandro de Luyk, CEO di CaesarNet, osserva che, nonostante le previsioni di un crollo commerciale in Ucraina, la domanda è rimasta sostenuta. Tuttavia, molte cose sono cambiate: i responsabili delle importazioni operano spesso in smart working da paesi europei sicuri, causando una riorganizzazione del mercato. Il prezzo di vendita resta un fattore decisivo, con una riduzione dei volumi per i grandi brand di alta gamma e per i vini industriali a basso costo, segnalando un cambiamento nei consumi.
Un Futuro Radioso per il Vino Italiano?
Nonostante le sfide, il futuro del vino italiano è promettente. La continua attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all’innovazione, unita alla capacità di costruire relazioni solide con i mercati esteri, mantiene l’Italia in una posizione di leadership globale. La sfida sarà competere con i rinomati vini francesi sui fine wines.
Ricevi le ultime notizie! Iscriviti alla Newsletter
CaesarNet: Un’Opportunità di Crescita per il Vino Italiano
CaesarNet non è solo un’agenzia commerciale, ma un acceleratore di business per le cantine italiane. Con un network di oltre 20 produttori italiani e una solida presenza in Polonia, Ucraina e nei paesi baltici, CaesarNet apre le porte a nuovi mercati emergenti, garantendo opportunità di crescita significative. L’agenzia partecipa a tender nella GDO, segue progetti di Private Label e offre un’esperienza consolidata nel marketing del vino e degli alcolici forti, gestendo attualmente un giro d’affari di circa tre milioni di bottiglie all’anno.
+ INFO: mdmwinegroup.com/