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Ancora una volta Manaresi di Zola Predosa premiata al Concorso Internazionale Packaging del Vinitaly di Verona, dove sarà presente dal 7 al 10 aprile al padiglione 1, stand B14 del Consorzio Vini Colli Bolognesi. In questa XVII edizione, dopo i grandi riconoscimenti dell’anno precedente (come il primo premio Immagine Coordinata per tutta la linea grafica aziendale), è il ‘Controluce’ Colli Bolognesi doc Rosso Bologna a ottenere la medaglia d’oro per il design dell’etichetta.  La nuova annata del ‘Controluce’ Colli Bolognesi Rosso Bologna doc, il 2010, si affianca al Vinitaly alle nuove annate degli altri vini dell’azienda, e cioè Pignoletto frizzante Colli Bolognesi doc, Classico Pignoletto Colli Bolognesi docg 2012, il ‘Duesettanta’ Colli Bolognesi doc Bianco Bologna 2012 e il Merlot Colli Bolognesi doc 2011, tutte presentate in anteprima per l’occasione.

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La battuta a questo punto può sorgere spontanea: va bene l’etichetta, ma il contenuto? Beh, il Controluce ha ottenuto anche 92/100 nella Guida Veronelli 2013 (‘Grandi esordi’), tanto per dire… Un vino con frutto potente e suadente, ma con classe ed eleganza, dove l’influenza dell’affinamento in legno si fa felicemente appena sentire. Un’espressione autentica del territorio dei Colli Bolognesi, dove il Cabernet Sauvignon si può considerare un ‘quasi autoctono’, essendo a memoria d’uomo presente nel podere (documentato come viticolo almeno dal 1701) e in tutti i Colli Bolognesi. L’uva proviene dal vigneto più elevato, dominante dall’alto tutta la pianura verso nord, con scenografica vista verso Bologna. E’ una spalliera a cordone speronato di 1 ettaro soltanto, soggetta ad accurata potatura verde con selezione dei germogli. Viene vendemmiata nella prima decade di ottobre, solo a mano, in piccole cassette scegliendo le uve, una volta raggiunta la completa maturità fenolica. La fermentazione parte spontaneamente con i lieviti naturalmente presenti sulle uve; poi il vino viene affinato per 16 mesi in legni pregiati di rovere francese di secondo e terzo passaggio; non chiarificato ne filtrato, poi viene ulteriormente affinato in bottiglia per diversi mesi.

Il progetto grafico del Controlucecontroluce

‘Controluce’: perché questo nome? Una premessa sulla filosofia culturale e sul progetto di arte e design che sta dietro le bottiglie Manaresi. L’azienda è dedicata a Paolo Manaresi, importante pittore e incisore del XX secolo e nonno della titolare e conduttrice Donatella Agostoni, mentre il progetto d’immagine è curato dalla stessa Donatella (architetto, attualmente ‘prestata’ alla cantina), dalla giovane visual designer israeliana Mirit Wissotzky, e dall’art director bolognese Manuel Dall’Olio.  Il particolare concept delle etichette, che ha ottenuto il Premio Immagine Coordinata Concorso Internazionale Packaging  al Vinitaly nella precedente edizione, e il più importante riconoscimento europeo del settore grafico, la gold medal dell’European Design Award oltre a svariati riconoscimenti come il Red Dot, si lega infatti fortemente al mondodell’arte: le etichette sono delle ‘cornici’ chegirano a 360 gradi lungo la bottiglia, lasciando vedere il nudo vetro con il vino, mentre nella parteinferiore campeggia la vibrante firma dell’artista Manaresi, che in pratica è diventata il marchio aziendale.

Nel caso del Controluce, però, pur riprendendo in parte il concept con un’etichetta unica che ‘gira’ intorno a tutta la bottiglia, l’omaggio all’arte di Paolo Manaresi è ancora più diretto: il vino più importante della cantina, dedicata a Manaresi, si presenta addirittura con il suo autoritratto, il suo volto… “Ritratto controluce” è infatti un dipinto ad olio del 1929, un prezioso autoritratto, appunto controluce. L’etichetta, in elegante carta naturale bianca sfumata verso il grigio, prende forma dalla silhouette del volto, creando un singolare effetto optical fra il profilo dell’artista e il nudo vetro della bottiglia, reso nero impenetrabile dal vino stesso. L’etichetta poi gira e nel retro, dove sono riportate le diciture di legge, si svela in piccolo formato l’intensa opera dipinta da Paolo Manaresi.

Come l’autoritratto è ‘controluce’, scuro e intenso ma non cupo perché animato dalla forza stessa della luce che ne è la fonte vera, così anche il vino è ‘controluce’ perché è sì denso scuro e intenso ma anche forte e caldo, impenetrabile ma vivo, frutto bello della potenza del sole e della natura. L’etichetta del Controluce deve quindi comunicare in modo chiaro il carattere deciso del vino e allo stesso tempo affiancarsi armonicamente alla prima serie di etichette Manaresi. L’approccio delle prime etichette rimane, ma con un design che lavora per sottrazione: il disegno della silhouette è ricavato dal taglio della carta. Anche in questo caso, quindi, un’unica etichetta, senza un classico fronte o retro separato, ma che avvolge la bottiglia, in un unicum estetico e funzionale.

La cantina
La cantina Manaresi, dominante gli 8 ettari di vigneti aziendali, con vista su tutta la pianura, su Bologna e San Luca (fino alle Alpi nei giorni limpidi), si sviluppa su oltre 800 mq, al centro del podere sulla collina di Bella Vista. Lo stabilimento, dotato di tecnologie di ultima generazione, è parzialmente interrato sotto una casa rurale ristrutturata nei suoi volumi originari, garantendo così un ambiente ottimale. Nella parte antica (del primo novecento), lasciata inalterata all’interno con i mattoni a vista e il pavimento in cotto, hanno trovato posto i locali per l’elevage dei vini. +info: www.manaresi.net/ 

+info:

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